Editoriale

Epicrisi 513. Siamo fatti di immagini e di storie

di Sandro Russo

 .

“We are such stuff as dreams are made on, and our little life is rounded with a sleep”
“Siamo fatti della stessa sostanza di cui sono fatti i sogni, e nello spazio e nel tempo di un sogno è raccolta la nostra breve vita”
[William Shakespeare, The Tempest – La tempesta (1610-11), atto IV, scena I]

Un punto di vista immediatamente più terreno, rispetto a quello di cui “siamo fatti” secondo Shakespeare, lo propone il titolo di questa epicrisi che non deve inventarsi niente, ma soltanto traduce e sintetizza il portato degli articoli pubblicati sul sito questa settimana
È in qualche modo un trasferimento – traduzione – aggiornamento – in “sensibilità ponzese” di quanto si agita sull’isola e nel vasto mondo attraverso gli estensori degli articoli degli ultimi sette giorni, coordinati dalla Redazione: un altro modo di intendere la funzione, anzi la necessità dell’epicrisi/sommario.

E allora… Sul sito questa settimana è andata così! Ce la siamo giocata fondamentalmente tra due poli: tra storie del passato che ritorna (o non è mai andato via) e cinema, film, cultura visuale.
Benché a Ponza non esista più una sala cinematografica – quando ero ragazzino io ce n’erano due: il cinema Regine e il Cinema Margherita, ’i cumpa’ Barbètt’  -: Chest’è – direbbe Sang’ ’i Retunne e farebbero bene i ponzesi ad avvicinarsi con meno sospetto alla settima arte. Un’isola intera deprivata del cinema per svariati decenni!
Chi conosce il cinema non rimane mai senza parole – , diceva una pubblicità vista qualche anno fa nelle sale, tanto che credo l’afasia dei ponzesi sia in parte dovuta alla scarsa familiarità col cinema.
Ci sarebbero molte più possibilità ora, con le piattaforme televisive, con l’home video, con i dvd da far girare sugli schermi di casa. Ma sarà accaduto, in analogia con le leggi dell’evoluzione biologica, che alcune funzioni rimaste per troppo tempo in disuso si siano atrofizzate e forse siamo vicini al momento in cui scompariranno.

Ricordiamo una volta di più la scomparsa della cara Maria Conte, nominata ancora ieri attraverso le parole di Dante Taddia 

Di nuovo questa settimana abbiamo fatto full, il numero pieno di articoli: 35 pezzi! …una media di cinque articoli al giorno. Bella prova di resilienza per una redazione decimata!
E di questi – mai successo prima – una decina sono in qualche modo collegati al cinema; ovvero, in senso lato, all’approccio alla realtà attraverso le immagini. Anche la conferma che la nostra è una “civiltà dell’immagine”: ci siamo profondamente immersi!

In parallelo, in stretta connessione con gli argomenti delle scorse settimane del gran parlare (scrivere) della serie Sky sulla figura e sul tempo del “duce” del fascismo: questo articolo: La creazione del consenso. L’opinione di Concita sulla serie Sky;
quest’altro: Opinioni contrastanti sulla serie Sky “M. il figlio del secolo”.
E tutti gli altri riportati nell’Epicrisi 511 di Enzo Di Fazio.

Gli articoli di questa settimana che hanno svolto  e dipanato questo filo sono stati proposti da Franco De Luca:
Don Luigi Maria Dies al vaglio della mia coscienza (parte prima);
Don Luigi Maria Dies al vaglio della mia coscienza (parte seconda).
E chiosati da Luigi Maria Dies in persona (omonimo, ma è il nipote):
Si ritorna su mio zio Monsignore fascista…
Gli articoli sono chiarissimi nella loro essenza e propongono un bel contributo alla figura – ora dibattuta, ma al tempo molto amata – d’u parrecchiane nuòst’, che io stesso ho conosciuto bene per il tramite di zia Olga e zia Rosaria che lavoravano a stretto contatto con lui e qualche volta anche avuto ospite nella casa dei miei a Cassino.

