di Sandro Russo e Gianni Sarro
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Mai dire labirinto! ad un cinefilo …si accende come un flipper, una delle prime diavolerie elettroniche arrivate dall’America, evocato per l’appunto nel pregevole articolo di Giuseppe Mazzella sul Labirinto, nel mito e nella storia, in cui vengono omesse – riservandole immagino ad altra trattazione -, le rappresentazioni del labirinto nel cinema.
E sì che nel lavoro suddetto (di Giuseppe) le premesse c’erano tutte. Troviamo infatti nell’incipit:
“Il nostro tempo sembra aver perduto, come si diceva una volta, “la via di casa”.
Viviamo come sospesi, spesso increduli e sfiduciati, alla perenne ricerca del significato della nostra esistenza. Sembra quasi di esserci rinchiusi in un vicolo cieco dal quale non riusciamo ad uscire. Ad aggravare la situazione si è aggiunto adesso anche l’intelligenza artificiale, il cui uso improprio sta ulteriormente complicandoci la vita: ormai fatichiamo sempre più a discernere il vero dal falso. Un labirinto in cui, non so se volontariamente, teniamo chiuse le paure delle quali ci vergogniamo, le speranze deluse, la nostra umana insufficienza. Quel che è certo è che il labirinto resta nella civiltà occidentale uno dei simboli inesauribili del nostro umano errare”. (…)
E nel finale dell’ampia trattazione:
(…) “Un Teseo dei nostri giorni per uscire dal labirinto utilizzerebbe un personal computer, anche se riteniamo con scarso successo. Una delle caratteristiche del labirinto, infatti, è quella, una volta entrati, di non poter valutare quanto sia vicino il centro o lontano l’ingresso. Nonostante il più sofisticato dei computer, anche il nostro tempo continua a negarci certezze e l’uomo moderno seguita ad aggirarsi nella ricerca, a volte ossessiva, di una via d’uscita”.
Si può immaginare come la settima arte (1), che tante altre ne comprende – forse la più sensibile dei nostri tempi – dovesse essere quella che più compiutamente ha rappresentato, testimoniato, “messo in scena” l’intuizione del labirinto (realtà fisica e metafora).
Allora pensiamo Gianni Sarro e io (con il contributo di Tano Pirrone) ad integrare il quadro con gli aspetti che mancano, perché in effetti alla sensibilità del cinefilo, il “labirinto” evoca tali e tante immagini e associazioni che non possono essere passate sotto silenzio.
Jack Nicholson nel ruolo di Jack Torrance davanti al plastico del labirinto di Shining (Stanley Kubrick, 1980), basato sull’omonimo romanzo di Stephen King nel 1977
Alcune informazioni le abbiamo acquisite da liste riprese dal web – compilate da volenterosi giornalisti cinefili per i loro siti di riferimento -, dei tanti film che trattano del labirinto, come entità fisica o proiezione mentale.
In ordine temporale abbiamo consultato Pietro Ferraro: “Da Maze Runner a Cube: 10 film con labirinti”, da cineblog.it (2014, aggiornato 2020).
Quindi Emiliano Cecere da www.cinematographe.it (2015) con “11 film dove il labirinto non vi lascerà sopravvivere!”.
Infine Francesca Moretti (2018) con il suo articolo: “10 film con un labirinto che vi faranno perdere la bussola” da www.la scimmiapensa.com.
Vi troviamo tanti titoli (molti ovviamente ripetuti), i registi e informazioni accessorie. Per dare un’idea, Shining di Kubrick c’è sempre; ricorrono anche Il labirinto del fauno di Guillermo del Toro, Labyrinth – Dove tutto è possibile di Jim Henson, Prisoners di Denis Villeneuve, e si possono incontrare sorprese, come Alice nel paese delle meraviglie, il classico di Disney, Il racconto dei racconti – Tale of tales di Matteo Garrone, e Harry Potter e il Calice di Fuoco.
Un ultimo film infine (segnalato da Tano), recente, è L’uomo del labirinto del 2019 diretto da Donato Carrisi, da un suo romanzo, con Toni Servillo.
Di tutti questi film – gli articoli con le elencazioni e altre notizie sono tutti e tre da consultare, in file .pdf in fondo a questo articolo -; molti non abbiamo visti, ma leggendone ce ne è venuta voglia.
Ma tanti film intorno al labirinto qualcosa devono significare; tanto più se da quel che segue si dimostra che i film “del labirinto” sono ben più numerosi di quelli che esplicitamente lo citano.
Il labirinto come carattere precipuo del Cinema della modernità è stato affrontato da Gianni Sarro in una sua bella lezione al nostro Corso di Cinema, in cui sono sintetizzati alcuni aspetti, quasi come ‘punti di un elenco”.
Avvertenza per il lettori non familiari o ‘addetti’ al tema (nel senso inglese di addiction): in effetti sono citati molti film, a supporto della tesi esposta. Non é importanti conoscerli tutti: dalla moltiplicazione degli esempi l’assunto viene fuori con chiarezza.
Nella prossima puntata (già domani)… Non siate impazienti! Qui che già abbastanza materiale.
Da YouTube: Shining, Kubrick 1980 – La sequenza del labirinto
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Note
(1) – Le sei arti e… L’elenco stilato originariamente nel 1923 dal poeta italiano Ricciotto Canudo, fu ampliato con le ultime due voci dal critico francese Claude Beylie nel 1964: Architettura; Musica, Pittura, Scultura, Poesia, Danza, Cinema, Radio-televisione.
1. Pietro Ferraro. 10 film di labirinti. Da cineblog.it. 2014-2020
[Il labirinto nel cinema, il cinema del labirinto (prima parte) – Continua]