di Luisa Guarino
Sono arrivati in men che non si dica questi quattordici anni del nostro sito: come per un figlio che cresce, non te ne rendi neanche conto, anche se ci vivi a contatto ogni giorno, anzi proprio per questo. Già preannunciato in uno scritto recente di Giuseppe Mazzella di Rurillo e da Silverio Lamonica nella sua epicrisi di domenica 2 febbraio, questo compleanno sembra particolarmente atteso, forse più di quelli precedenti.
Il traguardo in realtà è rilevante: a quattordici anni si diventa adolescenti, e l’adolescenza è un’età difficile, critica “e come tutti gli adolescenti anche Ponzaracconta è diventata un po’ instabile: polemica e chiacchierona da una parte, e silenziosa dall’altra mi faceva notare qualche giorno fa la nostra Martina Carannante, la più giovane del gruppo, anzi l’unica, oltre a Cristian Rossi, web master.
L’ennesimo dualismo per il nostro sito, che già si muove tra il microcosmo dell’isola e… il resto del mondo. Come abbiamo avuto modo di sottolineare anche un anno fa, sempre più gli argomenti di carattere nazionale e internazionale prendono il sopravvento sui temi locali. Però su Ponza abbiamo i nostri bravi ‘avamposti’: mi riferisco, oltre alla già citata Martina, a Franco De Luca, Silverio Lamonica e soprattutto la sorpresa del 2024, Bixio (al secolo Antonino Feola) che spesso vivacizza le nostre pagine virtuali con temi e parole a volte spiazzanti che ben figurano però su un sito adolescente come il nostro. In questo caso infatti l’età anagrafica non conta.
E a proposito di età: contrariamente ad alcuni tra gli amici redattori, sono del tutto pessimista su un eventuale futuro apporto da parte dei nostri giovani compaesani. In questi tempi flagellati dai social scrivere per il nostro sito viene certamente considerato un esercizio inutile e defatigante. Sarei comunque felicissima di essere contraddetta.
A chi ci legge in occasione di questo nuovo compleanno mi piace come sempre ricordare i nomi dei soci fondatori di Ponzaracconta: Mario Balzano, Gennaro Di Fazio, Giuseppe Mazzella, Sandro Russo, Gino Usai. Ricordiamo altresì che il nostro sito è stato presentato ufficialmente il 6 febbraio 2011 al Teatro Ponchielli di Latina alla presenza di un folto e caloroso pubblico.
E tutto sommato, per quanto casuale, è proprio bello che quella nascita sia capitata proprio a febbraio, mese spartiacque tra l’inverno e la primavera: un momento colmo di premesse, e anche ricco di speranza. A tale proposito, ricordiamo che in questo 2025 la Chiesa celebra un nuovo Giubileo, detto “della Speranza”, il 25° universale ordinario della storia della Chiesa cattolica: nel nostro piccolo lo accogliamo come un augurio, per gli abitanti delle nostre isole e di tutti i suoi ospiti.
Siamo nati e molti di noi vivono in un luogo meraviglioso, a contatto con la natura e con un mare spettacolare, in cui ogni evento atmosferico, meteorologico o astrale assume contorni magici. Si avvicina ad esempio il plenilunio di febbraio, la notte tra l’11 e il 12: e sarà quello detto “della Neve”: la neve non mi piace e trovo abbia poco a che fare con l’immagine estiva e solare che sempre associo al nostro arcipelago. Confidando in una notte serena ci aspettiamo anche per questa circostanza tante belle foto da Ponza e dintorni.
Voglio concludere con un altro augurio di buon compleanno a un’amica che festeggia nel nostro stesso giorno, Gabriella Nardacci, che vive a Roma ed è originaria di Maenza (Latina). Oltre ai nostri pensieri più affettuosi, le inviamo però anche un piccolo rimprovero, visto che da tanto tempo non si fa sentire: forse sarà alle prese con un nuovo libro, come quello che per noi resta il più famoso, “A malapena si vede l’isola di Ponza” del 2017. Buon compleanno dunque a Gabriella, a tutti noi, ma soprattutto ai nostri lettori e collaboratori: vi aspettiamo alla prossima tappa. Nel frattempo grazie di cuore.

