proposto da Sandro Russo
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A titolo personale e per conoscenza diretta della persona, segnalo questa intervista di Concetto Vecchio a Gianni Cuperlo, da la Repubblica on-line di ieri.
Gianni Cuperlo: “Sto con Bersani, organizziamo i comitati. Sono tornato alla Camera ma c’è da vergognarsi”
di Concetto Vecchio da la Repubblica online del 15 luglio 2024
Per il deputato Pd, “c’è l’urgenza di partire subito. La gente deve sentire la voglia di dover uscire di casa per fermare la destra che distrugge la Costituzione”
Onorevole Gianni Cuperlo, Pierluigi Bersani a Repubblica ha detto che l’alternativa alla destra va costruita adesso, nella società.
«È la strada giusta. I comitati per l’alternativa, proposti da Pierluigi, erano il cuore della nostra mozione al congresso di due anni fa».
Il Pd non vince un’elezione dal 2006.
«Abbiamo tre anni davanti prima delle prossime politiche. Ma il tempo non inganni: c’è l’urgenza di partire subito».
Come li immagina?
«La gente deve sentire la voglia e il dovere di uscire di casa per fermare una destra che distrugge la Costituzione. Ma per innescare una mobilitazione dal basso serve anche un’organizzazione. Nel 1996, con Prodi, i comitati li chiamammo “L’Italia che vogliamo”».
Non serve soprattutto una scintilla?
«La destra non si batte con una sommatoria di sigle o con alchimie da laboratorio. La folla a place de la République, dopo la vittoria in Francia, ci ricorda che l’opposizione va portata nel paese reale».
Perché a sinistra è tornato l’ottimismo?
«In primo luogo, per i meriti della gestione unitaria di Elly Schlein. Ha capito che occorre rompere il legame tra populismo e popolo teorizzato dalla destra».
E come l’avrebbe spezzato questo legame?
«Facendo leva sul tema della libertà. Libertà di un lavoro dignitoso, la possibilità di potersi curare, una scuola che promuova l’inclusione e non l’esclusione, una legge sul fine vita».
Diritti sociali e civili?
«Sì, intrecciati senza gerarchia. Ci sono tre milioni di italiani a cui il governo ha negato il salario minimo. E quattro milioni e mezzo che hanno smesso di curarsi nell’ultimo anno. Il Pd ora parla a questi mondi».
Ma è sufficiente per dire che il clima è cambiato?
«Veniamo da due buone prove elettorali. Ho fatto campagna. Anche il numero di persone che respingeva i nostri volantini è diminuito rispetto al passato. Non era scontato».
Bersani ha notato che sono tornati i giovani.
«C’è un balzo generazionale che va salutato con favore. All’alba delle Cinque giornate di Milano, Carlo Cattaneo incontrò un gruppo di giovani pronti alla rivolta: “Maestro dove sta andando?” gli chiesero. E Cattaneo: “A casa, quando i ragazzi vanno in piazza gli adulti vanno a casa”»
[ Bersani: “La sinistra c’è, sono tornati i giovani. Lanciamo i comitati per l’alternativa”
di Concetto Vecchio – 12 luglio 2024 ]
È diventato un rottamatore anche lei?
«Tutt’altro. Cattaneo di quel moto fu un riferimento, la cianfrusaglia sulla rottamazione è stata grandine sulla politica».
Però ora i principali partiti sono guidati da quarantenni.
«Per questo è giusto che Schlein metta mano alla riforma del Pd. Non ovunque siamo una forza aperta alla società. Elly ha concluso il suo discorso in direzione dicendo è venuto il momento di prenderci cura di noi. Cominciamo con lo scardinare le rendite».
Come?
«Serve un partito nuovo che unisca cultura e politica».
Sì, ma nel concreto?
«Niente doppi incarichi. Patti con i civismi, i cui esponenti possano assumere incarichi di direzione. Nuove modalità di finanziamento pubblico dei partiti. La politica è molto di più che stare nelle istituzioni».
I comitati per il referendum sull’Autonomia sono un primo passo?
«Sì, e possiamo vincere solo se combattiamo una vera battaglia popolare».
Servirà l’impresa, visto che c’è il quorum.
«Ma quel che è accaduto nelle elezioni in Francia e Spagna ci deve spingere a un maggiore coraggio: dobbiamo avere più fiducia nelle nostre ragioni».
La sinistra ha le parole giuste per affossare anche il premierato?
