di Luisa Guarino
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Si terrà venerdì 30 agosto a Ponza, nella sala Pisacane di Via Roma alle 22, la presentazione del libro di Raffaele Zocchi “I miei versi classici” – Silloge di libere versioni in napoletano di liriche greche e latine, Edizioni la Valle del Tempo.
L’evento è organizzato dal Centro Studi Isole Ponziane e dall’associazione Le Strade nella Storia, con il patrocinio del Comune. L’introduzione sarà curata da Rosanna Conte, presidente del Centro Studi; relatore Umberto Migliaccio, presidente di Le Strade nella Storia. Ingresso libero.
“Cosa hanno in comune Saffo, Alcmane e Catullo con Ferdinando Russo, Salvatore Di Giacomo e Raffaele Viviani, oltre al fatto di essere tutti dei grandi poeti – leggiamo sulla quarta di copertina -? Anche se può sembrare strano, hanno in comune il ceppo linguistico, perché l’idioma napoletano discende direttamente dal greco classico, che per anni si è parlato nella nostra città (Zocchi è di Napoli ndr) per essere poi sostituito dal latino. La trasposizione dei versi dei poeti classici in napoletano avviene con nauralezza, ed è questo che fa, con mirabile opera, Raffaele Zocchi. Lo scopo di questo lavoro è duplice: da un lato diffondere al di fuori dei circuiti consueti la poesia del mondo classico, e dall’altro valorizzare il napoletano, ricongiungendolo alle sue origini”.
Dopo gli studi classici, Raffaele Zocchi si è laureato in ingegneria meccanica e ha operato come dirigente presso importanti aziende nazionali e internazionali: è autore di numerose memorie nel settore tecnico-scientifico. Nel 2009 ha pubblicato il libro di poesie “Versi diversi”, nel 2013 “Pinzillacchere”, un libro di racconti; nel 2019 “A rena ‘e Palmarola”, racconti e poesie ispirati all’isola di Ponza; nel 2020 “Il delitto delle Fosse del Grano” e nel 2023 “La pianella scomparsa”: gli ultimi due sono romanzi gialli ambientati nella Napoli del 1700.
La serata di venerdì segue di pochi giorni l’incontro organizzato a Le Forna dallo stesso Centro Studi di Ponza in collaborazione con l’associazione Le Strade nella Storia, per la presentazione dello studio “I ponzesi di Cala Caparra” (leggi qui).