Ambiente e Natura

Elogio dell’isola, da lontano

di Bixio

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Forzatamente lontano da Ponza per un periodo transitorio, per fortuna breve, ho potuto analizzare – ancora una volta se mai ce ne fosse stato bisogno – con più imparzialità, la nostra condizione di residenti sull’isola, toccare con mano, sentire tutta la complessità della situazione.
L’ignoranza ottenebra le menti, fa recriminare, sparare accuse; inveire a titolo gratuito. È ingiustificato attribuire ad altri responsabilità e penalizzazioni che siamo costretti a sopportare quotidianamente.
– Non è così! – ribadisco ancora una volta – Non è così.
Per quelli che vogliono andarsene, la valigia è pronta; la nave fa due corse giornaliere… Avanti c’è  posto!

Prendiamo il caso mio…
Formato alla scuola elementare di Calacaparra, ho girato il mondo, per lavoro, agli albori dei voli aerei. La società ci spostava ogni due mesi in giro per il globo, tra Africa, Sudamerica, Oriente, Libano, Emirati, Golfo Persico, Libia, Arabia Saudita (dove si poteva entrare solo con visto di lavoro)…
Rivoluzioni, conflitti in corso… Atterrare a Beirut sulla pista di sacchetti di sabbia e anche su piste in terra battuta con vecchi Douglas Dc 3 o con vetusti Fokker, tra la vegetazione… andare nella DDR, superando il muro  di Berlino…
Forse nessuno più  di me ne ha fatto l’esperienza.

Invece, l’altra faccia della medaglia. Viviamo in un posto meraviglioso, col sole che ci scalda, aperto al mare e ai venti.  Che non ci chiede nulla: solo il rispetto di una tranquilla convivenza.
La fortuna di vivere sull’isola pur tra mille (piccole) difficoltà e problemi giornalieri. Come dice una canzone di Mina: “Sei grande, grande, grande come te, sei grande solamente tu!
È vero! I collegamenti sono necessari per non sentirsi troppo isolati e facilitare l’interscambio; la Sanità – con pochi medici e personale sempre in trincea ma molto in gamba – andrebbe più sostenuta e fornita di attrezzatura adatta ai primi soccorsi, facendo sentire la piccola comunità ponzese più tutelata e sicura.
E poi un sistema scolastico meraviglioso, bambini motivati, presi uno ad uno tra i più preparati… questi anni li ricorderanno come un tempo favoloso; sentirsi riconosciuti e amati personalmente dagli insegnanti, eroici ed unici!
Non siamo in declino!
Da Nord a Sud, mister Biagio insegna in quel verde del campo di Calacaparra tra gioiose grida di bambini. A un’ora qualunque gli anziani non stanno a letto o sul divano, passivamente davanti alla TV… stanno litigando vivacemente ai tavoli di briscola. La piazzetta della chiesa illuminata per la messa serale, qualche barca sul promontorio a pescare calamari, nella zona dei Conti un contadino si ritira dalla campagna con asino e cane a seguito; sulla spiaggia di Sant’Antonio, bimbi a piedi scalzi tra le dune affioranti…
Una vita collegiale e solidale e felice è possibile qui come altrove. I morsi della solitudine possono colpire anche in città, tra la folla, davanti alle vetrine illuminate…
Andate, andate…  Andatevene voi che avete tanto da lamentarvi e finitela di romperci!
Noi siamo fortunati… noi restiamo!

Epilogo
Ho finito i miei controlli. Posso rientrare.
Ho scritto abbastanza da fuori. Grazie a Ponzaracconta per la compagnia.

2 Comments

2 Comments

  1. Guido Del Gizzo

    6 Novembre 2024 at 12:51

    Guido Del Gizzo
    Bello, l’articolo di Bixio.

    Prima o poi, mi piacerebbe avere, nuovamente, l’opportunità di fare due chiacchiere con lui: anche perché sono convinto che, aldilà dei tempi di percorrenza dei traghetti dal Circeo a Ponza, ci siano molte cose sulle quali sarebbe utile e divertente discutere.

    Una cosa è certa: come me, è tarato su un mondo che è destinato a scomparire.

    Ho nostalgia dell’emporio di Hydra (Grecia, 1987): era sulla banchina principale del porticciolo.

    Ci arrivammo di notte, in agosto, l’isola era silenziosa, pulita: c’era un asino legato ad un lampione, vicino agli ormeggi.

    L’emporio lo scoprimmo l’indomani: c’era odore di affumicato, di grasso foca o balena, non so, candele di cera d’api e viti in ottone a testa piatta, a taglio, di tutte le misure.

    E petrolio lampante, per le lampade: un’altra era geologica.

    Non ritorneremo a quel mondo, ma adesso c’è un supermarket e non è meglio.

    Con un po’ di presunzione, credo che quelli come Bixio e, forse, come me, potrebbero riuscire ad avere idee migliori.

    A presto

  2. Bixio

    6 Novembre 2024 at 20:07

    Si sarà capito ormai, è palese che il ponzese stagionale e arraffatore non ama l’isola. Qui siamo rimasti in pochi, anche vecchi e stanchi, dopo millenni di lotte, iniziative ed aspettative andate deluse. Resta difficile credere a qualcuno; bisognerebbe avere anche la forza per avere speranza, noi logori…
    Per carità, nessun Messia, ma lasciamo campo agli altri e che non si veda in quei pochi residenti e resistenti, un ostacolo per tutti i progetti e le iniziative che possano essere utili alla vita sull’isola, senza sacrificare l’ambiente.

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