Fumetti

La vignetta di Ellekappa e ‘Il Dottor Stranamore’

proposto da Sandro Russo

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La genialità della satira, un filo rosso tra Ellekappa, Peter Sellers e Stanley Kubrick
La recente ‘uscita’ della premier Meloni di attaccare il Manifesto di Ventotene ha stimolato in vario modo la satira.
Da tempo seguiamo e apprezziamo la vignettista  Laura Pellegrini – nome d’arte Ellekappa – nella cui galleria troviamo caratterizzazioni indimenticabili, che riescono a sostituire, nell’immaginario, il personaggio disegnato con quello vero. E questo riescono a farlo solo i grandi. Chi ricorda più il vera figura di Andreotti o di Spadolini? A me vengono in mente per prime le caricature che ne fece a suo tempo Forattini, e ci devo pensare un po’ prima di ricordare la loro vera figura.

Così Ellekappa che disegna l’attuale Ministro dei Trasporti con la faccia a forma di pera, la barbaccia e la protervia connaturata, e la nostra premier con l’insopprimibile tendenza del braccio destro ad andare per conto suo scattando all’improvviso nel saluto fascista, e con la ‘calata’ romanesca.
Ecco la sua ultima vignetta, da la Repubblica on-line di ieri 19 marzo:

Il lavoro del vignettista associa la genialità del tratto alla capacità di sintesi e ad un ricco retroterra culturale.
Secondo me la fonte d’ispirazione di questa vignetta si trova in un film ‘culto’ della metà degli anni ’60, di un regista ‘stra-culto’. Film che ho sempre considerat0 fondamentale, tanto da costruirci sopra un’epicrisi, qualche anno fa: Epicrisi 362. La situazione è tragica, ma non seria e il mio sguardo sull’umanità e sulla guerra coincide totalmente con quello Kubrick.
Le successive note sono tratte da Wikipedia, con l’avvertenza che uso queste informazioni per dare rigore e attendibilità documentale a quel che già so, per aver visto il  film e approfondito da altre fonti l’opera di Kubrick. e cito soltanto qui il suo Full Metal Jacket, del 1987, vera bibbia dell’antimilitarismo.

Il dottor Stranamore – Ovvero: come ho imparato a non preoccuparmi e ad amare la bomba (Dr. Strangelove or: How I Learned to Stop Worrying and Love the Bomb), noto più semplicemente anche come Il dottor Stranamore, è un film del 1964 diretto da Stanley Kubrick.

Peter Sellers sin dai tempi di Lolita (1962) altro lungometraggio di Kubrick, aveva dimostrato versatilità recitativa, vestendo i panni di personaggi diversi nel medesimo film. In Stranamore Sellers interpreta il giovane Mandrake, il presidente Muffley e il ruolo dello stesso dottor Stranamore (qui nel notevole doppiaggio italiano di Oreste Lionello), che lo renderà celebre. Sellers caratterizza fino alla caricatura ogni personaggio, giocando in particolare su accenti e gestualità: il braccio che scatta in aria per il saluto nazista, la mano ribelle che cerca di strangolare il suo proprietario non erano parte del copione ma soltanto improvvisazioni di Sellers. Sempre a lui doveva spettare anche la parte del focoso pilota di B-52 ma a causa della slogatura di una caviglia e per la sua difficoltà di simulare un accento texano, fu costretto a rinunciare alla quarta parte.

Nella clip del film da You Tube, il progetto del dr. Stranamore presentato nella War Room degli Stati Uniti d’America, viene costantemente interrotto dalla mano aliena nazista:

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YouTube player

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Il genio di Kubrick, abbinato alla sua visione pessimistica della natura umana, si concretizza nell’intuizione di raccontare l’assurdità della distruzione mutua assicurata (traduzione dall’inglese mutual assured destruction, abbreviato in MAD) come una commedia nera, perché descrivere la fine dell’umanità e la distruzione del pianeta – è questo il reale tema del film – è impresa davvero ardua in chiave drammatica: le situazioni e le azioni perfettamente logiche conducono all’annientamento nucleare formando un meccanismo talmente perverso che si può descrivere con un umorismo nero, graffiante, acido, che raggela più che divertire.
Nelle parole di Kubrick:
«Fu a questo punto che decisi di trattare la storia come una commedia-incubo. Seguendo questo approccio, trovai che non interferiva mai con la presentazione di argomenti ben elaborati. Mentre eliminavo le incongruenze, mi sembrò meno stilizzata e più realistica di qualsiasi cosiddetta seria o realistica trattazione, che di fatto è più stilizzata rispetto alla vita stessa, per via della meticolosa esclusione delle banalità, dell’assurdo e delle incongruenze. Nel contesto dell’imminente distruzione del mondo, l’ipocrisia, le incomprensioni, la lascivia, la paranoia, l’ambizione, gli eufemismi, il patriottismo, l’eroismo e anche la ragionevolezza possono evocare un’orribile risata» [sempre da Wikipedia che riporta la relativo riferimento bibliografico].

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