Due grandi folgorazioni, sentite e nascoste nell’animo di ognuno di noi.
L’inizio. La nascita, l’affermazione di sé, il traguardo, la vittoria. Attimi d’entusiasmo, sensazioni esplosive, dirompenti… ma temporanee, effimere, destinate a finire!
Ed ecco la fine, la conclusione, il termine. La morte non è temporanea, non si torna indietro, tutto è definitivo.
Questo spiega le grandi religioni monoteiste e le altre costruzioni del pensiero come i cicli delle vite, la reincarnazione. E le grandi opere, componimenti sublimi, poesie e racconti immortali, la nostalgia del pensiero, l’arte immensa in cerca di eternità per sfuggire al declino, interrogativo eterno del tormento umano. Il tutto unito dal filo conduttore di una speranza impossibile: “Sfuggire al mistero della morte!”