a cura di Sergio Monforte, la presentazione del libro “Mia zia, Venerabile Suor Ambrogina di San Carlo” di Fernando Sparagna
Il prof Fernando Sparagna, già apprezzato docente di Lettere presso il Liceo Classico “Vitruvio Pollione” di Formia, ed autore di numerose pubblicazioni, ha dato di recente alle stampe un secondo volume sulla figura e la vita della zia, Suor Ambrogina di San Carlo, al secolo Filomena D’Urso, dichiarata “Venerabile” da Papa Francesco il 18 dicembre 2018, dopo aver raccolto e ratificato il giudizio di “eroicità nella pratica delle virtù”, espresso da tutti i membri della Commissione esaminatrice della Congregazione delle cause dei Santi.
L’opera, che verrà presentata ufficialmente alla stampa ed alle autorità civili e religiose subito dopo il periodo di vacanze estive e che segue una precedente pubblicazione, ora rielaborata ed arricchita con foto e testimonianze, a cominciare da quelle dell’Arcivescovo di Gaeta, Monsignor Luigi Vari e del Parroco di Maranola, Don Gennaro Petruccelli, vuol essere un ulteriore e fondamentale tassello nel percorso di quel processo religioso che, iniziato nel 1966 e giunto attualmente alla dichiarazione di “Venerabile”, vuol portare Suor Ambrogina agli onori della Santità.
Del resto, questa è stata sin dalla giovanissima età la profonda e sincera ambizione della religiosa, nata a Maranola, Formia, il 1° gennaio 1909 e deceduta a Firenze il 26 marzo 1954. “Voglio farmi Santa, a qualunque costo e presto!” e per concretizzare questo suo anelito, Suor Ambrogina ha scelto la via della sofferenza, sublimata dall’amore verso il Signore ed il prossimo.
Il libro del prof Sparagna “Mia zia, Venerabile Suor Ambrogina di San Carlo”, scritto in modo semplice e lineare, cattura il lettore in maniera crescente, pagina dopo pagina e lo rende quasi diretto partecipe dello scritto e degli eventi narrati che si dipanano in un crogiuolo di storia locale e nazionale, con tanti personaggi, tutti ovviamente strettamente connessi al filo conduttore, rappresentato dalla vita e dalle opere della Serva di Dio, Filomena D’Urso, o meglio, Suor Ambrogina di San Carlo.
Ma soprattutto, nel momento stesso in cui si fa cassa di risonanza del vissuto, degli scritti e delle volontà della “zia” (appellativo che in greco significa divino o divina), l’opera di Fernando Sparagna costituisce un vero e proprio “inno alla Fede”, laddove la vocazione al dolore ed alle sofferenze di Suor Ambrogina, in un esaltante olocausto per la salvezza dell’umanità intera, rappresenta la via maestra per avvicinarsi sempre più alla Divina Eucaristia.
Sergio Monforte
Di seguito la prefazione del libro a cura del prof Fernando Sparagna
Mia zia, la venerabile suor Ambrogina di San Carlo
Recentemente ho pubblicato un altro libro riguardante suor Ambrogina, che Papa Francesco il 18 dicembre 2018 ha dichiarato Venerabile, avendo accolto e ratificato il giudizio di eroicità nella pratica delle virtù, espresso da tutti i membri facenti parte della Commissione esaminatrice della Congregazione delle cause dei Santi, esaminate con massima attenzione e prudenza tutte le fasi, che hanno caratterizzato le varie tappe del processo canonico.
Questo processo si è svolto in vari luoghi dove lei è vissuta: a Maranola dove suor Ambrogina (al secolo Filomena D’Urso) è nata l’1 gennaio 1909 e d è vissuta fino a quando il 6 febbraio 1928 e partita per diventare suora.
A Roma, dove ha svolto il probandato e a Perugia dove nel 1929 ha concluso l’anno di noviziato dopo la professione dei voti, mutando il suo nome da Filomena a suor Ambrogina di San Carlo.
A Firenze, dove ha trascorso tutto il resto della vita fino alla morte avvenuta il 26 marzo 1954.
La prima fase del processo per la beatificazione e canonizzazione ha avuto inizio nel 1966 e si è conclusa nel novembre del 1970, realizzata la cosiddetta Positio, in attesa della decisione definitiva del papa che nel dicembre del 2018 ha proclamato, appunto, Venerabile la nostra paesana.
La vita religiosa di suor Ambrogina si è realizzata nel periodo dal 1930 al 26 marzo 1954.
