Libri

Formia, Mirella Romano ospite del Liceo Cicerone per il libro ‘Figli’

di Luisa Guarino 



E’ stato un incontro ricco di emozioni quello che si è svolto presso il Liceo linguistico e delle scienze umane “Marco Tullio Cicerone” di Formia, con Silvana Severino, autrice del libro “Figli” (2023 Edizioni Scatole Parlanti), alla presenza della dirigente scolastica Carolina Gargiulo, dell’assessore ai Servizi sociali e alla Pubblica istruzione nonché vicesindaco del Comune di Gaeta, Gianna Conte, e l’assessore alla cultura e pubblica istruzione di Formia, Luigia Bonelli.



Erano presenti gli studenti di alcune classi del biennio dell’istituto, che hanno avuto l’occasione di dialogare con l’autrice in merito ai tredici racconti della sua opera.



E’ intervenuta Mirella Romano, di Ponza, ex insegnante, per la circostanza in veste di ‘ispiratrice’.



“Un viaggio nell’animo umano, nei silenzi, nelle parole mancate o dette male, nelle scelte che salvano, nelle assenze che segnano intere esistenze, come quella della signora Mirella Romano – ha sottolineato Silvana Severino -, protagonista del racconto storico ‘La bambina che imparò a parlare con il mare’, presente all’incontro per donare agli studenti la propria testimonianza di figlia, resa orfana di padre dalla guerra”. Un momento che ha toccato profondamente gli studenti e tutti i presenti, così come emozionanti sono state le letture della poesia e della lettera a suo padre Carmine, nonché di brani tratti dal libro “Figli” elaborati da due studentesse.



“Questa breve raccolta è un microcosmo di condizioni esistenziali, una mappa di luoghi affettivi in cui tutti possono riconoscersi” ha commentato la dirigente scolastica Carolina Gargiulo. L’incontro è stato organizzato e coordinato dalle docenti di materie letterarie Piera Di Marco e Silvia Vinciguerra, e attraverso le numerose domande degli studenti ha permesso di approfondire anche la complessità del legame tra genitori e figli in un contesto di fratture generazionali e conflitti interiori.



Silvana Severino ha parlato della genesi del suo libro, della storia personale di Mirella, fonte di ispirazione sia del racconto sul siluramento del piroscafo Santa Lucia “La bambina che imparò a parlare con il mare”, che rievoca anche il ritrovamento del relitto sui fondali dell’isola di Ventotene, sia del brano “Pavor nocturnus” dove, partendo da una parola riferita a una bambina in collegio, è rintracciabile un racconto noir.
Per la circostanza Mirella Romano ha portato con sé il suo libro “1943-2023. 80° anniversario dell’affondamento del piroscafo S.Lucia. Isola di Ponza-Isola di Ventotene”, in cui, oltre a testimonianze, notizie storiche e poesie, c’è anche il racconto a lei ispirato, contenuto nel libro “Figli” di Silvana Severino, peraltro docente dell’istituto “Cicerone” che ha ospitato la presentazione del testo.



L’affondamento del Santa Lucia avvenne il 24 luglio 1943, e come tutti noi ponzesi sappiamo bene Mirella Romano è presidente del Comitato famiglie vittime del piroscafo Santa Lucia. Il tragico avvenimento viene ricordato ogni anno dalle comunità di Ponza e Ventotene sul luogo stesso dell’affondamento, poco distante dal porto di Ventotene.

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