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Quando i ricordi sopravanzano le speranze allora la visione del futuro è svanita.
Oggi la mia visione del futuro si è ristretta. Non svanita, no, ma sta avvenendo che lo sguardo, il mio, non si porta oltre l’immediato. Mi appare sempre più urgente mettere mano a ciò che richiede il presente. Avverto come una miopia mentale. Lo confesso, e mi scuso di questa mia caduta intellettiva. La quale, però, evidenzia la realtà quotidiana con brutalità, con ruvidezza. Ed è in virtù di questa nuova disposizione mentale che vengo a sottolineare come le pratiche devozionali dell’Immacolata abbiano bisogno di essere rivitalizzate dalla partecipazione dei ragazzi. Pena la sopravvivenza.
Sono io a dirlo, io che sto assistendo al venir meno di quella frotta di uomini, denominati i giuvene d’ a Mmaculata.
Sia chiaro, non attribuisco loro nessun merito. Hanno (abbiamo), seguito la loro passione… e per il genere umano questo è un dovere, senza nessuna benemerenza. Ma, nel rispondere all’intimo impulso, hanno segnato un solco sociale. E questo non va perso. Perché è distintivo della nostra comunità ponzese. Di Ponza intera: comunità religiosa di Le Forna insieme a quella del Porto.
È un appello alle famiglie che hanno i figli in età da seguire, senza danno, le pratiche che la ricorrenza dell’ 8 dicembre esige ed esalta.
Vorrei essere più persuasivo con le parole ma mi devo contenere per non farmi sommergere dalla commozione.
I giuvene d’a Mmaculata nel loro tortuoso e traballante cammino hanno segnato il futuro di ciò che la devozione all’Immacolata ha prodotto nel tempo. Oggi però non lo possono più fare. Il presente arranca veloce e volge verso il passato. Altri dovranno coniugare il futuro. È tempo che il testimone passi nelle mani delle generazioni più giovani.
Oltre che una manifestazione di fede mariana c’è da tramandare un segno di identità paesana. Quella qualità propria che distingue i Ponzesi. Li unisce, e dà loro la forza di affrontare il futuro con una connotazione autentica.
Per aderire all’appello ci sono le figure parrocchiali: don Ramon in primis, e poi le catechiste, e i frequentatori assidui delle cerimonie religiose. C’è poi il Sito, e io. Per incontrarsi e concordare cosa fare praticamente.