Franco è bravo ad alternare temi “alti” e temi popolari, come in: Quattro erano… che ha suscitato il gustoso ricordo di Silverio Lamonica: La passatella con variazione , dove la “variazione” consisteva nell’introduzione di una tera figura oltre al “padrone” e al “sotto: ’a femmena prena (Silverio scrive “incinta”, ma perché è un purista!).
E mi viene in mente che lo spirito ponzese ha di queste girate di genio… In altri tempi, quando da universitari giocavamo ossessivamente a poker insieme a diversi amici ponzesi – qualche nome: Gennaro Di Fazio, Isidoro Feola, Antonio Balzano, Silverio ’i Mariettine, a casa mia di Roma – famoso “centro culturale ” di via dei Monti di Pietralata – , qualcuno introdusse insieme alle figure classiche del poker, cip, passo, buio e controbuio (over), proprio una “variazione”:
– A sì, tu faie controbbuio… E i’ faccie oscura tromba! –  Che sarebbe stato un rilancio sul controbuio, sempre senza aver visto le carte. Non ho mai saputo se era uno scherzo o veramente fosse diffusa a Ponza una tale variante, fatto sta che noi l’avevamo accettata subito e ce la siamo giocata con gusto!

Sempre in tema ponzese abbiamo questa settimana le rapsodie di Bixio. Le trovo attraenti e molto suggestive del mondo ponzese:
Medicina isolana e cure primordiali (1);
Ponza, terra (anche) di contadini;
Medicina isolana e cure primordiali (2);
Non è un testamento, ma metto le mani avanti.

Eccheppoi… Siccome gli articoli hanno di bello che uno tira l’altro, cercando le immagini per illustrare i pezzi di Bixio, mi sono affiorati alla mente (e dal web) altri dipinti di pittori ispirati dalla parca (misera) vita contadina di un tempo: nomi come Jean Millet, Giovanni Segantini, Vincent Van Gogh: Me ne andavo un mattino a spigolare…

Giuseppe Mazzella di Ischia è un nostro contributore benemerito. Non scrive (quasi) mai di Ponza, quasi sempre di Casamicciola: peccato veniale perché sono due realtà talmente simili nell’antropologia e nelle reazioni – certo ci sono problemi aggiuntivi per Casamicciola -, ma il significato e le analogie, nei pezzi di Giuseppe, possono essere colti senza difficoltà:
Premierato nell’Italia della “controriforma”;
La spinta della rigenerazione urbana: il caso di Ischia;
Miggi e la poesia come Memoria, gran bel pezzo quest’ultimo, in cui il ricordo nostalgico si trasforma in memoria condivisa e stimolo per le nuove generazioni. Su questi temi siamo sempre in grande empatia con Giuseppe: leggi qui.

Tema portante della settimana, il cinema o più in generale la cultura visuale
Gli articoli sono stati molti e variegati, ma tutti tanto chiari nella sostanza che non c’è bisogno di commentarli (come tutti gli altri in elenco puntato gli articoli sono in ordine di comparsa; i più recenti per ultimi):
I doni del cinema: la nuvola bianca di Brecht e la sonata per gli uomini buoni; poesia e musica inglobate dalla settima arte in un film Oscar “Le vite degli altri” ri-visionato di recente;
A Formia dal 22 gennaio la mostra Login, dell’artista Lara Adone di Scauri;
II grande gioco del cinema, una serata divertente e molto agonistica, cui hanno partecipato numerosi contributori di Ponzaracconta; non abbiamo vinto… ma ci rifaremo l’anno prossimo!


La scomparsa di David Lynch, …un grande! Commemorato in una breve nota di Gianni Sarro;
II labirinto nel cinema, il cinema del labirinto (prima parte);
L’idea del labirinto nel cinema della modernità (seconda parte): una trattazione abbastanza completa del tema con le liste film che includono il labirinto, significato nel- e metafora del- cinema della modernità;


No, non è un film! Di Stefano Massini da la Repubblica: articolo imperdibile, in questo contesto cinefilo, che vede la recente deriva americana (anche) come “tradimento” degli ideali in cui il cinema americano ci aveva abituato a credere;


Alle origini della cultura visuale, un articolo (la recensione di un libro) basilare per la genesi e la storiografia delle immagini, presentato da Serenella Iovino, sempre capace di scovare temi interessanti. Vero tema fondante di quelli che chiamo “Fin-dai-tempi-più-remoti”, dal tormentone di un mio compagno del liceo che cominciava tutti i suoi temi-in-classe con questa frase. Ce lo fece notare il prof. di lettere, che lo derise pubblicamente (…allora si poteva ancora fare!) e a tutti noi ci fece “togliere il vizio” per l’eternità!

Strettamente agganciato all’articolo di Massini (citato sopra) c’è una ‘carrellata’ storica di Pasquale Scarpati sui Tiranni, (ricevuto già da alcuni giorni prima in redazione e anche pubblicato prima del pezzo preso da la Repubblica) che sembra parlare del passato invece pone a tutti analogie con- e interrogativi sul- presente.

