Ambiente e Natura

Di asini e bambini

segnalato da Sandro Russo

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Leggo sempre molto volentieri su Repubblica on line le cronache dal mondo animale della rubrica “La Zampa”, a (parziale) disintossicazione dalle notizie dal mondo degli umani. Propongo uno scritto recente, che parla di asini, animale che mi piace molto, anche se non ne ho mai avuti. Sul sito abbiamo parlato abbastanza di cani, meno di asini, eppure quelli che ho conosciuto meglio li ho incontrati a Ponza. Ancora ricordo dalla mia infanzia-adolescenza ponzese, Pallera, ‘u ciuccie ‘i M’lazz’, il nonno di Margherita ‘i Barbètt’, che era una visita fissa quando andavamo al cinema e poi i famosi ciucci del Fieno (non ricordo i nomi): i ciucci ‘i zi’ Aniell’, ‘i Luiggi ‘u Nir’, i Libberato.

Due asini a Punta Fieno

Tre cuori, un raglio e una bambina
di Valeria Randone – Da la Repubblica on-line del 16 luglio 2024

Questa è la storia di due asine e di una bambina. È la storia di un incontro che ha scaldato il cuore di tutte e tre e che si è trasformato in due incontri, poi in tre incontri, e in un appuntamento muto pomeridiano.
Questa è una storia di luce e di cura. Di intimità ed empatia. Di passeggiate pomeridiane e di appuntamenti silenti. Di carezze e di sguardi reciproci.
Questa è la storia di una bambina di nome Giulia, nome di fantasia, di appena un anno e mezzo, e delle sue due nuove amiche, Lella e Giacomina, due asine ragusane.

La fattoria
Giulia è una bambina dolcissima dai colori nordici e dallo sguardo profondo. Ha un incarnato lunare appena ambrato dai raggi del sole cocente Siciliano e i capelli color oro, con delle striature ramate sulle punte. Ha un naso a patata, piccolissimo e bellissimo, che le si muove quando è felice o curiosa. Quando ride lo fa con tutto il viso: le guance rubiconde sprigionano simpatia e allegria, gli occhi ridono più delle labbra, e il nasino e la bocca si arricciano in una smorfia contagiosa e bellissima.
La sua mamma è russa e il suo papà siciliano ed entrambi, come patrimonio inestimabile, le parlano la propria lingua.
Giulia comprende tutto, ascolta la mamma che parla in russo e il papà che parla in italiano, ma lei ancora non parla. È confusa, non sa se parlare in russo o in italiano e quindi per adesso preferisce tacere, ascoltare e incamerare.

Un pomeriggio, così per caso, sua nonna l’ha accompagnata a visitare una piccola fattoria, nata dal cuore di una sua amica visionaria.
Un mondo dentro un altro mondo, fatto di ascolto, lentezza, i ritmi della natura, albe e tramonti mozzafiato alle pendici dell’Etna, e quattro orecchie lunghe con due cuori pulsanti.
La bambina sembrava essere incantata, rapita da due animali così grandi e al tempo stesso così docili. E quando è andata via, sempre senza parlare, ha fatto capire alla sua mamma e all’intera famiglia che sarebbe voluta tornare a trovare le sue nuove amiche.

Gli incontri
Quando Giulia raggiunge Lella e Giacomina, in fattoria, diventa ancora più luminosa e ancora più bella: sprizza felicità da tutti i pori. Non ha paura di niente, le accarezza, le guarda come se volesse parlare e quando vuole andare da loro inizia dire ih, ohh.
Lella e Giacomina, pur trattandosi di una puledra di appena un anno tremendamente vivace e di un’asina in dolce attesa, quindi particolarmente protettiva e diffidente verso gli estranei, hanno accettato con grande affettuosità la presenza di Giulia.
L’aspettano, hanno capito che alle diciassette circa Giulia con la sua babysitter vanno a trovarle in fattoria. Smettono di mangiare e le vanno incontro.
Quando la bambina entra e oltrepassa la cancellata del paddock, Lella la segue come se fosse un cagnolino, nonostante la sua mole, senza spingerla o strattonarla.
Aspetta che la bambina e la babysitter si siedano su un divano posto sotto un albero, avvicina il suo grande muso e, con gli occhi socchiusi e sognanti, aspetta le carezze.
Mamma Giacomina ha un modus operandi completamente diverso.
Non si avvicina per ricevere la sua dose di carezze, non è intraprendente e nemmeno richiedente, la guarda a distanza e senza metterle paura aspetta che la bambina vada da lei.

A volte Giulia accarezza Giacomina mentre mangia la sua razione di fieno quotidiano e lei, felice della sua presenza, accetta le carezze e le coccole senza mai scomporsi o ritrarsi.
Poi gira la sua grande testa verso la bambina, non per controllarla ma per ricambiare l’affettuosità; ed è più che chiaro che tra loro si è instaurato un legame profondo fatto di attesa, rituali e carezze.

Aveva proprio ragione la volpe quando diceva al Piccolo Principe che per essere la sua volpe avrebbero dovuto creare un legame fatto di rituali e abitudini.
“Se tu vieni, per esempio, tutti i pomeriggi alle quattro, dalle tre io comincerò ad essere felice. Con il passare dell’ora aumenterà la mia felicità”.

In effetti è quello che succede ai cuori di Lella e Giacomina (Instagram / @asinarosina) e del piccolo o piccola che ha in pancia.

* Valeria Randone è psicologo e sessuologo clinico a Catania, Milano e online (www.valeriarandone.it) e autrice del libro “L’aggiustatrice di cuori – Le parole che riparano”. La sua grande passione per i cani l’ha portata a scrivere anche per La Zampa ed è nato la spazio “Per amore degli animali”

[Di Valria Randone, da la Repubblica-on-line

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