Editoriale

Epicrisi 518. Letture e sensazioni

di Silverio Lamonica

Giorni fa mi sono seduto, come al solito, sulla sedia a braccioli davanti al computer, quando… ho provato una sensazione di fresco. Mi sono alzato sorpreso e mi sono accorto che sulla sedia era finita un po’ d’acqua da un bicchiere dove avevo appena bevuto. Sono rimasto perplesso… Era l’acqua che si era versata o il Meteo della settimana, che avevo appena letto? – piogge, temporali sparsi, umidità, oltre allo sciabordio del mare mosso.


Dopo il “fresco”, mi sono mosso quasi a tentoni  – un principio di cataratta, ahimé! –  ma anche perché stavo leggendo Il piano nella nebbia di Giuseppe Mazzella di Rurillo che traccia un percorso ben preciso per lo sviluppo turistico dell’isola, partendo dal recupero di Casamicciola e Lacco Ameno; però il Piano elaborato dal Commissario di Governo non ne tiene conto e procede nell’assoluta nebulosità.

Non ho fatto in tempo ad uscire da quella “cortina di nebbia” che mi sono punto, leggendo Un grande gioco tutto nuovo dell’amico Bixio, i cui articoli sono di solito accattivanti ma nello stesso tempo “pungenti,” come le rose, belle e profumate ma… non prive di spine. Ciò accade quando si fotografa la realtà da un’opportuna “angolatura”: quest’Europa dei banchieri e avventurieri politici …  ben lontana dagli ideali del Manifesto di Ventotene. Intanto, i paesi europei, divisi, devono fare buon viso al cattivo gioco delle super potenze.

Dalle “rose spinose” di Bixio, ai “carboni ardenti” di Comprendere per reagire alla disperazione… ma soprattutto darsi da fare. Attraverso una prosa molto “cruda” che rivela un pensiero “schietto”, proprio di chi dice “pane al pane e vino al vino”, Del Gizzo ci invita a riflettere sugli ultimi avvenimenti della politica europea e internazionale, auspicando una maggiore partecipazione attiva da parte dei cittadini. È questa, secondo Del Gizzo, l’unica ricetta possibile per fronteggiare lo strapotere di coloro che detengono la gran parte delle ricchezze mondiali e tendono a spartirsi il mondo tra pochi ‘grandi dittatori’, come risulta dagli articoli della stampa internazionale e dall’appello di Bernie Sanders.

Sento tra le mani un che di “polveroso”. Dalla cassapanca, assieme ad uno strano odore di naftalina, ecco spuntare i ricordi di un secolo fa: Chamberlain, Hitler, Mussolini e la relativa amante Margherita Sarfatti, fanno capolino dai Carteggi Segreti di Lambertucci, su Focus Storia. La stessa rivista, il n° 221, riporta altri articoli, non meno interessanti, di avvenimenti passati e presenti. Sottoforma di “favola” ci propone gli stessi argomenti Pasquale Scarpati La storia si ripete, una eloquente similitudine tra i tiranni di ieri e quelli di oggi.

Una funzione analoga a “Focus”, hanno avuto – per Ponza – le opere del compianto Ernesto Prudente, di cui Francesco De Luca traccia le Note di biografia. Oltre al cancelliere Coppa (traduttore dal francese di diverse opere su Ponza, come lui stesso mi riferiva) e Salvatore Perrotta, anche lo scrivente ha avuto la fortuna di collaborare con Ernesto, traducendo dall’inglese le opere degli archeologi Vermaseren e Roger Beck sul Mitreo di Ponza (fonti principali del mio saggio: Il Culto di Mitra a Ponza) e “My Wretch” di Irving, ufficiale di bordo della nave americana che naufragò a Le Forna, nei pressi del Forte Papa. Dal latino, una agiografia di Santa Domitilla. Oltre ad altre opere. Nel consegnarmi i vari testi, Ernesto immancabilmente mi sollecitava: “Silvè’ traduci! E fa ambress!”.


Di Ernesto, Franco De Luca riporta un gustoso aneddoto su Saverio ’i Ciomme e ’u Puparuòle. Lo stesso Franco ci propone Personalità del dopoguerra: Gabriele Panizzi. “Panizzi merita la riconoscenza dei Ponziani. Di più dei Ponzesi”. Sottoscrivo pienamente questa frase dell’amico Franco, anche alla luce della mia esperienza di vicesindaco con l’Amministrazione di Mario Vitiello, quando l’Assessore regionale Panizzi telefonava al Comune di Ponza, sollecitando l’invio in Regione delle varie delibere riguardanti approvazioni di progetti: “Silvè’, allora, avete approvato la delibera della scuola di Santa Maria? Mandatemela subito!”  e “Non mi è ancora giunta l’approvazione dei progetti delle strade di Giancos e Calafonte! Sbrigatevi, su”  E altro ancora. Insomma, ho avuto il piacere e l’onore di lavorare “gomito a gomito” col carissimo amico Gabriele che “ha dato lustro all’isola con interventi migliorativi”.