Gli articoli che seguono sfuggono alle categorie già presentate e possono essere raggruppati in “Varie”. Il loro titolo è per tutti ben chiaro e possono essere richiamati con facilità attraversi i rispettivi link (in ponzese: ’u ling, molto più bello. Lo useremo più spesso!):
Una canzone per la domenica (329). Stella di vetro, di Mimmo Locasciulli;
Meteo & Foto (208). La settimana da lunedì 20 gennaio 2025;
A venticinque anni dalla morte di Craxi, di Filippo Ceccarelli, da la Repubblica;
Formia, un bell’esempio di sostenibilità ambientale: rigenerare elettrodomestici per la solidarietà;
Ponza, notizie dalla stampa: novità per l’assistenza sanitaria e l’Amministrazione comunale;
Il Labirinto di Giuseppe Mazzella, bella panoramica sulle forme e i significati che ha avuto il labirinto nel corso del tempo; è stato l’articolo di innescato la fantasia dei cinefili, che con qualche ragione considerano il labirinto robb’allòr’;
Formia, cinque concerti nelle chiese per il “Festival di musica sacra”;

II sindaco dei bambini, una giornata in Comune, di Martina Carannante;
Una funivia tra Ventotene e Santo Stefano?
L’impresa del batiscafo Trieste nella fossa delle Marianne, di Martina Carannante e di Isidoro Feola;
Dalla stampa. Nuovi incarichi al comune di Ponza e notizie di cronaca.

Un’ultima immagine, da ricordare; di quelle iconiche che rimarranno per anni nella memoria collettiva, come quella della bambina vietnamita che corre nuda dopo un attacco americano al napalm in Vietnam

La fotografia della bambina vietnamita venne pubblicata sulle prime pagine dei giornali di tutto il mondo e segnò dolorosamente un’intera generazione. Quell’immagine aprì una ferita talmente profonda, nella coscienza umana, che portò la gente a sentirsi in dovere di fare qualcosa per fermare la guerra

““La foto più disgustosa dell’esordio di Trump alla Presidenza Americana è quella dove si ritraggono dieci persone in catene che si avviano in un cargo, cioè un aereo che trasporta cose. La destinazione è ignota e dopo tutto neppure importante, quello che conta invece è ostentare la deportazione come soluzione. Quella “sporca decina” è una foto che ci ritroveremo nei libri di storia dopo la fine dell’era Trump per chiederci come è stato possibile che una nazione così avanzata sia caduta in un abbrutimento così profondo.
Povertà educativa, frustrazione, intolleranza e violenza si espandono sempre”.
[Massimo Marnetto, inoltrata da Sandro Di Macco (qui, in Commenti)]

Buona domenica, per quanto è possibile

***

 

26.01.2025 h. 9 – Nota e foto allegata, a cura della Redazione (cfr. Commento della Redazione)

2 Comments

2 Comments

  1. Bixio

    26 Gennaio 2025 at 06:20

    Giornata e tempo della “perdita della memoria”?

    Saro’ pure nato poco tempo dopo la fine del secondo conflitto mondiale, ma quelle facce ancora scioccate, silenziose la sera intorno al tavolo non le potrò mai dimenticare. Il loro silenzio, non voler parlare degli arresti della deportazione, dell’affondamemto dell’incrociatore Trento in Grecia, i miei occhi sgranati, interrogativi da bambino la cui curiosità restava senza risposta!
    Ora a distanza di millenni comprendo il silenzio di quelle persone, ora trovo che quei delinquenti son ancora tornati, sono tra noi! Hanno infangato la storia romana, manomesso il suo saluto che non c’entrava nulla con le loro teorie e nefandezze! Saluti e sfilate naziste in bella vista in televisione e per strada.
    Che fare!? Dovremmo forse riprendere le armi, prima che ci possano sopraffare? Purtroppo la democrazia non si può difendere con la tolleranza: daremmo un segnale di debolezza!

  2. La Redazione.

    26 Gennaio 2025 at 08:49

    L’immagine ufficiale, diffusa trionfalmente su “X” dalla Casa Bianca (logo piccolo in basso nella foto), è stata allegata all’articolo di base:
    “Promessa fatta. PROMESSA MANTENUTA.
    I voli di deportazione sono cominciati”

    .
    Foto allegata in fondo all’articolo di base

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