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Amarcord. Le stagioni di Peppino e Mario negli anni ’50-’60

di Giuseppe Mazzella di Rurillo

 

Credo che sia stato straordinario il rapporto tra una figlia ed il padre – come spesso accade secondo natura – cioè tra Patrizia Cenci e suo padre Mario. Se scrivo questo nessuno del gran pubblico conosce Patrizia e Mario. Ma se scrivo che Mario Cenci (1928-1996) è stato l’eccezione chitarrista del complesso di Peppino Di Capri ed i suoi Rockers (1958-1967) ed è stato l’autore dei più grandi successi di quel complesso, qualcuno comincia a riflettere. Legge quel “Cenci-Faiella” come autori di canzoni in vecchi dischi a 45 giri della “Carisch” questa piccola ed antica casa musicale che negli anni ’60 del 900 faceva fascino per la denominazione e per avere un sol cavallo di razza – Peppino Di Capri – nella sua scuderia di musica leggera.
La storia di Peppino. Dei suoi quattro amici musicisti di cui uno solo – Bebè cioè Ettore Falconieri – caprese come lui – é contenuta nel libro di Aurora Caporali “Che fine ha fatto il cappello di John Lennon?” (Bertoni Editore-Perugia – euro 20).


È una storia straordinaria ed avvincente. Cinque ragazzi di venti anni, poco meno poco più che amano la musica; si trovano e costruiscono un complesso musicale di rock e suoni italiani e stranieri e girono il mondo mietendo successi di pubblico e critica. Circa 300 o 400 canzoni incise su 45 giri in dieci anni con un cantante occhialuto e quattro amici. Da una piccola casa editrice musicale che dopo il successo del complesso cadrà nell’oblio.

Quella storia straordinaria ha un protagonista non in prima fila rispetto al cantante come accade spesso ma é quello che tiene unito il complesso dei cinque e che scrive le canzoni nuove tra l’italiano, il napoletano e l’inglese che daranno successo al complesso ed al cantante solista. Lui perugino che apprende ed ama il napoletano come lingua universale tanto che il suo maggior successo è “Lassame” quattro parole che incantano anche Mina, la ragazza che canta ad Ischia negli anni ’60 e che si sente unita al gruppo dei cinque ragazzi che suonano al “Monkey Bar” mentre canta al “Moresco“. Divisi da 20 metri tra night club. Ma faranno la storia di venti anni e più della canzone e degli stili di vita italiani e stranieri perché tutto il mondo viene in Italia in quegli anni.
È un libro di memorie. Una biografia del grande chitarrista ed autore Mario Cenci tratto dalla scrupolosa documentazione conservata dalle figlie Patrizia ed Elisabetta.
Un libro che segna la storia contemporanea di Ischia. L’isola della musica.

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