di Emilio Iodice
.
Completa la trilogia di Emilio, dopo “Amicizia/Friendship“ pubblicato lo scorso 27 ottobre e “Amore/Love“, di qualche giorno fa.
La Vecchiaia
di Emilio Iodice
Invecchiare è obbligatorio; crescere è facoltativo (Chili Davis)
L’età è una questione di mente sulla materia. Se non ti dispiace, non importa. (Leroy “Satchel” Paige)
Gli anni insegnano molto che i giorni non hanno mai conosciuto (Ralph Waldo Emerson)
L’invecchiamento non è ‘gioventù persa’ ma una nuova fase di opportunità e forza (Betty Friedan)
Più vivo, più bella diventa la vita. (Frank Lloyd Wright)
Alla fine, non sono gli anni della tua vita che contano. È la vita dei tuoi anni (Abraham Lincoln)
Conta la tua età dagli amici, non anni. Conta la tua vita da sorrisi, non lacrime (John Lennon)
Il segreto del genio è portare lo spirito del bambino fino alla vecchiaia, il che significa non perdere mai l’entusiasmo (Aldous Huxley)
L’istruzione è la migliore disposizione per la vecchiaia (Aristotele)
Da qualche parte nel profondo, siamo ancora lontani per inseguire le farfalle, ballare in aiuole e cantare alle stelle (Robbi Mikkola)
.
La vecchiaia, capitolo finale della narrazione umana, è una tappa di vita di mistero e anticipazione.
È un tempo di riflessione, un periodo in cui il ritmo incessante della vita rallenta, permettendo l’introspezione e la distillazione della saggezza raccolta da una vita di esperienze.
Sebbene spesso associato al declino e alla fragilità, la vecchiaia, quando abbracciata con grazia e gratitudine, può essere un periodo di profonda soddisfazione e pace interiore, un preludio alla transizione finale che ci attende tutti.
Ciò che costituisce “la vecchiaia” è una nozione soggettiva formata da norme culturali, prospettive individuali e le sabbie sempre mutevoli del tempo.
Anche se cronologicamente può essere definito dal numero di anni vissuti, la sua vera essenza sta nella qualità di quegli anni, nella ricchezza delle esperienze e nella profondità della saggezza acquisita.
La vecchiaia può essere un periodo di soddisfazione senza precedenti per coloro che hanno la fortuna di raggiungere il settimo decennio e oltre con una salute relativamente buona.
Vedere i frutti del proprio lavoro, vedere i figli prosperare e i nipoti fiorire in cittadini responsabili, porta un senso di compimento, una gioia tranquilla che permea l’anima.
Le ansie e le ambizioni della gioventù svaniscono nel sottofondo, sostituite da un profondo apprezzamento per i semplici piaceri della vita – il calore della famiglia, la bellezza della natura, e il conforto di ricordi accattivanti.
La vecchiaia è il momento di raccogliere i frutti di una vita ben vissuta. La saggezza accumulata, raccolta da trionfi e sconfitte, gioie e dolori, serve come luce guida, illuminando il cammino che ci attende.
Le esperienze, sia amare che dolci, hanno plasmato il carattere, promuovendo resilienza, empatia e una profonda comprensione della condizione umana.
Questa saggezza, conquistata con fatica, diventa un dono prezioso, condiviso con le nuove generazioni, che assicura la continuità della conoscenza e la conservazione dei valori.
Quando liberi da malattie debilitanti e da inutili difficoltà, gli anni del crepuscolo possono essere un periodo di profonda serenità.
Accettare la natura finita della vita e la soddisfazione di una vita ben vissuta favorisce un senso di disponibilità e una volontà di abbracciare l’inevitabile transizione. Questa accettazione non è rassegnazione, ma piuttosto una resa pacifica all’ordine naturale delle cose, un riconoscimento che la morte non è una fine ma una porta per un nuovo inizio.
La vecchiaia, nel vero senso della parola, è una preparazione per l’eternità.
È un tempo per chiudere i conti in sospeso, esprimere gratitudine, cercare perdono e offrire riparazioni.
