a cura della Redazione, da la Repubblica e dalla stampa on line
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Quasi doveroso questo articolo, ripreso da la Repubblica, quale riconoscimento di personaggi che conosciamo e spesso ospitiamo sulle pagine del sito e degli ideali professionali e etici della categoria di giornalisti e scrittori, che sono anche i nostri.
La Redazione
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Il premio Eugenio Scalfari, promosso dalle tre associazioni culturali cittadine Spazioliberoblog, Book Faces, Blue in the Face, è al terzo anno ed è stato istituito dopo la scomparsa del grande giornalista che è nato a Civitavecchia nel 1924 e che dalla città ricevette in vita la cittadinanza onoraria.
Eugenio Scalfari (Civitavecchia, 6 aprile 1924 – Roma, 14 luglio 2022), come noto, è stato il fondatore del quotidiano La Repubblica e non è casuale che la Giuria sia presieduta da Massimo Giannini ed abbia Ezio Mauro quale Presidente onorario.
Della giuria fanno inoltre parte alcune tra le più prestigiose figure della cultura del nostro paese: Dacia Maraini, Corrado Augias, Bruno Manfellotto, Concita de Gregorio, Loredana Lipperini, Maria Grazia Calandrone e, in rappresentanza delle Associazioni promotrici, Nicola R. Porro e Maria Zeno.
Il Premio è patrocinato dalla Regione Lazio, dalla Città Metropolitana di Roma, dal Comune di Civitavecchia, dall’Autorità di Sistema Portuale e da altre Associazioni ed Enti cittadini, ed è sostenuto società che operano sul territorio tra cui Enel e Thyrrenian Wind Energy oltre che da importanti operatori locali. [https://trcgiornale.it/premio-scalfari-ecco-lelenco-dei-premiati/]
Le edizioni precedenti del premio, in nota
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La cerimonia
Premio Scalfari a Simonetta Fiori tributo al fondatore di Repubblica
di Sara Scarafia – Da la Repubblica del 14 dicembre 2024
La giuria guidata da Massimo Giannini, che succede a Ezio Mauro, rimasto presidente onorario, ha assegnato menzioni speciali a Lucia Goracci, inviata del Tg3 in Siria, e a Annalisa Camilli di “Internazionale”
Civitavecchia – Il grande abbraccio di Civitavecchia a Eugenio Scalfari, la città nella quale era nato il 6 aprile del 1924, nella terza edizione del premio a lui dedicato, è forse nella parola che il fondatore di Repubblica scomparso nel 2022, il «creatore di giornali» che quest’anno avrebbe compiuto cento anni, pronuncia nel video che ha aperto la serata in un Teatro Traiano gremito: etica. L’etica che ha tenuto insieme tutte le passioni che lo animavano.
Il premio quest’anno è andato a Simonetta Fiori che con Scalfari ha lavorato fianco a fianco per tanti anni condividendo quell’etica ma anche il «carattere addestrato al combattimento » e la «vocazione»: l’ha scelta una giuria presieduta per il primo anno da Massimo Giannini, dopo Ezio Mauro che resta presidente onorario. «Scalfari non si discute si ama», ha detto Giannini ricordando di quando da giovane studente gli aveva scritto una lettera condividendo il suo sogno di lavorare un giorno a Repubblica.
Scalfari con le figlie, Donata e Enrica
In una serata emozionante, accompagnata dalle note jazz che Scalfari amava — da A Sentimental journey a Summertime — Civitavecchia si è stretta attorno al suo cittadino più illustre al quale ha dedicato un premio che è un’idea: quella di creare comunità attorno alla cultura. In prima fila le figlie di Scalfari, Donata e Enrica, il sindaco Marco Piendibene e Fabrizio Barbaranelli, primo cittadino per due mandati e ora presidente di Spazioliberoblog, l’associazione che promuove il premio insieme a Blue in the Face e Book Faces: un lavoro fatto per amore da un gruppo di volontari supportati da alcuni sponsor che per il terzo anno hanno permesso di trasformare la memoria del fondatore di Repubblica in una idea di mondo. A condurre la serata Gino Saladini, medico legale e scrittore di noir, che sul palco ha ringraziato Ezio Mauro, Giannini e tutti i giurati: Dacia Maraini, Corrado Augias, Concita De Gregorio, Maria Grazia Calandrone, Bruno Manfellotto, Loredana Lipperini, Nicola R. Porro e Maria Zeno.
La giuria ha assegnato il premio a Simonetta Fiori perché ha fatto sua la lezione di Scalfari: « Il giornalismo come impegno civile, come memoria da custodire e dubbi da coltivare ». Un impegno lungo una vita che è continuato quest’anno con i suoi articoli su fascismo e antifascismo e sulla democrazia a rischio.
