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Partecipo volentieri all’approfondimento in corso su Ulisse (leggi qui), anche perché, come sempre nel nostro tempo, c’è una dimensione, quella dell’avventura in quanto tale, che viene sistematicamente ignorata: ne abbiamo paura e fastidio, ci procura inquietudine.
Oltre all’Ulisse in cerca della sua “heimat” (1) e a quello che esorta a “seguir virtute et canoscenza”, c’è anche quello di Tennyson (2) che, in piena età vittoriana, invece dichiara (nella traduzione di Giovanni Pascoli) :
“Anche se molto è stato preso, molto aspetta;
e anche se noi non siamo ora quella forza
che in giorni antichi mosse terra e cieli,
ciò che siamo, siamo;
Un’eguale indole di eroici cuori,
Indeboliti dal tempo e dal fato,
ma forti nella volontà di combattere,
cercare, trovare, e di non cedere. »
Omero definisce Ulisse “politropon”, letteralmente “multiforme”, “uomo dal multiforme ingegno”: esattamente ciò che non ci piace osservare, abituati come siamo ad incasellare tutto.
Va bene il mito del ritorno faticoso, encomiabile la ricerca della conoscenza: ma l’avventura per l’avventura, quella proprio non va incoraggiata.
E invece, per quanto mi riguarda, è ciò che ci ha portato a Ponza e mi conforta proprio l’ultima strofa di Tennyson, vista l’attuale giunta comunale.
Tennyson è stato citato in almeno due film, che io sappia: “L’attimo fuggente” nella riunione clandestina della “società dei poeti estinti” e in Skyfall, l’ultimo vero James Bond, da “M”, interpretata dalla grande attrice Judi Dench.
Ulisse, nel cinema, è stato trattato in modo molto convenzionale da Camerini nel 1954, con il film che tutti conosciamo, con Kirk Douglas, Silvana Mangano (Penelope), Rossana Podestà (Nausicaa) e Antony Quinn (Antinoo), girato dalle mie parti, a Talamone.
Da ricordare, se non altro per la diffusione e popolarità che ha avuto, Odissea, la serie televisiva del 1968 (3) con Bekim Fehmiu nel ruolo di Ulisse e Irene Papas nel ruolo di Penelope.
In modo molto più sottile e affascinante il tema di Ulisse è stato ripreso da Ron Howard, con il suo “The Missing”, che è un film di genere western, ma Samuel, il protagonista interpretato da Tommy Lee Jones, è il vero Ulisse moderno.
Alla figlia che gli domanda perché abbia lasciato la famiglia e la moglie, vent’anni prima, come l’eroe omerico, per andare a vivere con gli indiani, risponde con una storia:
“ C’è un uomo che vede un falco che spicca il volo e lo segue.
E non torna più.
Da morto, incontra il fantasma della moglie che gli chiede:” perché sei andato via?”
E lui. “ Il falco continuava a volare…”
C’è sempre un’altra storia, conclude.
E qui, mi corre l’obbligo di citare il commento di mia moglie, lombarda e pragmatica:“Potete raccontarvela come vi pare, ma poi c’è sempre una Penelope che se la prende in saccoccia… la vera eroina è lei…”
Note (a cura della redazione)
(1) – Heimat (pronuncia: [ˈhaɪmat]) è un vocabolo tedesco che non ha un corrispettivo nella lingua italiana. Viene spesso tradotto con “casa”, “piccola patria” o “luogo natio” e indica il territorio in cui ci si sente a casa propria perché vi si è nati, vi si è trascorsa l’infanzia o vi si parla la lingua degli affetti.
(2) – Ulysses è una poesia scritta da Alfred Tennyson nel 1833. La poesia completa è riportata in file .pdf in fondo a questo articolo.
Ulysses non fu soltanto una figura mitologica per i contemporanei di Tennyson, ma piuttosto un’icona culturale simbolo della lotta romantica contro la conformità della borghesia, e l’ultimo verso della poesia, “to strive, to seek, to find, and not to yield” (lottare, cercare, trovare, e non cedere), finì per diventare un vero e proprio motto.
(3) – Odissea, mini-serie televisiva co-prodotta da svariati Paesi nel 1968 (per l’Italia Rai e Dino De Laurentis) Fu diretta da Franco Rossi con Piero Schivazappa e Mario Bava.
Immagine di copertina. Testa di Ulisse – Il gruppo scultoreo di Ulisse che acceca Polifemo, noto anche semplicemente come Gruppo di Polifemo, è una copia romana in marmo di un’opera degli scultori Agesandro, Atenodoro e Polidoro, databile al I secolo a.C. circa e conservato nel Museo archeologico nazionale di Sperlonga (provincia di Latina) (info e immagini da Wikipedia).
Ulisse_tennyson.pdf – Nella traduzione di G. Pascoli e in una traduzione meno aulica / https://odisseoblog.files.wordpress.com
Tano Pirrone
12 Agosto 2024 at 17:05
Ringrazio Guido per la bella presentazione della più vera e bella rappresentazione dell’Uomo, la figura di Ulisse, consacrata da Omero e portata a spalla da scrittori e poeti. Più volte ne ho scritto e più volte ho dedicato poesie all’Eroe; l’ultima di pochi giorni fa (il momento è propizio a tenere a fianco l’itacense), che sarà pubblicata nella nuova raccolta “Poets are not nice” entro quest’anno. Eccovela.
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L’ULISSE CHE NOI SIAMO
Cosa siamo
donna o un uomo
senza utopie
senza un punto che lontano
nel mare della vita
affiori e ci guidi?
La Vita è viaggio
navigazione
in mari non sempre tranquilli
e chiede coraggio e spirito d’avventura
ma anche la prudenza.
Ulisse
dentro di noi
si rigira infuriato
se ci vede seduti ad ascoltare e non far niente….
abbiamo sempre un cavallo di legno da costruire
o una barca da calafatare…
I canti striduli delle sirene non ci attraggono,
siamo ben saldi,
ancorati alla tolda con tonnellate di libri
che ci salvano e salvano con noi tutta la ciurma.
(16 luglio 2024)