Ischia

Il Commendatore e l’Ingegnere

di Giuseppe Mazzella di Rurillo

 

Prologo
Negli anni 60 del 900 aveva circa 40 anni. Aveva un posto di Responsabilità. Scendeva a piedi dalla Sentinella per andare in via Paradisiello al Palazzo Manzoni che ospitava il Municipio, verso mezzogiorno. Non guidava e non ha mai avuto la patente. Fino a quando ha fumato prendeva appunti sulla scatoletta dei fiammiferi.
Non ha mai portato occhiali né da vista né da lettura. Per leggere i testi li avvicinava ai suoi occhi il massimo possibile. Comprava tre giornali al giorno da Adelina, l’ edicolante, in Piazza della Marina. Si informava di tutto e dalla sola “informazione” ricavava la “formazione”. Aveva fatto studi regolari fino alla terza di avviamento professionale cioè non sapeva cosa erano l’ Iliade e l’ Odissea, cose che studiavano quelli della scuola media tradizionale della sua generazione.

Tre volte alla settimana scendeva a Napoli per andare alla sede provinciale della Democrazia Cristiana e farsi un giro per i Palazzi del Potere della Capitale. Scriveva da solo i suoi comizi ed i suoi interventi pubblici. Non ha mai avuto un “addetto stampa”. I suoi interventi erano ricchi di cifre e dati statistici per i “finanziamenti” che sarebbero arrivati al proprio Comune ed all’ isola d’ Ischia. Il suo ultimo comizio a chiusura delle campagne elettorali era chiamato dalle opposizioni la “pioggia di milioni del Commendatore”. Vestiva in giacca e cravatta sempre, anche nel giorno di Ferragosto in Piazza della Marina al Bar Calise.

A Casamicciola è nato nel 1914 ed a Casamicciola è morto nel 1984. Non c’è a 40 anni dalla morte nessuna via, nessuna piazza, nessun vicolo, nessun palazzo o scuola che gli è stata dedicata dai posteri.

Chi era il Commendatore?
Antonio Castagna (1914-1984) è stato sindaco di Casamicciola dal 1953 al 1970. Ma è stato consigliere comunale per 34 anni, dal 1946 al 1980. Poi è stato dal 1970 al 1984, fino alla morte, Consigliere Provinciale di Napoli. E’ morto di infarto nel settembre 1984 a 70 anni mentre si ritirava a casa da un incontro politico. E’ morto da solo, ma da Assessore Provinciale alle Finanze ed alla Programmazione in carica.
Era il segretario di zona della Democrazia Cristiana, il più importante partito di governo. E’ stato per longevità di carica il più importante politico di Casamicciola nel dopoguerra nelle luci e nelle ombre. E’ appartenuto alla Generazione dei politici del secondo dopoguerra che hanno “fatto” l’ Isola d’ Ischia con Vincenzo Telese, sindaco d’ Ischia, Vincenzo Mennella, sindaco di Lacco Ameno, Vincenzo Mazzella, sindaco di Forio, Pietro Carlo Mattera, sindaco di Serrara- Fontana, Giovanni Di Meglio, sindaco di Barano e Giacomo Deuringer, direttore, e poi Presidente, dell’ Ente Autonomo per la Valorizzazione dell’ isola d’ Ischia (EVI).

Quella classe politica seppe cogliere tutte le opportunità delle leggi di sostegno al Sud promosse dai Governi De Gasperi e Fanfani soprattutto dalla legge istitutiva della Cassa per il Mezzogiorno. Seppero, quegli uomini politici, chiedere ed ottenere un Ente Speciale di Diritto Pubblico per la “Valorizzazione” dell’ isola con autonomia di bilancio e con finanziamento annuale da parte dello Stato. Seppero quei sei sindaci rinunciare a parte della loro “autonomia” pur di avere un ente pubblico di coordinamento che non fosse solo forma ma sostanza e cioè dotato di autonomia e disponibilità finanziarie.

Quella politica di “valorizzazione Pubblica” si affiancò all’ impresa privata su vasta scala che portò ad Ischia il comm. Angelo Rizzoli (1888-1970) e dai suoi investimenti si produsse la catena di decine di altri imprenditori che trasformarono l’economia di un’isola di pescatori e contadini. Lo sviluppo, o il miracolo economico dell’ isola d’ Ischia, nacque da quella straordinaria sinergia come è documentato da tutta la stampa nazionale e locale dell’ epoca.

C’è nella vita di questo Uomo che si è fatto da sé una prima ed una seconda parte. La prima, che va dal 1953 al 1964, è quella di un sindaco autoritario che governa un paese ed un consiglio comunale dove non ha opposizione. Ma c’è una seconda parte che va dal 1964 fino alla morte dove questo sindaco, sostanzialmente di idee “liberali” trasmesse nel cattolicesimo politico, si rende conto del cambiamento dei tempi sia nel suo Comune che ovunque in Italia e si apre ad un dialogo costante con le altre forze politiche e con i giovani soprattutto. Così promuove l’ associazionismo giovanile a Casamicciola sostenendo un Circolo Impegno Giovanile aperto per la prima volta non solo ai democristiani ma ai giovani di qualsiasi opinione politica.
Capì dopo le elezioni del 1964 che il futuro di Casamicciola non potevano essere solo le Terme e che occorreva il Porto.
Il Porto turistico e commerciale gli veniva chiesto da tutte le categorie produttive molto vivaci (Casamicciola aveva avuto la prima Azienda di Cura, Soggiorno e Turismo nel 1926 e la prima sezione distaccata dell’ Associazione degli Albergatori Napoletani in Piazza della Marina, il centro di tutto il paese).

Diede incarico all’ ing. Franco Tiscione di predisporre il progetto del  porto peschereccio di IV classe perché questo offriva una legge del 1949 di progettare uno scalo portuale che avrebbe dovuto progressivamente diventare il secondo scalo commerciale dell’ isola d’ Ischia ed il primo porto turistico.
Tiscione fece un bel progetto. Questo progetto fu messo dal sindaco Castagna su di un cavalletto fuori alla sua porta di ingresso al Municipio dove riceveva tutti, anche senza appuntamento, a partire dalle 13 tre volte alla settimana in modo che chiunque potesse vedere la grande infrastruttura che avrebbe cambiato Casamicciola ed il suo panorama e forse la sua economia.
Il sindaco Castagna capì il marketing territoriale senza aver studiato una sola parola di economia politica!

Il Sindaco di oggi 
Al sindaco di oggi consiglio di studiare la vita e l’ opera del suo Precursore al di là della foto in Municipio. Di dedicargli una Piazza perché bisogna ricostruire un tessuto civile di una Comunità ferita da eventi così tragici. Consiglio di porre un disegno dell’ opera fondamentale che oggi è quella del Pio Monte della Misericordia fuori alla sua porta nel Municipio provvisorio. Consiglio di ricevere tutti. Consiglio di recuperare prima di tutto una “Casa della Storia” (cioè l’ ex. Centro per l’ Impiego che resta in vergognoso abbandono ed è una proprietà pubblica della Regione Campania) dove tenere convegni, dibattiti, polemiche, al chiuso ma con seria produttività perché la Ricostruzione sarà lunga e complessa ma sarà possibile.
Consiglio al sindaco Ingegnere, che ha ormai 62 anni e non è più quello di 20 anni fa, di far tesoro con ironia di quanto diceva il commendatore suo precursore: “Casamicciola è un Paese dove se non fai una cosa ti dicono che non l’ hai fatta. Se la fai ti dicono che l’hai fatta male!”.

Indimenticabile Don Antonio!!!!!

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