Ischia

Casamicciola rinascerà! Ma come? Ma quando?

di Giuseppe Mazzella di Rurillo

 

Ad oltre sette anni dal terremoto del 21 agosto 2017 ed a pochi giorni dal secondo anniversario della terribile alluvione del 26 novembre 2022, due catastrofi ambientali in 5 anni con il preavviso dell’alluvione del 10 novembre 2009 che portano un conto di 15 vite umane sacrificate e quindi dolore permanente nell’animo dei sopravvissuti e che rende secondario il bilancio materiale di 2mila edifici colpiti con strade, piazze, sistema economico e sociale completamente distrutto, Casamicciola non ha un “piano regolatore generale” (prg) in vigore ed in continua attuazione come impone l’ordinamento giuridico della Repubblica che affida al Comune, ente autarchico territoriale, il “governo del proprio territorio”.
A meno che questo piccolo Comune con una Comunità di 8mila abitanti, forse ridotti di fatto a 5mila per emigrazione forzosa, non sia fuori dallo “Stato di Diritto” della Repubblica Italiana “una ed indivisibile”.  Questo è il punto centrale di ogni ragionamento logico.

I “disegni d’autore” dello studio dell’archistar Fuksas non hanno valore di “pianificazione attuativa”. Utilizzare la denominazione di “piano strategico” per indicare 5 disegni d’autore è un chiaro espediente per giustificare una “pianificazione indicativa” che non ha nessuna forma e nessuna forza di Legge.
Il primo – per dovere di carica pubblica – a rimarcare questo assioma avrebbe dovuto essere l’assessore all’urbanistica della Regione Campania, Bruno Discepolo, che é anche architetto e che dopo 5 anni di un lavoro di 35 urbanisti di varie discipline tecnico-giuridiche ha “sospeso” perfino la semplice “adozione” del “piano di ricostruzione dell’isola d’Ischia per i comuni di Casamicciola Terme, Forio e Lacco Ameno” del luglio 2024 licenziato dalla giunta regionale.

É noto che l’ “adozione” non è “approvazione” che avviene come disciplinato per legge dopo un lungo iter di consultazione civile e soprattutto dopo la esatta individuazione dei rischi sismico ed idrogeologico prevalenti su scelte di possibili insediamenti abitativi di persone umane.
L’urbanizzazione di Casamicciola riguarda quindi un territorio di poco meno o più di 2km2 sui 6 della sua estensione amministrativa, così poco meno o più di 1km2 per le zone colpite dal sisma del 2017 per Lacco Ameno e Forio. Casamicciola é il cuore della “ricostruzione” perché completamente colpita da tre terribili eventi naturali in 15 anni mentre Lacco Ameno lo è parzialmente e Forio marginalmente, tanto da essere per il suo vasto territorio l’area oggi in “espansione economica e sociale” dell’intera İsola d’Ischia!

Basta leggere la prima delle 68 pagine delle “norme tecniche di attuazione” del piano di ricostruzione (pdri) per leggere la “codificazione dell’assurdo” perché il pdri sarebbe un piano di valore generale e completo per 3 comuni mentre gli altri 3 continuerebbero ad avere un regime di inedificabilità assoluto. L’isola d’Ischia avrebbe due legislazioni e due velocità di sviluppo pur avendo un solo sistema di crescita economica che dovrebbe portare invece alla “coesione” anche con una sola autorità di governo per 46km2!
Ed allora l’espediente del “piano strategico” dell’archistar – senza alcuna elementare discussione ed approvazione in consiglio comunale ma con una sola “approvazione” in giunta – nella superficialità giuridica lo si applica “parzialmente” con atti monocratici chiamati “ordinanze” del commissario di governo Legnini e del sindaco Giosy Ferrandino negli interventi di “demolizione” di edifici pubblici e privati senza indicare dove, come e quando sarà avviata la “ricostruzione” per la “rinascita” di scuole, auditorium, centri sociali e culturali, attività economiche ed industriali!

Ad oltre 7 anni dal terremoto si demoliscono alcuni edifici in piazza Majo ed il Capricho de Calise in piazza Marina ma non si rende noto dove, come e quando, rinascerà la nuova Casamicciola con i servizi al cittadino che è la cosa più importante e come rinascerà il sistema economico dell’ antico termalismo e come saranno recuperati 26 edifici storici vincolati dalla legge n. 1089/39 codificati in un elenco della Soprintendenza ai beni ambientali del 1988!

Nel caso del recupero del complesso del Pio Monte della Misericordia – 30mila mq2 e 50mila mc in area a mitigazione sismica – siamo ancora al protocollo di intesa del luglio 2023 tra enti pubblici (é noto che i protocolli di intesa non hanno validità giuridica ma sono solo l’avvio di un percorso realizzativo) mentre l’ente Pio Monte non ha ancora ritirato da 2 anni il suo “permesso a costruire” rilasciato dal comune dopo 10 anni approvando il progetto alberghiero pluristellato dell’arch. Massimo Pica Ciamarra!
Siamo in un inqualificabile caos amministrativo e politico mentre la popolazione soffre enormi disagi sociali e vede poche speranze per il presente ed il domani.

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