Ambiente e Natura

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proposto in redazione da Annalisa Gaudenzi; facciamo nostra la petizione e la rilanciamo

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Basta caccia ai trofei – salviamo gli elefanti dell’Amboseli

https://secure.avaaz.org/campaign/it/amboseli_elephants_locked/?whatsapp

Foto di Clint Ralph per la campagna di Avaaz.org

Alla Presidente della Tanzania, Samia Suluhu Hassan:

“Gli elefanti dell’Amboseli hanno un disperato bisogno del nostro aiuto. Queste bellissime creature sono seriamente minacciate da nuovi permessi di caccia, che annullano un accordo di tutela trentennale. Chiediamo la sospensione dei nuovi permessi, di formalizzare il divieto di caccia e collaborare con il Kenya per riconoscere il valore scientifico, ecologico ed economico di questi animali proteggendoli per le generazioni future. “

Maggiori informazioni:
Tra pochi giorni,  il presidente della Tanzania potrebbe condannare a morte gli elefanti più straordinari d’Africa, concedendo nuovi permessi a ricchi cacciatori di trofei che li uccidono per puro divertimento.

Sono elefanti maschi dalle zanne enormi chiamati “super tusker”. Appartengono a una popolazione che viene studiata da oltre 50 anni. Recentemente si è scoperto che si chiamano per nome, e da quel che sappiamo sono i primi esseri non umani capaci di farlo!

Si muovono liberamente tra il Kenya (dove la caccia ai trofei è vietata) e la Tanzania. Gli elefanti dell’Amboseli erano una specie protetta che non si poteva cacciare fino alla scorsa stagione di caccia, quando la Tanzania ha permesso che fossero uccisi cinque maschi adulti, di cui almeno due erano dei rarissimi super tusker.

Scienziati, ambientalisti e Popolazioni Indigene hanno chiesto al Presidente della Tanzania di smettere di uccidere questi elefanti e proteggerli prima che sia troppo tardi. Questo mese il Governo deciderà se concedere ulteriori permessi di caccia per la prossima stagione. Il tempo stringe: firmiamo per dimostrare che i cittadini di tutto il mondo difendono gli elefanti!

P.S. – Questa petizione è stata originariamente lanciata da un gruppo di esperti sul nostro sito “Petizioni della comunità”.

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A cura della Redazione
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