segnalato dalla Redazione da la Repubblica di ieri 9 febbr. 2025
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Ne hanno scritto, ieri su la Repubblica, Enrico Bei (inviato del giornale a Madrid); ne riportiamo il titolo e i primi capoversi; e Michele Serra nella sua Amaca quotidiana
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Il raduno dei trumpiani, Salvini con Le Pen e Orbán: “Meno Ue, più libertà”
Dall’inviato de la Repubblica, Francesco Bei – articolo del 9 febbr. 2025 (link)
L’Internazionale di destra lancia a Madrid la “Reconquista”. L’unità dei patrioti anti-Bruxelles si incrina solo sull’apertura all’Afd
Madrid – Saranno pure una «congrega di ultras», come li ha bollati il Partito socialista spagnolo, ma questi “patrioti europei”, ovvero il gruppo dell’estrema destra sovranista, sentono di avere ora il vento in poppa. Ed è lo stesso maestrale che soffia forte dalla Casa Bianca.
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A Madrid, in questo auditorio da duemila posti nella più anonima periferia della città, sono venuti tutti, da Orbàn a Le Pen, da Salvini a Wilders, con l’argentino Milei in collegamento, chiamati dal padrone di casa, Santiago Abascal, per una kermesse che vuole essere una «dimostrazione di forza» e una prova che «l’ondata si espande in Europa». La sala è tutta piena, il testosterone è a mille, ogni tanto parte l’urlo «Viva España!» e tutta la platea risponde «Viva!».
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La parola più usata da tutti, ma proprio tutti, è «Reconquista». Dell’Europa cristiana, dei valori tradizionali usurpati dal «wokismo». La seconda parola chiave è «libertà», intesa un po’ a modo loro. È libertà di scrivere frasi razziste senza essere censurati, è libertà di inquinare «senza furori ideologici green», è libertà di escludere le persone trans dal consesso civile, libertà di chiudere le frontiere con il filo spinato.
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L’amaca
Umanità contro nazione
di Michele Serra
I “patrioti europei” che si sono incontrati a Madrid di europeo non hanno niente. Mai nome fu più usurpato: un vero e proprio falso ideologico.
Sono nazionalisti uniti tra loro solo dall’ostilità per l’unità europea. Dunque, antieuropeisti. Per giunta alleati di Trump e di Musk, un tempo si sarebbe detto “al soldo dello straniero” (non metaforicamente, visto che Musk li foraggia apertamente). Sono portatori insani di un nazionalismo vecchio come il Novecento, reazionari in purezza. Sono europei senza l’Europa e cristiani senza Cristo (senza il Vangelo). Sono dunque, alla fin fine, imbroglioni.
Prendono molti voti, segno che l’imbroglio è efficace. Così efficace che magari ci credono loro per primi, di essere europei e cristiani: un auto-imbroglio, una falsa coscienza.
Ma non hanno abbastanza voti per vincere ovunque, e ovunque scassare l’Europa.
Nella levata di scudi contro le sanzioni di Trump alla Corte dell’Aia, manca l’Italia di Giorgia Meloni, e si capisce bene perché: i governi nazionalisti considerano nemica qualunque autorità o istituzione sovranazionale (vedi il caso Almasri). Ma c’è l’Inghilterra, sebbene uscita dall’Unione e tradizionalmente molto legata all’America.
Questa chiave di lettura (difendere o attaccare le istituzioni sovranazionali) forse è la sola maniera di leggere il nostro evo.
Nazionalismo contro internazionalismo.
Prima ancora di capirlo razionalmente, “sentiamo” che il punto di vista umanistico, e forse il punto di vista umano, è sovranazionale. Poi, come tradurlo in politica, e in voti, non è facile. Ma esiste un’altra strada?
[Di Francesco Bei e Michele Serra, da la Repubblica del 9 febbraio 2025]
