di Màdana Marco Rufo
È il seguito di un articolo unitario, di cui qui si può leggere la prima parte
Indice
– Rinuncia come punizione
– Tensione verso per la spiritualità
– Inconscio
– Nichilismo
– Musica, chiave per l’infinito
– Conclusioni
– Appendice. L’amicizia
India. Holi festival dei colori (Getty Images)
Musica, chiave per l’infinito
La musica è certamente una chiave, ma per cosa? Ha una sua identità unitaria e tende sempre verso la stessa cosa?
Ha una sua essenza/dignità che la elegge quasi a divinità, come vorrebbero tutti coloro che hanno bisogno di compiere il transfer da Dio a qualcos’altro che svolga le sue veci?
Essendo chiave immateriale, al di là della porta che apre, può davvero esserci di tutto.
Rimanendo fedele al voto di sintesi massima che ho dichiarato all’inizio, dirò questo: la musica per me è sempre stata solo un mezzo per stabilire una comunicazione con il divino. In una dimensione più umana-terrestre, è stata ed è, il modo attraverso il quale ho allargato il contenitore del mio cuore perché potesse ospitare la grandezza dei misteri divini, la forza trasformatrice che ha raffinato le mie qualità e la mia sensibilità.
Quando decisi di occuparmi di musica non strettamente collegata con la spiritualità, lo feci consapevole che mi avrebbe insegnato qualcosa di più attraverso un diverso punto di vista. Infatti il miglior modo per entrare nell’intimo delle cose e avvicinarsi realmente ad esse, è spesso quello di allontanarvisi.
Se adesso sto tornando a una dimensione della musica più coerente e inerente alle mie scelte esteriori ed interiori, è semplicemente per il fatto che la lezione della musica attraverso il punto di vista ‘profano’, si è esaurita per me, assieme a tutte le sue argomentazioni e alle sue consolazioni.
Conclusioni
Concludo così le mie considerazioni, senza riassumerle, senza evidenziarne il senso, senza imporre nessuna morale e nessun condizionamento sul lettore. Quello che mi premeva era, come ho detto in precedenza, la anamnesi, lo stimolo del ricordo, attraverso la riflessione sulle Idee.
Se avessi raccontato i fatti, il nostro discorso avrebbe gravitato intorno ad argomentazioni futili, faziose interpretazioni personali e non avremmo così colto l’occasione che offre l’indagine filosofica, di riflettere sull’essenza delle cose che è possibile solo prima che esse entrino nel divenire, prima cioè che si manifestino come fatti.
Appendice. L’amicizia
Dunque, esperimento riuscito! Ognuno di noi è stato stimolato a riflettere sui principi delle cose, alzandosi sopra il proprio giudizio personale, cercando quella essenza oggettiva che unisce tutti i significati. E cercandola, abbiamo trovato assieme l’amicizia, cioè quella tendenza che ci porta a rivolgerci l’uno verso l’altro, per abbracciarci e riconoscerci.
È di questa amorevole predisposizione a comprendere che ringrazio Sandro e Roberta di aver stimolato oltre il discorso, allargandolo, mossi da quel filo invisibile – l’Amicizia – che è il comprendere in noi l’altro, armonizzando le differenze che possono separare o unire. A noi la scelta!
Suonatori al tramonto (foto da https://travelling.travelsearch.it/)
[Discorso sull’essere (2) – Fine]