di Monica Conversano
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Si incontrano tante persone ma si diventa amici solo di qualcuno, raramente per tutta la vita. Io sono amica da tempo di una scrittrice, Vespina Fortuna: Pina, per molti.
Siamo una compositrice e una scrittrice che fluttuano nel contemporaneo, con rari ma significativi atterraggi. Io sono “dolcemente tosta”, Pina “dolcemente dolce”, e tale intelligente mitezza di lei, per me insegnamento, disegna un’acuta differenza fra noi.
Essere scrittrice, diciamolo pure, non è proprio facilissimo. È necessario un impegno costante, un contatto continuo, e Pina, da anni, tutte le mattine, dall’alba, siede al tavolo del suo studio, vicino alla finestra. E scrive.
Accanto immagino sempre un thè caldo e davanti un computer.
È in questo spazio di silenzio che ha preso da qualche anno forma scritta, la protagonista dei suoi ultimi romanzi: la straordinaria ispettrice di polizia Andrea Dufour.
Italo-francese, Andrea è la prima donna ad essere assunta nell’ambito delle forze dell’ordine in Italia. Un personaggio tutt’altro che fragile nonostante l’aspetto esteriore minuto. Una donna intelligente che si confronta con un ambiente ruvido, abitato da uomini, e che durante le indagini a cui partecipa, incontra aspetti della società e ambiti di realtà che ci sono vicini e attuali.
Di Andrea Dufour mi sono subito appassionata. Mi piacciono le donne che non sgallinano, che sono dirette, che pongono domande e cercano fra dubbi e ritocchi le risposte: e Andrea le trova.
“Ululati” è l’ultimo lavoro della serie; uscito a giugno l’ho divorato in pochi giorni.
Andrea per me è come una sostanza che dà dipendenza, di cui sento la mancanza dopo l’ultima pagina, per cui mi attacco al telefono e chiamo Vespina per sapere quanto tempo dovrò attendete per leggere la prossima avventura di Andrea Dufour. Forse perché mio nonno e mia madre leggevano gialli e mio zio era un detective?
No, è che cerco anche Pina fra quelle pagine, non solamente Andrea. La mia amica si nasconde fra i personaggi quasi vivi del libro, cerca di non lasciare tracce di sé, in modo che possa io trovarmi fra essi e diventare una componente della squadra investigativa.
Essere amica di una scrittrice è un privilegio, il contatto con una connessione speciale, che spinge oltre l’ordinario, un filo diretto con la fortuna! …non sarà un caso che Pina abbia questa parola come cognome.
E questo straordinario lo comprendo, perché io stessa compongo (musica) ed è creare un oggetto mai esistito prima. Ecco, questa cosa si può fare in molti modi, purtroppo anche banali. E anche per evitare questo, all’alba, qualcuno innamorato della scrittura, già siede al tavolo dello scrittore… una scrittrice, l’amica speciale Pina Vespina Fortuna (quante volte, scrivendo, bisogna ripensare un passaggio, un dettaglio…)
Per concludere, pubblico la luminosa e cara poesia Splendida Venere, che Vespina ha scritto per me, perché la mia speciale amica è pure poetessa!
Splendida Venere
Lasciati accarezzare
mia splendida Venere
non temere
è solo il vento leggero
che ti sfiora il viso.
Lascia che il sole
ti baci le labbra
che la pioggia lavi il tuo dolore
che calici ricolmi di rugiada
curino le tue ferite.
Raccogli la conchiglia più bella
mia splendida Venere
porgi l’orecchio e
ascolta
non temere
è solo l’inno alla vita
il mare lo canta per te.
[Vespina Fortuna alla sua amica d’arte MoCo, Roma; 2021]