Simonetta Fiori con Massimo Giannini
Fiori emoziona la platea parlando di un premio che arriva dalla «sua famiglia professionale». «La cultura democratica di questo Paese deve moltissimo a Scalfari. Ci ha lasciato una scuola morale. La sua parola chiave era cultura. Il suo metodo giornalistico rimane». Le figlie di Scalfari hanno definito Fiori «la memoria di nostro padre: ci ha parlato fino all’ultimo e sta mettendo ordine nel suo archivio a Repubblica».
Fiori è stata la grande premiata di una serata tutta al femminile come ha ricordato, con orgoglio, Giannini.
Due le menzioni speciali: a Lucia Goracci del Tg3 e ad Annalisa Camilli di Internazionale. Goracci, in questi giorni in Siria, ha inviato un emozionante video da Aleppo. La giuria l’ha premiata «premiando con lei tutti gli inviati che nel 2024 hanno raccontato cosa succede nei territori in guerra». Camilli ha ricevuto il premio dedicato al grido di libertà delle iraniane: donna, vita e libertà. La giornalista, in dialogo con Dacia Maraini, ha spiegato l’impegno di tante giornaliste «che hanno il primato dell’ascolto e con le loro cronache fanno spazio alle altre e agli altri ».
Il giornalismo, dunque. Ma anche la poesia, amatissima da Scalfari, alla quale il premio ha dedicato una sezione. Quest’anno il riconoscimento è andato a Daniela Attanasio per la sua raccolta Vivi al mondo (Vallecchi): «Un canto d’amore e di malinconia» scritto con una «lingua che salva senza illusione e senza disincanto». Attanasio ha letto la sua poesia sul femminicidio commuovendo la platea.
In chiusura, tra gli applausi, Fiori e Giannini hanno ricordato che nell’ultima assemblea prima di lasciare la direzione, Scalfari citò un verso di Shakespeare: «Vi lascio il rosmarino per i ricordi e le viole per i pensieri». Ci può essere un finale migliore?
Sul palco. Simonetta Fiori e Massimo Giannini. Sotto, da sinistra Dacia Maraini, Giannini, Bruno Manfellotto, Fiori, Daniela Attanasio, Enrica e Donata Scalfari, Gino Saladini (AlessandroSerranò/AGF)
Le edizioni precedenti del Premio Scalfari
23 dicembre 2022
I vincitori della prima edizione del premio giornalistico “Eugenio Scalfari”, il fondatore di Repubblica morto il 14 luglio 2022 a 98 anni sono: Luciana Castellina (miglior articolo dopo la scomparsa di Scalfari), Antonella Anedda (premio Poesie di donne in memoria di Biancamaria Frabotta) e Francesca Mannocchi (miglior giornalista dell’anno).
La giuria era presieduta da Ezio Mauro. Ne facevano parte Dacia Paola Maraini, Corrado Augias, Massimo Giannini Concita De Gregorio, Nicola Porro, Curzio Maltese ed altri volti noti del giornalismo italiano.
[https://www.ucsi.it/news/professione/13652-premio-eugenio-scalfari-,-tutti-i-vincitori.html]
13 dicembre 2023
Lucio Caracciolo vince la seconda edizione del Premio Scalfari Città di Civitavecchia: il direttore di Limes è il giornalista scelto per il 2023 da una giuria presieduta da Ezio Mauro.
Menzioni speciali anche per i giornalisti di guerra Lorenzo Cremonesi, inviato del Corriere della Sera, e Stefania Battistini, inviata del Tg1, premiati da Concita De Gregorio e Dacia Maraini, colonne della giuria.
Nel consegnare il premio, Mauro legge la motivazione: «Caracciolo fondando Limes ha avuto l’intuizione che la geopolitica può diventare la chiave di interpretazione degli eventi, una mappa mobile, una bussola, un atlante. E che il giornalismo può essere ancora la luce che ci aiuta a orientarci».
La seconda parte è dedicata al giornalismo di guerra, introdotta da Concita De Gregorio, Dacia Maraini e Bruno Manfellotto. Nel premiare Cremonesi, inviato in Ucraina e Medio Oriente, si menzionano le “cronache puntuali” e le “illuminanti analisi”, mentre di Stefania Battistini si citano i reportage nel Kurdistan e nel nord della Siria insieme all’impeccabile lavoro in Ucraina e di recente in Israele: «A loro e a tutti coloro che documentano quotidianamente l’orrore della guerra, grazie».
Il finale è sulla poesia. Il Premio Scalfari infatti prevede anche una sezione poesia, altra passione del fondatore di Repubblica. Incoronata Mariangela Gualtieri con la raccolta L’incanto fonico. L’arte di dire poesia (Einaudi). Consegna il premio Maria Grazia Calandrone che ne loda la capacità di «tornare all’origine», alla voce, ai suoni, all’arte orale. Finale commovente. La menzione speciale è andata a Gabriele Galloni, morto a 25 anni.
[https://www.repubblica.it/cultura/2023/12/13/news/premio_eugenio_scalfari_lucio_caracciolo-421653440/]