Dissalatore

Il dissalatore di Cala dell’Acqua, ultimo atto (per ora)

di Guido Del Gizzo

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È stato uno dei temi più dibattuti sull’isola degli ultimi anni, oggetto di ricorsi e azioni legali da parte dell’amministrazione comunale, dopo il blitz di un ex sindaco, nel 2016, che decise, da solo ma in accordo con chi contava sull’isola, di metterlo proprio dove nessuno lo voleva.
Un business garantito, dopo che si era schivata con cura ogni ipotesi di realizzazione di un cavidotto, malgrado la disponibilità di Terna, nel 2012, che avrebbe risolto contemporaneamente il problema dell’acqua e quello dell’energia.
E, naturalmente, nessuno che abbia pensato di destinare a questo i fondi PNRR, la vera araba fenice del nostro tempo.
In cauda venenum.
È l’ultimo strascico della stagione sciagurata iniziata nel 2012, quella che ha creato i presupposti per l’ulteriore ritardo di sviluppo dell’isola, su tutti i temi rilevanti: l’acqua che continua ad arrivare con le bettoline, l’energia che si farà col gasolio fino al 2046, nessun progetto sulle rinnovabili, niente progetti sul porto principale, niente a Cala dell’Acqua, niente seria raccolta differenziata dei rifiuti.

Quale che sarà il futuro della giunta Ambrosino, i successori se la vedranno con AcquaLatina spa, che non ha più un esperto di trattamento acque al suo interno (Veolia), ma un socio privato esperto nella gestione di reti, ItalGas: sicuri che avrà voglia di spendere qualsiasi cifra per il dissalatore di Ponza?
Il cantiere a Le Forna è stato smontato e non si tratta di una semplice sospensione estiva: l’area è stata riconquistata dalle piccole attività turistiche che ci stavano prima, e così sia.
Né sul sito del Sindaco, né su quello del Comune troviamo la minima informazione al riguardo: ci sono notizie di ogni tipo, ma questa no.

Le dimissioni di Giuseppe Feola segnano la fine dell’epoca della SEP, che la giunta Ferraiuolo non era riuscita ad interrompere; le contestazioni specifiche che gli hanno fatto la Guardia di Finanza e, soprattutto, i Carabinieri del NIPAF, saranno note nei prossimi giorni.

Adesso, speriamo che due luoghi fortemente emblematici dell’isola, Cala dell’Acqua e, soprattutto, Chiaia di Luna, si sottrarranno ai progetti privati di questa giunta e rientreranno in un ambito di legalità e di controllo da parte dei ponzesi: a condizione che i ponzesi stessi riescano a darsi un progetto per entrambi.

 

Immagini di copertina e nel testo: foto del dissalatore di Ventotene

 

1 Comment

1 Comments

  1. Sandro Russo

    16 Agosto 2024 at 15:46

    Ringrazio Guido Del Gizzo, in controtendenza rispetto ai media (da quelli blasonati a quelli più modesti) di averci dato qualche informazione sul dissalatore di Ponza, a Le Forna.
    Perché è stato un “buco nero” dell’informazione negli ultimi mesi.
    Sul dissalatore ci sono stati articoli su articoli di giornale, anche su Ponzaracconta, dibattiti in redazione e fuori (ricordo fiere tenzoni con Mimma Califano, ai tempi della giunta Ferraiuolo), azioni legali intraprese (e perse) da parte di Comitati ad hoc di residenti ponzesi, comunicati della Amministrazione in carica e di Acqualatina… per finire nell’indifferenza totale, una volta aperto il cantiere.
    E ora – è giusto il caso di dire – “l’assordante silenzio” dello stop ai lavori: interruzione estiva? Arresto definitivo? Cambiamento di programma in itinere?
    Nessuno chiede – e nessuno dà! – notizie.
    A volte non si può fare a meno di domandarsi quando accadrà che Ponza diventi un paese normale.

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