Ambiente e Natura

Il mio piacere

di Francesco De Luca

Ho ripreso le abitudini invernali.

Appare un paradosso eppure nei mesi estivi gli incontri amicali si diradano. La temperatura è più propizia, il tempo-luce è maggiore eppure ci si incontra meno.

Oggi sono andato a trovare zì ‘Ntunino. Amico mio e dei lettori di Ponza-racconta.
L’ho trovato più  ammasato. Oddio cosa ho scritto. Voglio dire più riflessivo, più accomodante. Si potrebbe dire anche più rassegnato. Giudicate voi. Ne riporto le parole:
“Il mio piacere – Fra’ –  è vedere il sole sminuire d’intensità quando scende dietro monte Pagliaro per prepararsi al sonno una volta caduto oltre Palmarola. E nel farlo tingere di rosso-arancione tutt’intorno, in sintonia coi colori dell’autunno.
A Le Forna come al Porto c’è chi si immalinconisce nel vedere le strade infestate dai soliti oziosi, anziani, impazienti. Di cosa? Che il tempo migliori, che la sera sia quieta, che gli animi dei compaesani siano leggeri e sereni. ‘U sapimmo Fra’ – da oggi fino al prossimo aprile saranno i mugugni ad essere riproposti. Il letargo sull’isola non è sereno. Proprio come accade per tutti gli animali che dividono l’anno solare fra il periodo attivo e quello letargico. Anch’ esso non quieto ma mosso, anzi scosso da risvegli improvvisi, da moti inconsueti. Un sonno turbato è il letargo.
Che t’ aggia dice – il turbamento… forse dipende dalla insicurezza che domina la vita del paese. Insicurezza forse dovuta alla precarietà delle condizioni da cui gli isolani traggono la sussistenza. Il turismo è un ricco propellente ma soggiace a leggi che vanno individuate, studiate, e rese proficue. La disorganizzazione, l’improvvisazione, il lasciare che il mercato produca ricchezza da sé, avvantaggia chi possiede imprese avviate e non chi si nutre col lavoro delle braccia. L’imprenditoria si appoggia e si sostiene sulla manovalanza… e questa? Essa è dipendente dall’impresa e non gode dei sussidi che uno Stato civile prevede per le imprese.
Me so’ alluntanato… dal tramonto del sole sono scivolato al tramonto dei valori sociali e dico banalità. L’occultamento del sole può generare poesia, l’obnubilamento dei valori sociali genera rancori e ingiustizie. Ora, l’ingiustizia è un fattore che annulla la democrazia. Sembra un’affermazione eccessiva… eppure la disaffezione alla politica, ossia ad interessarsi alla cosa pubblica, nasce dalla evidente ingiustizia sociale, cui non si dà né volto né voce”.

Zì ‘Ntunino, come ho scritto… s’ è ammasato. Giudicate voi se non è vero!

 

NdR: l’immagine di copertina è di Rossano Di Loreto

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