Dopo il trasferimento a Firenze nell’Istituto della Congregazione a Varlungo è incaricata di badare alle squadre di ragazze, orfanelle, bimbe abbandonate o appartenenti a famiglie di limitate condizioni e con problemi familiari, affidate dallo Stato alla cura e responsabilità delle suore delle suore appartenenti alla Congregazione fondata dalla francese Madre Victorine Le Dieu.
L’attività di educatrice delle fanciulle è durata fin quando glielo hanno permesso le condizioni di salute, che ad un certo momento, purtroppo, l’hanno costretta a rimanere quasi del tutto immobilizzata nella infermeria dell’istituto in cui è vissuta fino alla morte sopportando forti dolori e raggiungendo le alte vette della santità.
Suor Ambrogina è sorella di mia madre Angelina, che ha sempre creduto nella santità della sorella e ha trasmesso questo ardore religioso a noi figli.
Dopo un iniziale fervore dei paesani in seguito alla diffusa fama di santità, all’inizio del Processo rogatoriale a Gaeta, con l’interrogatorio di tutti coloro che vollero testimoniare sulla santità della compaesana, come sempre succede, questo fervore è andato spegnendosi, per cui io mi sentii fortemente spinto a scrivere nel 1988 il Libro “Una vita per l’Eucaristia- Suor Ambrogina di San Carlo”.
Questo libro ha avuto la capacità di ridestare la fiamma dei sentimenti riguardanti la Serva di Dio, per cui, in seguito alla conoscenza della sua vita, della spiritualità e fama di santità, prodotta dalla lettura, si sono avvicendati vari fatti che hanno allargato e rafforzata la devozione per la Serva di Dio.
Sono sorti in varie parti di Italia dei gruppi di preghiera, ci sono stati congressi sulla personalità umana, religiosa e mistica;
il prof Antonio Forte, noto autore di testi teatrali, ha composto un’opera teatrale di spiccato valore, rappresentata in diverse località del nostro Territorio, che ha permesso una più ampia conoscenza della Suora.
Inoltre si è determinato un movimento popolare che ha promosso e ottenuto la traslazione dei resti mortali di suor Ambrogina dal cimitero di Soffiano di Firenze a Maranola nel 2004 e la definitiva deposizione nella chiesa della SS.ma Annunziata di Maranola nel 2006 in una nicchia impreziosita anche da una artistica lapide bronzea del prof maranolese Gerardo de Meo.
Tuttavia, nonostante l’importantissimo riconoscimento del Papa, ancora una volta ho dovuto osservare de visu una non lodevole ignoranza estesa ormai in quasi tutta la Diocesi gaetana, per cui ancora una volta mi sono sentito indotto da una interiore sollecitazione a dedicarmi alla stesura di questo nuovo libro.
Si tratta secondo me anche di una diversa e non usuale organizzazione della materia agiografica. Infatti non c’è la solita storica biografia che segue tutte le tappe temporali del santo. Mi è sembrato più efficace presentare la vita di Zia attraverso la trattazione e lo sviluppo di temi vari e collegati con un certo legame temporale, evitando di cadere in una sorta di ripetizione del mio primo libro, Una vita per l’Eucaristia. Suor Ambrogina di San Carlo.
Il racconto, come confermano i primi giudizi, è meno pesante, la lettura più stimolante e nello stesso tempo gli argomenti rimangono fissi nella mente, essendo il linguaggio semplice e adatto alla comprensione di tutti i lettori.
In conclusione un’ultima annotazione,
Ho pensato più opportuno, per evitare la fredda narrazione che produce una lettura poco stimolante, causa dell’abbandono del libro, infondere nel lettore un sentimento quasi parentale con la protagonista, indicata con l’appellativo di Zia (dal greco Divino, divina).
A mano a mano che egli si addentra nelle vicende, Suor Ambrogina si fa più vicina al suo mondo e la ritiene sempre più cara.
Con tutto il cuore mi auguro che da questo testo scaturisca un ardente stimolo a invocare, a pregare, ad imitare la nostra Venerabile, amando, come ha fatto lei, con sempre più vigorosa fede la divinissima Eucaristia, forza e potente sostegno in tutti i momenti della nostra vita,
Ci viene mai da pensare a quale sarà la gioia, quando la nostra umile figlia del Popolo salirà agli onori degli altari e, dichiarata solennemente santa dalla Chiesa, sarà pregata da gente di tutto il mondo?