di Luisa Guarino
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Lo spunto me l’ha dato una mostra di pittura e fotografia di due artisti di Latina che in questi giorni espongono nel cuore della città, in un edificio storico di Piazza San Marco. La loro mostra, che si conclude proprio oggi, s’intitola “Lei” ed è stata intenzionalmente organizzata nel periodo che include la Giornata internazionale della donna. Poco male se questa è appena trascorsa, ieri 8 marzo: l’ispirazione resta.
Il titolo scelto dagli amici artisti (per la cronaca Massimo Del Vescovo pittore e Fabio De Marchi fotografo, amici anche tra di loro) è lo stesso di una canzone molto bella, romantica, avvolgente, che ha conosciuto più di una versione, in italiano, in inglese con il titolo “She”, e “Toi” in francese.
Scritta da Charles Aznavour nel 1974 con Hubert Kretmer per il testo, è stata ripresa nel 1999 da Elvis Costello, cantautore, chitarrista e compositore britannico, che l’ha cantata anche nel film “Notting Hill”, il film cult con Hugh Grant e Julia Roberts dello stesso anno.
Nella versione italiana il testo è stato scritto da Giorgio Calabrese, paroliere e autore televisivo, che ha composto alcuni capolavori della musica italiana, tra i quali il celeberrimo “E se domani” di Mina. Anche se la Giornata dell’otto marzo è già passata, dedico questa canzone alle collaboratrici e alle lettrici del nostro sito, con sincero spirito di sorellanza, solo per condividere un’esperienza bella, che quando ha a che fare con la musica diventa ancora più bella.
Sappiamo benissimo che quella di ieri non è una ‘festa’, ma la celebrazione di una ricorrenza legata a un evento triste e violento che ha visto coinvolte delle donne, lavoratrici. Purtroppo la condizione femminile è a volte felice, spesso accettabile, il più delle volte pesante o addirittura intollerabile: i femminicidi sono all’ordine del giorno, e passi avanti ne sono stati fatti davvero pochi. Anche se è proprio di questi giorni il via libera al disegno di legge che introduce il concetto di ‘delitto di femminicidio’ punito con l’ergastolo (ddl Roccella). Quest’anno inoltre più che mai non c’è alcuna allegria per questa ricorrenza, con le guerre che incombono, lo scontro tra potenze, gli Usa di Donald Trump e Elon Musk, un’Europa in cui è sempre più difficile identificarsi.
Meglio allora rifugiarsi in una canzone che sappia infondere dolcezza a questa domenica di marzo, che le previsioni annunciano divisa tra sole e pioggia seppure con temperature miti. Mi piace ricordarne alcuni passaggi: “Lei/ la canzone nata qui/ che ha già cantato chissà chi/ l’aria d’estate che ora c’è/ nel primo autunno su di me…” o ancora “Lei/ sorrisi e lacrime da cui/ prendono forma i sogni miei/ ovunque vada arriverei/ a passo a passo accanto a lei…”.
Buona domenica, sull’isola o in terraferma (con il pensiero all’isola).
Da YouTube, la versione italiana dello stesso Aznavour (testo di Giorgio Calabrese). Un video montato con i volti delle donne più amate immortalato dal cinema (si può provare anche il gioco “a chi ne riconosce di più”
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Lei
Lei, forse sarà la prima che,
Io non potrò dimenticar,
La mia fortuna o il prezzo che, dovrò pagar,
Lei, la canzone nata qui,
Che ha già cantato chissà chi,
L’aria d’estate che ora c’è
Nel primo autunno su di me.
Lei, la schiavitù la libertà,
Il dubbio la serenità
Preludio a giorni luminosi oppure bui,
Lei, sarà lo specchio dove io,
Rifletterò progetti e idee
Il fine ultimo che avrò, da ora in poi.
(inciso)
Lei, così importante così unica,
Dopo la lunga solitudine,
Intransigente e imprevedibile
Lei, forse l’amore troppo atteso che,
Dall’ombra del passato torna a me,
Per starmi accanto fino a che vivrò
Lei, a cui io non rinuncerei,
Sopravvivendo accanto a lei,
Ad anni, combattuti ed avversità
Lei, sorrisi e lacrime da cui,
Prendono forma i sogni miei,
Ovunque vada arriverei,
A passo a passo accanto a lei.
Lei, lei, lei.