È il momento di riflettere sull’eredità che ci lasciamo alle spalle, l’impatto che abbiamo avuto sulla vita degli altri e i contributi che abbiamo dato al mondo.
Nelle parole del poeta Rabindranath Tagore, “La morte non sta spegnendo la luce; sta solo spegnendo la lampada perché è venuta l’alba.”
La vecchiaia, dunque, è il graduale oscuramento della lampada, il delicato sbiadimento della luce all’alba dell’eternità.
È un momento di transizione, un ponte tra il conosciuto e l’ignoto, un’ultima occasione per abbracciare la bellezza della vita prima di imbarcarsi nella prossima grande avventura.
Old age
by Emilio Iodice
.
Growing old is mandatory; growing up is optional. Chili Davis.
Age is a question of mind over matter. If you don’t mind, it doesn’t matter. Leroy “Satchel” Paige.
The years teach much that the days never knew. Ralph Waldo Emerson.
Aging is not ‘lost youth’ but a new stage of opportunity and strength. Betty Friedan
The longer I live, the more beautiful life becomes. Frank Lloyd Wright
In the end, it’s not the years in your life that count. It’s the life in your years. Abraham Lincoln
Count your age by friends, not years. Count your life by smiles, not tears. John Lennon
The secret of genius is to carry the child’s spirit into old age, which means never losing your enthusiasm. Aldous Huxley
Education is the best provision for old age. Aristotele
Somewhere deep inside, we still long to chase butterflies, dance in flower beds, and sing to the stars. Robbi Mikkola
Old age, the human narrative’s final chapter, is a life stage of mystery and anticipation.
It is a time of reflection, a period where the relentless pace of life slows, allowing for introspection and the distillation of wisdom gleaned from a lifetime of experiences.
While often associated with decline and frailty, old age, when embraced with grace and gratitude, can be a period of profound fulfillment and inner peace, a prelude to the ultimate transition that awaits us all.
What constitutes “old age” is a subjective notion shaped by cultural norms, individual perspectives, and the ever-shifting sands of time.
Although chronologically, it may be defined by the number of years lived, its true essence lies in the quality of those years, the richness of experiences, and the depth of wisdom acquired.
Old age can be a time of unparalleled satisfaction for those fortunate enough to reach their seventh decade and beyond with relatively good health.
Witnessing the fruits of one’s labor, seeing children thrive and grandchildren blossom into responsible citizens, brings a sense of completion, a quiet joy that permeates the soul.
The anxieties and ambitions of youth fade into the background, replaced by a profound appreciation for life’s simple pleasures – the warmth of family, the beauty of nature, and the comfort of cherished memories.
Old age is a time for reaping the rewards of a life well-lived. The accumulated wisdom, gleaned from triumphs and setbacks, joys and sorrows, serves as a guiding light, illuminating the path ahead.
Experiences, both bitter and sweet, have molded character, fostering resilience, empathy, and a profound understanding of the human condition. This hard-earned wisdom becomes a precious gift, shared with younger generations, ensuring the continuity of knowledge and the preservation of values.
When free from debilitating illness and undue hardship, the twilight years can be a period of profound serenity.
Accepting life’s finite nature and the satisfaction of a well-lived life fosters a sense of readiness and a willingness to embrace the inevitable transition. This acceptance is not resignation but rather a peaceful surrender to the natural order of things, a recognition that death is not an end but a doorway to a new beginning.
Old age, in its truest sense, is a preparation for eternity.
It is a time for tying up loose ends, expressing gratitude, seeking forgiveness, and offering amends. It is a time to reflect on the legacy we leave behind, the impact we have had on the lives of others, and the contributions we have made to the world.
In the words of the poet Rabindranath Tagore, “Death is not extinguishing the light; it is only putting out the lamp because the dawn has come”.
Old age, then, is the gradual dimming of the lamp, the gentle fading of light as the dawn of eternity approaches.
It is a time of transition, a bridge between the known and the unknown, a final opportunity to embrace the beauty of life before embarking on the next great adventure.
Silverio Lamonica
7 Dicembre 2024 at 12:39
Leggiamo riflessioni analoghe in Cato Maior – De Senectute
https://it.wikipedia.org/wiki/Cato_Maior_de_senectute