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Un racconto ‘storico’ breve inviato in redazione da Fabio racconta degli incontri del protagonista con una ragazza che compare e scompare, in diverse situazioni pubbliche… I funerali di Berlinguer, due manifestazioni di piazza. Lui la vede, ne rimane colpito, poi la perde nella calca, tanto che pensa di essersela sognata.
Uno di questi incontri era perfetto per essere “ritagliato” dall’intero racconto ed essere presentato a sé nel nostro appuntamento settimanale de “Una canzone per la domenica”.
Questi racconti di Fabio, – ne abbiamo letti altri qui sul sito – sono particolari, nel senso che fondono insieme fatti realmente accaduti e una componente di fantasia. Comunque, a quel concerto lui c’era davvero!
Presto leggerete il racconto per intero
S. R.
Roma, piazza del Popolo, sabato 6 maggio 1989.
Oggi manifestazione nazionale del PCI, a piazza del Popolo parlerà il segretario Achille Occhetto. A seguire concerto del grande cantautore Francesco De Gregori. Ho già ascoltato il suo ultimo album “Mira Mare 19.4.89”, un manifesto politico sui nostri giorni che mi è molto piaciuto, ormai condivido quella visione del mondo.
Dopo i discorsi di Gianni Cuperlo della Fgci e di Occhetto, De Gregori apre il concerto con “Dottor Dobermann”, una violenta satira contro i baroni della Sanità. Quello della canzone è un medico obiettore di coscienza all’aborto che però pratica in segreto arricchendosi. Seguono il classico “Titanic” e “Nero”. Intanto scatto foto. Arriva “A Pa’” dedicata al grande poeta Pier Paolo Pasolini, assassinato: “E voglio vivere come il giglio nei campi/ Come gli uccelli del cielo campare/ E voglio vivere come i gigli dei campi/ E sopra i gigli dei campi volare” – canto con lui. Dopo “Sotto le stelle del Messico a trapanar” ecco le nuove “Miramare”, “Venite bambini parvulos” e “Vento dal nulla”, storia di due spiantati che vivono alla giornata forti del loro amore. La prima è una canzone ecologista, sull’inquinamento dei mari e gli incendi delle foreste, la seconda tratta dell’infanzia violata e abusata.
Poi i classici “Generale”, “Pablo” e “Santa Lucia” e la nuova “300.000.000 di topi” che denuncia la corruzione della mafia dei colletti bianchi. “La leva calcistica della classe ’68” mi è cara anche perché il 1968 è il mio anno di nascita; poi De Gregori canta le nuove canzoni “Cose” e “Lettera da un cosmodromo messicano”. Conclude con “Cercando un altro Egitto”, “Capataz”, “Il canto delle sirene” e “Rimmel”. Ultima canzone è “La Storia”: “La Storia siamo noi… siamo noi questo piatto di grano…”.
Grande commozione del pubblico, anche noi, nel nostro piccolo, facciamo la Storia! Sventolio di bandiere rosse.
All’improvviso la vedo, ha in mano “l’Unità”, è lei!
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https://youtu.be/l4M-KFQcS0g?si=PN5B0-1lIFfPQjDU