Libri

Paura dei libri

di Bixio

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Spero non si alzi l’ennesimo mare di polemiche.
Già sento le obiezioni: – Ma come? Eppure tu scrivi!
Mi dispiace ma non è la stessa cosa.
È vero, qualche volta mi capita di scrivere…. Credetemi, scrivo per sensazioni ma il libro, entrare in un libro, da sempre mi incute timore.
A scuola era diverso, c’eravamo tutti, i compagni, il professore, Omero, Achille, Ettore ed Ulisse, l’Iliade, l’Odissea, il mare, le avventure, poi nel tempo Manzoni poco accettato perché responsabile della viltà di Don Abbondio e delle prepotenze dei bravi e Don Rodrigo… era una partecipazione collegiale, non ero solo!
Ma con un libro no!
Sta lì sul comodino, lo sfioro con lo sguardo e ne ho paura, il mistero che nasconde, forse tormenti e sofferenze umane, no! Mi sento e sono solo, non vi entrerò mai, per questo mai lo aprirò. Quando con più forza e coraggio ne sono uscito, fuori ho ritrovato le stesse miserie, gli stessi problemi, le stesse accuse pronte ad assalirmi!  Meglio restare all’ aria aperta con i piedi per terra e senza interrogarsi troppo, mi dispiace… il più delle volte mi hanno lasciato più domande paure e timori di quando sono entrato. Forse è vero che ognuno di essi mi ha formato insegnandomi qualcosa, mi ha lasciato però ancora più solo di prima!
La solitudine del libro mi mette tristezza! Anzi, il silenzio, e la solitudine del libro che sta lì ad aspettare con le sue pagine, mi mette tristezza e paura! Dicono: Un libro può aprirti gli occhi sull’infinito! Davvero? Peggio mi sento!

Dicevano: “Libro e moschetto balilla perfetto!”. Meno male che nessuno li leggeva e tantomeno le cazzate che erano scritte all’ interno di essi.
In definitiva quindi il libro può diventare un’arma, per la violenza e incitamento all’ odio già c’è una commissione di censura  ma su internet diventa tutto più difficile da controllare. Gridano e si strappano i capelli per la limitazione della libertà, ma tu non puoi scrivere quello che ti pare! (meno male che leggono in  pochi!). A mio modo di vedere ci dovrebbe essere una soglia di sbarramento anche per i libri,  con commissione esaminatrice di cultura per stabilirne il livello, come d’altronde già c’è per le selezioni dei vari premi e concorsi.

Bisogna analizzare che chi non legge libri solo per passare la giornata è un individuo particolare, una categoria a rischio. È un’anima, un pensatore ‘indipendente’ e non è blindato contro gli argomenti del libro ma può lasciarsi facilmente coinvolgere Chi entra dentro un libro può pagarne lo scotto; chi lo sa e lo teme non è sempre disponibile alla lettura.

Credetemi, viviamo un tempo difficile per la serenità della vita quotidiana, in questo contesto il richiamo del libro e al libro resta un compito difficile quasi indifendibile. Ci voltiamo dall’ altra parte quando intorno a noi ci capitano cose poco gradevoli da sopportare e abbiamo paura e manca il coraggio per intervenire.
Chi viene dal paese, da piccole realtà che conservano ancora umanità, è facile che stupefatto intervenga, in autobus, in ascensore, in difesa di qualcuno maltrattato, che si ferma all’ angolo del palazzo per dare l’elemosina mentre tutti tirano dritto, ma nel contempo è spaventato dall’isteria della città ed è giusto che si rifugi in un luogo più a misura d’uomo…. Ma ci sarà sempre un cretino borioso che apostrofa: – Ma che vieni dalle montagne? O da un’isola? (traduco io).

1 Comment

1 Comments

  1. Sandro Russo

    12 Settembre 2024 at 17:16

    La posizione di Bixio è del tutto personale ed evidentemente refrattaria a qualunque tentativo di fargli cambiare idea con argomentazioni razionali. Si chiama bibliofobia è considerata una forma di disturbo specifico d’ansia, in cui l’ansia è concentrata su un oggetto o una situazione specifici: i libri e la lettura. Mentre molte persone amano leggere e considerano i libri una fonte di conoscenza e intrattenimento, chi soffre di bibliofobia può sperimentare ansia e disagio significativi in presenza di libri o quando è incoraggiato a leggere.
    Siamo quindi nel campo delle inclinazioni personali, al polo opposto di quelli che ritengono un libro importante solo quando si incide nella carne e fa sanguinare.

    Su questo argomento sono fieramente contrario alla posizione di Bixio e le mie vedute le ho espresse in un articolo di qualche anno fa:
    https://www.ponzaracconta.it/2022/02/04/il-senso-della-scrittura-e-della-lettura/
    Anche Tano Pirrone la pensa in modo opposto a Bixio che oltre ad essere contro la lettura, è anche “contro la scrittura” -, e gli ha risposto direttamente:
    https://www.ponzaracconta.it/2024/04/12/caro-bixio-allora-parliamo-della-scrittura/

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