Scrittori

Erri De Luca (2). L’età sperimentale

segnalato da Sandro Russo

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“L’età sperimentale” di Erri De Luca: la riflessione poetica sulla vecchiaia dal libro al film
di Maria Laura Chiaretti – del 21 gennaio 2025 – Da libreriamo.it/

Erri De Luca nel film “L’età sperimentale” intreccia filosofia e introspezione, affrontando il tema della vecchiaia come un’età “sperimentale”, fatta di nuove scoperte.

La vecchiaia, spesso temuta e incompresa, trova una narrazione unica e poetica in L’età sperimentale, un progetto che nasce come libro di Erri De Luca e si trasforma in un mediometraggio altrettanto intenso e suggestivo. Disponibile in esclusiva su RaiPlay dal 25 gennaio 2025, il film è diretto da Marco Zingaretti e scritto dallo stesso De Luca, che lo interpreta con la profondità che caratterizza tutte le sue opere. Prodotto da Soul Film Production in collaborazione con OhiPen e Montura, il mediometraggio ha già conquistato l’attenzione del pubblico e della critica, debuttando nella sezione Proiezioni Speciali del 72° Trento Film Festival.

Con il libro e il film, De Luca ci accompagna in un viaggio che intreccia filosofia, natura e introspezione, affrontando il tema della vecchiaia non come una fine, ma come un’età “sperimentale”, fatta di nuove scoperte e di uno sguardo lucido sul futuro.

Sinossi del libro
Nessuna generazione prima di questa ha raggiunto la vecchiaia in così numerosa formazione e in uno stato così attivo, e questo – scrive Erri De Luca – la rende oggi un’età sperimentale. Un’occasione, dunque, la possibilità di scoprire qualcosa di nuovo di sé e degli altri, di allenare il corpo e la mente con maggiore consapevolezza e forse con più gusto. Non invece il momento, come pensano in molti, di guardare soltanto indietro. “A che somiglia quest’età? ” si chiede De Luca. “Alla risalita di un bosco di montagna.

Nel fitto delle conifere entra poca luce, vedo giusto quello che mi sta stretto intorno, ma verso l’alto si diradano, si aprono radure, c’è più luce. In questa età da cima del bosco vedo lontano, scorci di futuro, non il mio, quello senza di me. Il poeta Goethe morente pronuncia le sue ultime parole: ‘Mehr Licht’, più luce. Non è una richiesta, è la sorpresa di vederla splendere.

Oggi vedo una gioventù che sente il proprio futuro tutt’uno con quello della Terra intera. Guarda lontano, avvista l’avvenire. Anche io, anche i nuovi vecchi vedono più lontano, in cima al loro bosco.
“Grazie anche al contrappunto di Ines de la Fressange, celebre stilista e amica dell’autore, L’età sperimentale è un libro e al tempo stesso un’occasione, per scoprire quante possibilità racchiude la terza età – ciascuno trovi la propria, e De Luca ne cita molte –, e tutto il vantaggio di aver guadagnato “lo slancio del tempo accumulato, potente catapulta del participio passato del verbo passare”.

“È un’età sperimentale. Ho la strana sensazione che nessuno è stato vecchio prima di me. La vecchiaia di chi mi ha preceduto non mi fa da modello e non mi prepara a niente. Per il corpo di ognuno, quando succede è per la prima volta. ”

Il film tratto dal libro: un parallelismo
Il libro L’età sperimentale è un’opera letteraria ricca di riflessioni, metafore e immagini potenti, in cui Erri De Luca racconta l’esperienza dell’invecchiare attraverso un linguaggio intimo e poetico. Ogni pagina è un invito a guardare la vecchiaia con occhi diversi, non come una perdita, ma come una fase della vita in cui, nonostante le ombre, c’è ancora luce, visione e saggezza. Il testo si addentra nei sentimenti, nei ricordi e nelle speranze, offrendo al lettore un dialogo profondo con se stesso e con il tempo.

Il mediometraggio, invece, traduce queste riflessioni in immagini, colori e suoni, rendendo visibile ciò che nel libro è evocato. Attraverso un piano sequenza che segue una “s-cordata” – una scalata senza protezioni – e le riprese spettacolari delle montagne abruzzesi, il film trasforma la lettura in un’esperienza sensoriale. Il cammino del protagonista verso la vetta diventa una metafora tangibile, un simbolo della fragilità e della forza dell’essere umano.

Perché leggere il libro e vedere il film
Leggere il libro significa immergersi in un universo di pensieri e parole che permettono di esplorare il processo dell’invecchiamento con una profondità che solo la scrittura di Erri De Luca può offrire. È un’esperienza personale, che invita il lettore a soffermarsi e riflettere, trovando nei silenzi tra le righe lo spazio per una propria interpretazione.

Vedere il film, invece, consente di vivere quelle stesse emozioni attraverso una narrazione visiva e musicale. Il mediometraggio arricchisce le parole con l’impatto delle immagini: la bellezza delle montagne innevate, la tensione di una scalata senza protezioni, la luce che cambia e illumina il cammino verso la vetta. La colonna sonora firmata da Francesco Cavasini amplifica il senso di intimità e introspezione, rendendo il film un’opera che coinvolge non solo la mente, ma anche i sensi.

Libro e film si completano a vicenda: mentre il primo offre un viaggio interiore, il secondo dona corpo e movimento a quelle stesse riflessioni. Entrambi, tuttavia, condividono lo stesso cuore: il desiderio di guardare alla vecchiaia con occhi nuovi, trovando in essa non un limite, ma una possibilità.

La metafora della vecchiaia: luce nel bosco
Sia nel libro che nel film, Erri De Luca utilizza la metafora della risalita di un bosco di montagna per descrivere l’invecchiamento.
«A che somiglia quest’età? – si domanda De Luca –. Alla risalita di un bosco di montagna. Nel fitto delle conifere entra poca luce, vedo giusto quello che mi sta stretto intorno, ma verso l’alto si diradano, si aprono radure, c’è più luce». È un’immagine che racchiude tutta la bellezza e la complessità di questa fase della vita: le difficoltà che si affrontano sono compensate dalla capacità di vedere più lontano, di cogliere scorci di futuro che vanno oltre il proprio tempo.

Un capolavoro tecnico e artistico
Il mediometraggio si distingue anche per la sua realizzazione tecnica. Girato interamente in piano sequenza e in 4K CinemaScope, cattura con autenticità la scalata senza protezioni del protagonista, una “s-cordata” che diventa simbolo della vulnerabilità umana. Le riprese aeree delle montagne abruzzesi, realizzate con un drone, e la fotografia curata da Samir Iacovone contribuiscono a creare un’opera visivamente straordinaria.

[Di Maria Laura Chiaretti – Da https://libreriamo.it/intrattenimento/leta-sperimentale-erri-de-luca-film/ ]

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