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A Ponza a settembre si sta molto bene.
Si sta ancora meglio se c’è anche Pinuccio, ponzese da Bari.
Sono anni che amiamo quel suo modo leggero di stare nel mondo, quel saper stare insieme agli altri e fare le cose che ama. Le sue mille passioni.
Riso e cozze e spaghetti coi fagiolini. Caciocavallo e ricotta mazzotica e tutto va fatto come dice lui, come si fa a Bari: – I tubettini, qui ci vogliono i tubettini!
Ma che so’, ’sti tubettini..?
Ci piacerebbe, seduti in giardino a Santa Maria, dopo che ti hanno divorato le zanzare, sentirlo spiegare perché la marmellata si fa con le mele cotogne, le paste di mandorle con la sua Mariuccia, che lo sgrida per la cucina tutta inzaccherata. Memorabili le feste di cui è stato – e sarà al più presto – animatore, cene tra amici, anche tanti, musica, Chardonnay sfuso e Primitivo di Manduria, a farci godere ancor di più, la festa.
Ci manca Pinuccio che resta a Bari, ci manca quando a casa di Irma, nella bella cucina ordinata, più o meno, infila le dita nel vasetto, minuscolo, di alici, facendo tracimare l’olio sul tavolo di legno antico…
Quando fa il riso cozze e zucchine, e il mio povero forno grida: pietà- , perché tutto schizza intorno e straborda, che sia sugo di pesce o la murena lasciata una notte al caldo dei Tropici e la mattina, al risveglio, te la ritrovi sotto il naso che stai bevendo il caffè: – E no, Pinu’ e che czz..!
Ma nessuno lo sgrida davvero: è Pinuccio! …si sa.
Sono così tanti gli aneddoti che lo vedono protagonista, anche al mare di altrove, lui, amante della pesca, con un polpo sbattuto per farlo più morbido, che addenta un tentacolo a crudo, col sole in faccia, perché – a Bari – si fa così.
La sua ospitalità, quando si capita in Puglia, quella di Mariuccia, che ci ha sempre apparecchiato la tavola con mille prelibatezze, che ha permesso al compagno di una vita di godere gli anni della pensione nella sua terra d’infanzia, nel luogo più amato, anche se cambiato, e di tanto, negli anni recenti.
Una prova di amore e di rispetto.
Abbiamo conosciuto i suoi figli, i nipoti, è diventato per tanti, di noi qui a Ponza, uno di famiglia.
La nostalgia è amica del mese di settembre, la luce è sfavillante, accarezza l’autunno che fa capolino, il mare che cambia colore, più azzurro più nordico, più netti i contorni, l’aria più fresca e il sole che brucia chi, come me, ha pelle e occhi chiari. Chi, come me, ma siamo tanti, ha nostalgia di Pinuccio.
In questa bella domenica di luce – dopo che tanto spesso sei stato nominato dagli amici incontrati – in questo tempo che torna amico, dopo i furori d’estate, il rumore, il caos, lo spazio occupato, mi è tanto garbato mandarti un saluto, da parte di tutti gli amici, da Ponza.
E a presto!
Sandro Russo
1 Ottobre 2024 at 11:27
Grande Pinuccio!
Per dire quanto è “personaggio” posso ricordare i suoi tanti viaggi in Sri-Lanka – meglio sarebbe chiamarli “incursioni”! Stargli dietro era una bella lotta; insieme facevamo scintille, ma si finiva sempre in grandi risate.
Una volta per passatempo ci mettemmo a scrivere a quattro mani, Emanuela e io, un libercolo su di lui, cui parteciparono coralmente tutti i nostri ospiti. Si intitolava “Centouno modi per uccidere Pinuccio”. Sarà ancora conservato in qualche cartella che raccoglie i ricordi di quel pezzo di vita passato in Sri-Lanka. E poi, e poi… Vendemmie al Fieno insieme, raccolta dei kiwi insieme, stagione a Ponza insieme… Prima o poi la dovremo fare una rimpatriata, tra tutti noi!