Ho provato invece la sensazione di essere impigliato in una rete senza via di uscita e con una forte stretta alla gola, leggendo il drammatico contributo di Teresa Denurra: Esperienze personali sul fine vita. Riferisce un’esperienza diretta della mamma ultracentenaria, affetta da demenza senile nell’ultimo decennio della sua vita. Ricorda Teresa come si rinuncia a posizioni troppo dogmatiche quando il caso viene a interessarci direttamente: noi o i nostri cari. E anche più atroce è la sofferenza per  quei mali che ti attanagliano nel dolore; ricordiamo gli ultimi istanti di vita del grande Totò, il quale supplicò il suo cardiologo di farlo morire: “ Professo’, vi prego, lasciatemi morire, fatelo per la stima che vi porto. Il dolore mi dilania, professo’. Meglio la morte”. Ecco, in quest’ultimo caso – secondo me – diventa più plausibile la pratica del “fine vita”.

Ma ora mi immergo nella morbidezza di una poltrona e mi gusto: Amarcord, le stagioni di Peppino e Mario a Ischia. Ricordi di Peppino di Capri e del suo gruppo musicale, anni ’60 … “Ischia, paravise ’ i giuventù, nun te pozz’ scurda’ cchiù” (vago ricordo di una canzone dell’epoca). Intanto sopraggiungono le note di Tutta l’Italia, il vero vincitore di Sanremo 2025. E le immagini di documentari e film già realizzati: Ponza e Palmarola in un filmato che racconta l’anima dei luoghi.

E Eterno Ulisse… ancora un film, il mito rivisitato con eroi attempati e senza gli Dei dell’Olimpo tra i piedi. Mentre Fabio Lambertucci ci racconta, con lo sguardo di un liceale, il film di Ettore Scola 1989. Che ora è.
Non ci facciamo mancare nemmeno qualche film ancora in fieri: Leone Melillo a Ponza per un nuovo film su Carlo Pisacane. Il prof. Melillo, docente all’Università Parthenope di Napoli, è uno studioso di Carlo Pisacane. Questo nuovo film “vuole comunicare soprattutto una storia d’amore e il ruolo del Comitato Segreto di Napoli sulla spedizione dell’eroe”.

Desta incredulità e stupore un breve filmato su Gaza, elaborato con l’ausilio dell’Intelligenza Artificiale: Quando l’incredibile appare come reale: dalle spaventose rovine di quella martoriata terra ecco spuntare “l’Eden” e tra palme e odalische, Nethanyau e Trump (ideatore del resort celebrato da apposita statua d’oro massiccio) sdraiati al sole. Con un incisivo intervento di Concita De Gregorio.

Fanno da contraltare a questo scempio, le poesie di Mosab, poeta palestinese:
“Ed ora, di notte, la testa di mio figlio mi urta

quando riposa sul mio ventre”.
Gli stupendi versi di Mosab – di cui aspettiamo altre poesie – mi danno la sensazione di accarezzare un giglio, sbocciato miracolosamente tra le rovine di quella tormentata città.

Quando finalmente vi sarà la pace, in quella martoriata terra, sarà una data ricordevole, come accadrà per il 27 gennaio e il 10 febbraio: due date legate insieme dalla pietà dovuta a tutte le vittime e da un corretto impiego della Memoria.

Non mancano spettacoli teatrali, qual è ‘Sul sentiero di Ercole’, Cordella al Teatro Binario 30 di Roma: le 12 fatiche di Ercole, in relazione ai 12 segni zodiacali… Sarà bello da vedere!
Non è stato invece, un bello “spettacolo teatrale” quello offerto da Trump che ha messo alla porta Zelensky. Ho avuto l’impressione che si fosse trattato di uno scherzo di cattivo gusto architettato da Musk (assente a quella riunione): avrà contribuito anche lì l’Intelligenza Artificiale? Battute a parte, bisogna riflettere bene sulle incognite ed i pericoli di questa “nuova frontiera” dell’umanità, come sottolinea opportunamente il nostro Sandro Russo: Sull’intelligenza artificiale è un vero allarme.

E tornando ai grandi scompigli della politica internazionale sono pienamente d’accordo con Michele Serra: o si fa Qualcosa per l’Europa “o si muore”.
Argomento propugnato su questo sito anche da Paolo Rumiz: che gli scrittori, noi tutti insieme e ciascuno per la sua parte, non facciamo abbastanza per l’Europa!

Rifugiandomi nelle vicende della mia isola, come avrei voluto essere tra gli studenti di Ponza per assistere all’anteprima dei cortometraggi da loro realizzati, all’interno dei PTCO (Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento) Island 4 Future al Veliero! Ciò dimostra che, seppure in un’isoletta quasi sperduta “nell’alto pelago”, l’Istituto Carlo Pisacane di Ponza è pienamente in grado di proporre una più che adeguata “offerta formativa” ai ragazzi dell’isola che scelgono di frequentarla. Mi permetto di suggerire alla collega Preside di istituire, per gli studenti, un “Laboratorio di Scrittura” in collaborazione con la stessa Università Roma Tre e Ponzaracconta.

Sempre a Ponza, il dr. Biagio Vitiello ci propone l’Agricoltura eroica… i lampascioni e i topinambur, non autoctoni come sono del resto le agavi e i fichidindia e al pari di quest’ultima pianta, si potrebbero ammannire altri piatti “tipici”. Auspico, inoltre, che siano riscoperti i culetuotene (una specie di fava per tempi di ristrettezze); Biagio mi assicura che è un’ottima pianta foraggiera per conigli e pollame. Però io so che durante l’ultima guerra si mangiavano… i culetuotene, assieme alle palette.

Forse qualche articolo mi è sfuggito e me ne scuso – erano tanti tanti!  -, infatti non amo il motto latino “De minimis non curat praetor”,

Auguro a tutti: Buona Domenica di Carnevale a Ponza, così come altrove!

 

 

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