di Giuseppe Mazzella di Rurillo
Salvatore Lauro, 73 anni, capitano di lungo corso diplomatosi a Procida all’Istituto nautico Caracciolo, uno dei più antichi d’Italia, armatore della seconda generazione iniziata dal comm. Agostino Lauro, padre di Salvatore e pioniere delle vie del mare per i collegamenti tra le isole di Ischia e Procida e Napoli e di Ischia con Capri, già consigliere al comune di Ischia e senatore della Repubblica per due legislature ai primi del 2000, ha scritto un libro di memorie dal titolo significativo: Il mare dentro. Dalla dolce vita alla tempesta perfetta (Rubbettino 2024) presentato nella sala consiliare della città di Ischia sabato 26 ottobre con la partecipazione, fra gli altri, del sindaco Enzo Ferrandino che ha colto l’occasione, a nome della municipalità, di conferire all’on.le Lauro la civica benemerenza per il contributo civile che ha dato, con la sua famiglia, in oltre 70 anni alla crescita dell’isola d’Ischia.
Avrei voluto intervenire attaccando con una simpatica osservazione dell’amm. Natale Proto:”… ormai abbiamo più scia di poppa che acqua di prua” nella nostra navigazione della vita.
Salvatore – mentre si sofferma sul lungo cammino della sua vita così piena di impegni e di conquiste – non abbandona la speranza: l’acqua di prua. Abbiamo l’impegno di lasciare un mondo migliore ai nostri figli ed ai nostri nipoti. Quindi pone sul tappeto, attraverso la sua vita e la sua opera nel solco di sua padre, il problema del “passaggio generazionale delle imprese e degli imprenditori che hanno creato in 70 anni lo sviluppo di Ischia, esempio emblematico del miracolo economico italiano e pone sullo stesso livello l’ urgenza per Ischia di fare sistema di se stessa“. Due punti chiave sui quali puntare la prua della nave senza avere nostalgia della scia di poppa.
I tempi del miracolo economico sono finiti. Oggi abbiamo il dovere di difendere lo sviluppo economico e di accrescere lo sviluppo sociale. É un impegno che coinvolge tutti e soprattutto gli amici de Il Continente che hanno lanciato con “il Manifesto per Casamicciola che è Ischia” del 2024 il dovere della coesione economica e sociale dell’isola d’Ischia politicamente obsoleta con la divisione in sei comuni ma economicamente matura con 3mila imprese e 10mila lavoratori del turismo, pur ferita dalle tragedie di Casamicciola del 2017 e del 2022.
L’attualità é un piano complessivo di nuovo assetto territoriale ed una via maestra per l’unità