Gabriella Nardacci
6 Febbraio 2025 at 16:31
A guardarla questa data mi fa paura se penso a come è lontana dalla mia data di nascita!
E’ già trascorso un altro anno e a contar le stagioni di tutti gli anni che ho, mi spavento. Dico stagioni e non primavere come solitamente si dice perché penso che i primi anni appartengano alla primavera, altri all’estate, altri ancora all’autunno e infine gli ultimi all’inverno. A questo punto penso, si dovrebbe pensare ad una “quarta età” dal momento che, attualmente, ci sono in giro numerosi centenari e in tal modo ogni età avrebbe la sua stagione. Mi inserisco così nella “terza età” che è un po’ come l’Autunno (che tra le altre cose è la stagione che preferisco), come il mese di Novembre, come il giorno sabato, come un tramonto prima del buio, come la vigilia di Natale…
“Quel tempo dell’anno puoi vedere in me
Quando fatte rare dalla caduta, pendono
Ingiallite le foglie dai rami assiderati,
cantorie di rovina dove dolce uccellini
cantavano…” (Shakespeare)
Vabbè, ogni tanto la mia mente si attiva alle fantasticherie… Perdonatemi.
Ponzaracconta è ancora nella stagione della Primavera. Ne ha solo quattordici di anni (leggi qui) e ne ha ancora diversi, prima di passare nella seconda stagione. Tante sono le storie che racconta della sua isola di Ponza e di tutto ciò che concerne questa meraviglia. Io ero nella Primavera dei miei anni quando cominciai a sentir parlare di Ponza. Andavo a sedermi sul muretto da dove si vede tutto il panorama intorno al mio paese e immaginavo l’isola di Ponza che è nascosta dietro il promontorio del Circeo. Quest’ultimo lo si vede bene nelle giornate limpide con la striscia di mare tra una collina e l’altra. Rappresentava per me l’isola dorata dove andavo a depositare i miei sogni di libertà.
Diverso tempo dopo, ho avuto modo di connettermi con Ponzaracconta. Un annuncio. Un racconto inviato che ha avuto un “continua” durato per ben sei volte.
Dovevo visitare quest’isola, dovevo guardarla da vicino, camminare nelle sue vie e sentirne l’odore. Ci sono andata rimanendoci per tre giorni nei quali l’ho conosciuta. Da questa conoscenza, quei sei raccontini sono poi diventati ventuno capitoli. Il mio primo romanzo “A malapena si vede l’isola di Ponza Ed. L’Oceano nell’Anima) che ancora oggi mi viene richiesto e al quale sono molto affezionata. Devo molto a Ponzaracconta che, con tutti i suoi articoli, mi ha fornito informazioni riguardanti usi e costumi inseriti nel romanzo.
Qualcuno mi ha detto che sembro nata nell’isola di Ponza tanta è la passione che ne traspare nelle descrizioni che par di vederla mentre si legge il libro. In realtà ne rimasi colpita e fu amore a prima vista!
Attualmente c’è un libro che non riesco a terminare, causa oneri e doveri che si rincorrono e che hanno la priorità sul tempo utile per me stessa. Mi tuffo in questa realtà frenetica e ho messo in stad by la leggerezza. Inoltre, così occupata, ho l’impressione che il tempo passi più in fretta e questo non lo sopporto granchè, ma questo fa parte di quell’impotenza a non poterlo fermare.
Ed eccoci arrivati a un altro traguardo che non avevo considerato, ma che devo accettare per forza.
Una delle piccole gioie è condividere questa giornata con Ponzaracconta e ringraziare tutti coloro che partecipano con i loro scritti a rendere il sito interessante e sempre ricco di storie.
Grazie di cuore Luisa e auguroni a Ponzaracconta!