–
Marzo 2000, da Olbia a Porto Torres.
Le Bocche di Bonifacio vanno affrontate con altro mare. Questo è incattivito dal vento di maestrale che dalla Francia si incunea nello stretto e prende vigore. L’armatore mi ha imposto di portare questo carico di ferraglia a Porto Torres. Non posso mancare. Dovrò penare con questa nave che ha anni addosso, e li sente.
Si ballerà e io sarò sbalzato nei ricordi di quell’unica volta in cui ho ballato. Quando mi sono sposato. Al ristorante ’i Barbetta il 28 dicembre 1978. Suonavano Mario Iozzi, Gazzotti, Aniello.
Mia moglie era radiosa. Giovane, bella, innamorata. Di me. Innamorato anch’io, e desideroso di intraprendere una vita autonoma.
Cielito lindo era la canzone con cui si aprivano i balli. Parla di una donna con gli occhi castani che un bel raggio di sole (cielito lindo) illumina, per cui le si chiede di cantare.
Anche la mia Anna era una moretta i cui occhi umidi cantavano. Quella sera, e poi per tanti anni a seguire. Nel canto i cuori diventano più allegri.
Nessuna allegria accompagnerà questo viaggio. Anna ha il suo da fare coi figli a Ponza, io ho il mio penare con questo mare. Sordo ad ogni pietà. Come tutte le cose interagisce con l’uomo, e se io lo bestemmio per i timori che mi provoca anche lui non rinnega la sua anima materiale, e ci fa tribolare.
Ballo, canto, mare e questa nave di ferraglia. Il cerchio non si chiude. Finché si è in vita rimane aperto uno spiraglio. È quello da cui si alimenta il respiro, in cui travaglia il pensiero, e che mostra luce.
Immagine di copertina (a cura della Redazione). Une affiche pour ‘Annette’ de Leos Carax (2012), con Adam Driver e Marion Cotillard
