Botanica

Giallo novembre

di Sandro Russo

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Giusto una noticina intercorrente, uno spot preso al volo sulla strada tra casa e il paese.
Su come l’attenzione per le piante venga catturata nelle diverse stagioni, da un colore. In questo caso il giallo.
Lasciamo da parte i mesi primaverili, che con la loro sovrabbondanza di fioriture non danno indicazioni di sorta, ma un mese come novembre, tra l’autunno e l’inverno, è più parco di colori; le piante fiorite non sono tante, e quelle poche vanno identificate. Applicando questa regola con metodo e continuità, nel giro di qualche anno ci si fa un bel catalogo stagionale “per colore”.

La pianta che ha innescato questa breve review “nel giallo” è stato un incontro casuale, per la strada che dal casale porta a Genzano. Molto comune, ma da pochi conosciuta con il suo vero nome, è Senecio angulatus, una specie originaria del Sudafrica, introdotta come pianta ornamentale in molti paesi dove, grazie alle sue capacità di adattamento, spesso si è naturalizzata. Detto comunemente “senecione” o senecio rampicante,  è un’Asteracea, neanche particolarmente attraente, a mio giudizio. Tra l’altro tende ad allargarsi oltremisura al di là dello spazio a lei destinata; in questo senso è “invasiva”, come spesso si legge. Per chi vuole approfondire, una completa trattazione della pianta è su Wikipedia.
Ma la ricca fioritura  gialla, quando la pianta ha un’esposizione pienamente assolata, è un bel colpo d’occhio, specie in questa stagione avara di colori.

Alla fine dell’estate, quando le grandi fioriture sembrano tutte esaurite, sui bordi delle strade e negli incolti la pianta più comune che capita di vedere è Inula viscosa; in dialetto ponzese ‘a prùdeca (Fam. Asteraceae), dalle foglie allungate leggermente appiccicose e dal profumo aromatico se stropicciate. Forse per questa particolarità qualcuno ha pensato che potesse essere assimilabile alla canapa – marijuana  (Cannabis sativa, tutte altre proprietà e famiglia, delle Cannabaceae).

Inula viscosa, in piena fioritura, inizio ottobre; qui sotto, ancora fiorita, a fine novembre, per la stradina che porta al casale


Inula viscosa (‘a prùdeca): portamento e foglie; sotto: particolare dei fiori

Questo colloquio si è svolto davvero tra me e un mio amico ponzese, amante della natura e buon conoscitore della flora isolana.
– Ma tu ’u ssapive che ’a prudeca, ’a chesti pparte, ’a fanne secca’ e s’a fùmmene?
– Ma va! Ma non ha nessun potere a inebriante, almeno non è descritta come tale in tossicologia, anche se qualche proprietà farmacologica le è riconosciuta (leggi qui).
Séee… ’a tossicologgia! A comme stevene mise, chille se fossene fumate pure ’a cart’i ggiurnale!

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Infine, terza “gialla” di questi giorni senza colore, anche questa sta per sfiorire, la Linaria vulgaris. Piccola, della Famiglia delle Plantaginaceae, somiglia alla comune Bocca di leone – Antirrhinum majus, stessa famiglia, con molte varietà e colori da colture selezionate, mentre Linaria è solo gialla). È comunemente nota come linajola comune. Deve il nome alla somiglianza delle foglioline al Lino comune – Linum usitatissimum, appartenente a tutt’altra famiglia botanica (Linaceae).
Pianta umile, selvatica, qui sotto fotografata negli incolti intorno a casa mia proprio oggi, ma due settimane fa il campo era molto più giallo e le piante fiorite erano tre volte tanto; bella da vedere per gli amanti del minimal.

Come si è visto da questo breve excursus senza pretese, sono tutte piante comuni, selvatiche o inselvatichite, qualcuna come la Linaria vulgaris con un epiteto ‘denigratorio’ nello stesso nome, in realtà nell’accezione di ‘comune’). Ma per chi è interessato alle piante non c’è differenza tra piante comuni e rare e quel che ha mosso il presente scritto è stata la dominante gialla notata occasionalmente per strada. Una chiave importante – il colore a colpo d’occhio associato alla stagione in corso  – per l’identificazione.
Piante modeste, si diceva… Niente a che vedere con una importante monografia “Ottobre rosso” preparata qualche tempo fa per Omero. Ma siamo fuori tempo massimo – non ci ho pensato prima – e per quest’anno vi siete salvati!

 

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