Sport

In occasione delle Olimpiadi di Parigi…

a cura della Redazione su segnalazione di Fabio Lambertucci

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I Giochi della XXXIII Olimpiade, commercialmente noti come Parigi 2024, si terranno a Parigi, in Francia, dal prossimo venerdì 26 luglio all’11 agosto 2024 (domenica), a 100 anni esatti dall’ultima volta che la città ha ospitato l’evento.
Fabio Lambertucci ci segnala l’uscita in edicola di un numero di “Storica” di National Geographic dedicato alle Olimpiadi. Ma fa di più: ci invia uno dei suoi racconti storici brevi che si svolge nel periodo delle Olimpiadi di Roma del 1960, indelebili nel ricordo di (quasi) tutti noi. Per lui – come leggeremo -, ancora più importanti…

Newsletter settimanale della rivista Storica National Geographic
di Pia Brugnatelli, coordinatrice editoriale di Storica National Geographic – Del 20 luglio 2024
Il rapporto tra gare sportive e guerra è sempre stato ambiguo. Da una parte, il carattere spiccatamente marziale di certe competizioni è evidente: nell’antica Grecia, per esempio, i giochi olimpici prevedevano la corsa con armatura, mentre nel Medioevo i tornei nacquero con l’intento di tenere i cavalieri addestrati alla battaglia anche in tempo di pace. Presto però lo sport assunse un valore esplicitamente alternativo al conflitto armato: se nell’Ellade venne istituita la “tregua olimpica”, un accordo di pace che non metteva fine agli scontri ma permetteva quantomeno agli atleti di attraversare in sicurezza i territori nemici per raggiungere Olimpia e gareggiare, in epoca medievale alcuni regnanti si videro costretti a vietare i tornei per incoraggiare i cavalieri a partecipare alle guerre, come nel caso della crociata del 1278. Entrambi questi esempi dimostrano che comunque in passato la guerra aveva la precedenza sullo sport, e l’onore della vittoria non era altro che un surrogato della gloria che gli uomini potevano guadagnarsi sul campo di battaglia. Oggi la mentalità si è rovesciata: per una civiltà che ritiene la pace preferibile alla guerra, il valore dello sport è proprio quello di avvicinare atleti e atlete rivali. Così avvenne durante la Guerra Fredda fra statunitensi e sovietici, che diedero vita a una competizione rispettosa, o meglio, “sportiva”. Resta però il fatto che in età contemporanea a essere sospesi non furono i due conflitti mondiali, ma piuttosto le edizioni olimpiche che avrebbero dovuto svolgersi in quegli anni; e che nemmeno quest’anno la “tregua olimpica” che si auspica per i giochi di Parigi sarà sufficiente a porre fine alle guerre in corso.
Forse non ci siamo allontanati poi tanto dall’antichità e dal Medioevo.

Storica National Geographic
dedica il numero di agosto ai giochi olimpici nell’antichità: per gli atleti ellenici vincere a Olimpia significava essere celebrati per il resto della vita nella città d’origine. Pure nel Medioevo gli uomini gareggiavano in competizioni amichevoli: i tornei, che da addestramento alla battaglia in tempo di pace si trasformarono in uno spettacolo per dame e cavalieri. Parleremo di come nel 1692 il villaggio di Salem fu sconvolto dalle accuse di stregoneria che si abbatterono su moltissime donne; e racconteremo di Bruto, che divenne un assassino per difendere gli ideali repubblicani minacciati dall’ascesa di Cesare, per poi assistere al fallimento della restaurazione della repubblica ed essere costretto al suicidio. Esploreremo il mar Mediterraneo a bordo delle imbarcazioni fenicie, un popolo di navigatori esperti e costruttori di navi; e analizzeremo l’evoluzione delle tecniche di mummificazione in seguito al contatto del mondo egizio con quello ellenistico.

 

 

 

 

 

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