di Sandro Vitiello
Raccontare Vignola
Ai primi di settembre mi è arrivata una mail da Stefania Bove, autrice Rai, che mi chiede informazioni sui pescatori ponzesi in Sardegna nella prima metà del secolo scorso, di quelli che andavano a Vignola in particolare.
Stefania lavora al programma televisivo “Origini” che va in onda il sabato mattina alle 11 e 25 su Rai Uno.
Dopo quella mail è seguita una telefonata e alla fine ci siamo messi d’accordo che avrei raccontato le vicende di mio padre e degli altri pescatori di Ponza andando io in Sardegna.
Sul posto, in quella spiaggia di Vignola, comune di Aglientu, dove sono stato più volte.
L’ultima a Pasqua, con moglie e figlia.
Mercoledì 25 settembre di prima mattina ero lì con i tecnici, l’autrice, la regista e Francesco Gasparri, uno dei due conduttori della trasmissione.
Dopo una notte di tempesta avevo qualche dubbio sul tempo e invece ci siamo trovati una mattinata stupenda, di quelle da ricordare.
Qualche nuvola appena appena dentro un cielo celeste, il mare calmo come l’olio e una sensazione di bellezza indescrivibile.
Dopo avere deciso il da farsi abbiamo iniziato e mi è toccato pure mettermi scalzo, in riva al mare
“Guarda cosa mi tocca fare per raccontare la tua vita” dicevo a mio padre nei miei pensieri.
Mio padre (a destra nella foto) con un amico ritrovato nel 2001, sulla spiaggia di Vignola
Se una storia la racconti verrà ricordata, forse.
Nella mia infanzia, nelle sere d’inverno intorno al tavolo, c’erano i racconti di mio padre.
Con tanti dettagli; l’amicizia con i pastori della Gallura, le loro abitudini, il cibo e l’ospitalità e anche le pescate miracolose.
C’era sempre qualche particolare; la famiglia Mannoni e Giacomo in particolare, Cecilia Lutzu e i suoi genitori, i Melaio, Pasquale Batini e tanti altri.
Antonio Peru e sua moglie Rosa
Gran parte delle nostre serate d’inverno -all’epoca ero un ragazzino di pochi anni- erano arricchite dalla presenza di questi nomi.
Che diventavano eroi immaginari perché quasi tutti i ragionamenti finivano con la frase: “se non era per questa gente noi da quelle parte non avremmo potuto sopravvivere”
Una comunità di quasi venti barche, dalle ottanta alle cento persone, che ai primi di marzo si spostavano da Le Forna e approdavano nella spiaggia di Vignola, frazione a mare del comune di Aglientu. Per rimanervi almeno sei mesi.
Queste solo a Vignola.
Poi c’erano quelle che arrivavano all’Isola Rossa, a Cala Sarraina e in altri approdi della Sardegna.
Una parte importante dell’economia ponzese girava intorno alle aragoste ed al corallo della Sardegna.
Perchè ci si ricorda soprattutto di Vignola?
Perchè a metà degli anni trenta, grazie alla disponibilità di Antonio Peru e di sua moglie Rosa, venne costruita con il contributo economico dei pescatori ponzesi la chiesetta di san Silverio.
Sui terreni di Peru. E’ una chiesetta piccola, modesta nell’aspetto ma è entrata nel cuore di tanti.
Degli abitanti di Aglientu che la custodiscono con grande rispetto ma anche dei turisti che vi arrivano. Serviva ai pescatori ponzesi come riparo nelle notti di tempesta e serviva a rafforzare i legami con i sardi che il venti giugno di tanti anni fa si ritrovavano a festeggiare, con i nostri genitori, il santo patrono di Ponza. Come ancora si fa oggi.
Le riprese sono andate avanti per quasi tre ore e, per quanto mi riguarda, sono state una piacevole esperienza.
Finito sulla spiaggia di Vignola ci siamo spostati alla torre di Santa Teresa di Gallura dove Valentina Caruso, conduttrice anch’essa della trasmissione, ha intervistato Franco Aprea.
Franco ha raccontato la storia delle famiglie ponzesi che hanno scelto di rimanere stabilmente in Sardegna, della sua in particolare.
Mio padre (in primo piano) con i miei fratelli Silverio e Salvatore e Peppe Morlè
nel porto di Santa Teresa di Gallura
E’ stata una bella esperienza.
Ps: questa opportunità è stata favorita da Silverio Mazzella -il Brigantino- che ha dato le indicazioni iniziali e dalla lettura da parte di Stefania Bove di quanto abbiamo scritto in questi anni sulle pagine di Ponza Racconta e sul mio blog personale, la casa dei Sacco.
La puntata di Origini che ci riguarda andrà in onda sabato 12 ottobre alle ore 11,25 su Rai Uno.
Buona visione.
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integrazione del 13 ottobre 2024 (cfr commento Redazione)
Qui sotto il link che, cliccandovi sopra, porta alla puntata di Origini del 12/10/2024 di Rai Uno “La Sardegna, storie di mare e di granito”
Fabio Lambertucci
8 Ottobre 2024 at 09:33
Sabato prossimo vedrò sicuramente la bella trasmissione “Origini” su RaiUno.
Congratulazioni a Sandro Vitiello cui esprimo anche la mia invidia per aver potuto conoscere di persona l’archeologa Valentina Caruso.
Saluti.
Sandro Russo
8 Ottobre 2024 at 17:45
“Se una storia la racconti verrà ricordata, forse” – scrive Sandro Vitiello accingendosi a ripercorrere la vita del padre.
E quanto è vero! Se Ulisse a 3200 anni dal suo fugace passaggio sulla terra ancora lo ricordiamo – leggi qui – è in parte per i suoi meriti ma in parte maggiore perché Omero ne ha scritto.
È quanto di più si avvicina all’eternità.
Ricordo ancora questa frase, dai miei studi liceali, di Orazio (Quintus Horatius Flaccus 65 a.C. – 8 a.C.) che tanto ne era convinto che dopo la pubblicazione delle sue Odi (Orazio, Odi, III, 30, 1) scrisse:
Monumentum exegi aere perennium
Ho eretto un monumento più duraturo del bronzo.
la Redazione
13 Ottobre 2024 at 07:47
A beneficio di chi non avesse visto la puntata di ieri di “Origini proponiamo in calce all’articolo il video dell’intera trasmissione