di Francesco De Luca
“I tuoi occhi, mesti e lucenti. Dicevano l’amore e lo strappo della partenza.
Mi guardavi e mi porgevi le mani affinché le stringessi. Volevi ancorarti a me che scioglievo gli ormeggi per un altro viaggio. Lontano dal tuo abbraccio, madre.
Si ripete il distacco, e ogni volta è lacerante come un taglio.
Il destino delle madri dei marinai. Quello che unisce, divide. E il mare, fattore naturale di unione fra terre e popoli, allontana. Non spezza i sentimenti ma li assottiglia, li logora. La fragilità umana si corrode, si lacera, e le ferite sanguinano.
La madre del marinaio ha il cuore ferito, in sintonia col cuore del figlio.
Ciao madre, che i tuoi occhi non si spengano. Li voglio vedere lucidi di sorriso, al ritorno”.
Sono pagine tratte dal diario di Vincenzo.
La data è ottobre 1980. Vincenzo lasciò Ponza per raggiungere la nave della marineria Costa in Sicilia e portarla in Francia.
La mamma aveva logorato negli anni la forza per sostenere i saluti per la partenza del figlio.
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