Medicina

Medicina isolana e cure primordiali (2)

di Bixio

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per la prima parte, leggi qui)

Nascere sull’isola, viverci tutta l’infanzia fino alle soglie dell’adolescenza e tornare… continuare a tornarci, sempre, dopo ogni allontanamento.
L’infanzia, quel tempo meraviglioso a viverlo là! Sono ancora tutt’oggi incredulo di averlo attraversato… millenni di civiltà, dalla clava al computer, la nostra esistenza, se pur breve, può costituire, riservare periodi molto intensi, quasi interminabili!
C’era la miniera… Ma tuttora c’è! …ancora sento il rumore dei macchinari di lavorazione del materiale. Ci nascondevamo tra i capannoni, dietro i carrelli, nelle gallerie e di soppiatto smontavamo i cuscinetti delle cinte di trasporto che erano molto più funzionali per le nostre carrette, rispetto alle ruote di legno fatte a mano in modo rudimentale.
Se qualcuno nelle discese si feriva ai ginocchi, gomiti, escoriazioni di ogni genere, si applicava una cura rapida e efficacissima: si cospargeva la ferita di terra e bentonite per far seccare il sangue e costituire una crosta compatta “antibatterica”!

Quando poi con mare calmo si andava a salpare le reti, facilmente beccavi tra le piegature dell’attrezzatura ’a cardogna, la puntura dello scorfano, dolorosissima, su cui subito si interveniva urinando sulla ferita. L’urea delle urine (di cui l’ammoniaca, agente alcalino) svolgeva l’azione lenitiva; ma noi non lo sapevamo, pensavamo ad una magia!
A proposito di superstizioni e sortilegi, se  pativi di tonsillite, nonostante la tua paura e resistenza, ti trascinavano presso il letto del vecchio defunto di turno, ti passavano la sua mano sotto la gola per far sparire la patologia: il defunto si sarebbe fatto carico di portarsela nell’aldilà, per non parlare di varie pozioni e impacchi di erbe, fichidindia, patate e quant’altro per abbassare la febbre… E il famoso bicchiere d’acqua sulla testa (leggi qui, raccontato da Silverio Lamonica) per i colpi di calore…
Beh… medicina d’avanguardia! Altro che Amazzonia!

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