«Quel modello porta all’autoritarismo, il Paese rischia un salto indietro, com’è avvenuto con Crispi, col fascismo, con Berlusconi e ora con Meloni. Non è una ragione sufficiente per lottare?».
La destra è ancora fortissima.
«Ma si ritrova isolata in Europa. Su Von der Leyen ha tre posizioni diverse: Meloni forse si asterrà, Tajani voterà sì, Salvini no».
Lei è tornato in Parlamento dopo una legislatura di assenza. Cosa ha notato?
«La parola che risuona più spesso è vergogna. Ce la si rinfaccia reciprocamente. E poi succedono cose mai viste in passato, come impedire ai parlamentari di maggioranza di presentare emendamenti alla legge finanziaria».
Lo svuotamento delle Camere dura da tempo.
«Ma non si era mai visto che dei deputati di maggioranza aggredissero un collega di opposizione, per giunta dieci giorni dopo la commemorazione di Giacomo Matteotti fatta davanti al presidente della Repubblica».
Anche le risse non sono un fatto nuovo.
«È accaduto. Ma quelle classi dirigenti di governo e opposizione hanno saputo anche difendere la democrazia dalle stragi e dal terrorismo. Quelli al potere ora non riescono nemmeno a dirsi antifascisti il 25 aprile».
[Da Repubblica on-line del 15 luglio 2024]
Nota
sul sito un altro articolo di Gianni Cuperlo, segnalato da Tano Pirrone:
https://www.ponzaracconta.it/2024/06/16/16-giugno-lanniversario-di-una-fucilazione-nazista/
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Appendice del 16.07.2024 (cfr. Commento proposto dalla Redazione)
Invece Concita da la Repubblica del 12.o7 2024
Manifestare molto forte mentalmente
di Concita De Gregorio
Chiara l’idea di pubblica opinione che il governo vuol far passare
Non so come potrebbe essere più chiaro, forse coi disegni, quale sia l’ideale di pubblica opinione a cui il governo Meloni tende: muta, chiusa in casa davanti alla tv, meglio se a vedere Rainews 24.
Tanto agli italiani delle notizie non gliene importa niente, detto in un italiano in disuso. I ragazzi a bere tè freddo e cocacola, che è già molto, contengono eccitanti
Perché poi se escono manifestano, che è reato. No raduni, no blocchi stradali, no proteste simboliche di quelle che finiscono sui social perché eclatanti – tipo imbrattare simboli – ma scusate: se non sono eclatanti, le proteste, se non entrano nei radar della comunicazione, a cosa servono. A niente, appunto: l’obiettivo è niente. Quindi. Emendamenti al decreto sicurezza. (Domanda retorica: la sicurezza di chi? Del ministro che non vuole domande? Del padroncino che sfrutta i nuovi schiavi e non vuole rogne? O dei cittadini. Ah, che ridere). Allora dunque. Diventa reato protestare “in modo acceso” contro le grandi opere.
Venticinque anni di carcere, emendamento approvato l’altro ieri. Definire modo acceso. Si può protestare in silenzio.
Mentalmente. Pensandoci forte.
Ma scendere in strada, fare un picchetto, levare striscioni contro, poniamo, il ponte di Messina: quello no. La nuova variante autostradale, la centrale nucleare, il foro nella montagna, l’ecomostro sul lungomare: quello no. Volantinare è modo acceso? Certo che sì. Bisbigliare all’orecchio, bisogna.
Possibilmente senza dare nell’occhio. Leggo di maggiori tutele alle forze di polizia. Era l’ora. Mettiamo finalmente un codice identificativo sui caschi, sulle divise, così le mele marce che manganellano e inseguono nei vicoli i ragazzini, quelli che ti ammazzano di botte in carcere possono essere identificati e distinti dalla grande maggioranza di forze dell’ordine rispettose dell’essere umano e democratiche? No, no. Diamo maggiori tutele a chi “in divisa venga indagato o imputato per fatti inerenti al servizio”. Tipo: se ti accusano di aver commesso un crimine hai le spese legali pagate dallo Stato. Ottimo direi, no?
Tutto bene, guys.
[Di Concita Di Gregorio – Da “Invece Concita” da la Repubblica del 13 luglio 2024]
La Redazione propone in tema di dissenso uno scritto di Concita De Gregorio
16 Luglio 2024 at 20:15
Invece Concita da la Repubblica del 12.o7 2024
Manifestare molto forte mentalmente
di Concita De Gregorio
Chiara l’idea di pubblica opinione che il governo vuol far passare
[Annesso all’articolo di base a cura della Redazione]