Ambiente e Natura

Epicrisi 485. La mente è come un paracadute…

di Sandro Russo

 .

Settimana ricca su Ponzaracconta, non tanto per numero di articoli pubblicati (28, pochi al confronto con i 35 della settimana scorsa), ma per ricchezza degli argomenti e novità. Di una di queste ultime avremmo volentieri fatto a meno, perché parte male l’estate con la violenza di un balordo su cui si sono spese pure troppe parole. Abbiamo registrato l’eco che l’episodio ha suscitato, anche nella nostra Italia sempre più imbarbarita: riprovazione e sgomento non sono a livello locale ma anche sui media nazionali.
Questi gli articoli sul sito (in ordine di pubblicazione):
 Sulla stampa odierna, nazionale e locale, la notizia della violenza a Ponza;
Rassegna stampa vivace, l’estate, su Ponza e Ventotene;
Rassegna stampa bis della giornata. Vivace va bene, ma qui si esagera!;
Ponza, l’isola che non vorremmo.
Però… una domanda sorge spontanea e qualcuno prima o poi dovrà rispondere: È normale che una persona responsabile di uno stupro resti in libertà con il rischio di reiterare il reato?

Ma chiudiamo questa brutta parentesi e passiamo ad altro: A “L’isola che non c’è”, il titolo preferito dai redattori di Ponzaracconta, nessuno escluso, come si vede dalla schermata sottostante:

Ma stavolta, fuor di metafora, l’isola davvero non c’è! La fantomatica Isola di Santa Maria riportata nella celebrata mappa di Joan Blaeu del 1665 che non è sfuggita alla puntigliosa verifica di Biagio Vitiello.

E Bingo! La domanda giusta ha avuto la sua risposta – anche più di una – dal ‘nostro’ Arturo Gallia che inzuppa antiche carte nel caffellatte a colazione e – da cosa nasce cosa – ci ha segnalato un suo lavoro sulla cartografia antica di Zannone, in cui descrive in modo chiaro e con gran competenza lo stato dell’arte della sua disciplina. Argomento che sarà presentato in un prossimo articolo sul sito.
“Da cosa nasce cosa”, nel sito, anche per un evento dell’Estate ponzese, che attraverso la partecipazione dell’attore Paolo Rossi – richiama un film monstre uscito (e visto, molto apprezzato) di recente (presentato all’ultima Berlinale):

Ma veniamo al titolo che ho dato a questa epicrisi, una famosa frase attribuita a Einstein che mai come in questa settimana è stata il filo conduttore – chiarezza di esposizione dell’argomento, mai banale o usurato dall’uso, problematiche inerenti,  approfondimento -,  dei diversi pezzi.

La mente è come un paracadute, funziona solo se si apre

Particolarmente affascinante il tema del tempo, attraverso una trattazione basica da parte di Pascal Bruckner, uno scrittore e saggista francese informato dei fatti – La complessità del concetto di tempo – e i sui rivoli: il punto di vista della scrittrice Emma Cline e dei Pink Floyd: Una canzone per la domenica (304) Time time time…
E come le storie d’amore sono attraversate dal tempo in modo avvolg-travolg-strugg-ente, lo racconta Elena Stancanelli in: Love letters (3). Leonard Cohen e Marianne.
…E che dire di: Alla fermata dell’autobus ? Non c’entra il tempo, e l’uso che ne facciamo?

Il tempo mi ha sempre interessato molto: mi riferisco ai modi in cui viene raccontato: per l’occasione ho rispolverato la mia Cartella “Tempo” e ci ho trovato vere perle; dei racconti straordinari, imperdibili per i lettori del sito, cui presto li propinerò – Damme tiempe ca te spurtóse, dicette ’u pappece! – Anche a questo servono le epicrisi, per i pochi aficionados rimasti a compilarle nella più torrida estate! Aprono la mente anche di chi le scrive.

Accadde sul Ponte di Howl Creek [Ambrose G. Bierce : “An Occurrence at Owl Creek Bridge”; (1890)]

L’occhio del Purgatorio di Jacques Spitz [Urania n. 622 (I Romanzi) ed. Mondadori (1973)]

Ma la necessità di approfondire, di “aprire la mente” connota anche altri pezzi, precipuamente: L’impoverimento del linguaggio e il quoziente di intelligenza, e un punto di vista originale sul turismo ponzese, proposto da Guido Del Gizzo: Considerazioni sul turismo, a Ponza: la differenza tra sopravvivenza e sviluppo.


Di “Turismo” scrive anche Franco De Luca, dal particolare all’universale, secondo il suo stile, in: Il turismo nel cuore e nella mente (3) (ma sono da leggere anche le precedenti puntate, in link all’ultimo pezzo pubblicato) e Ce vedimme a settembre.


In stretta relazione con il turismo, Ponza City tour — Novità 2024, la proposta alternativa di una cooperativa di giovani dell’isola su itinerari poco frequentati.
Ancora di Franco De Luca, infine, Zoo umano (5). ‘U scarduso.

Un’altra sorpresa vera di questa settimana è stata la presenza massiva di pezzi proposti o segnalati da Fabio Lambertucci.

Sia scritti da lui – il suo genere è il racconto storico, parte da fonti reali di episodi del passato e ci costruisce su una realtà immaginaria, di fantasia, ma verosimile -, come in: Il Michelangelo dei morti; sia da lui cercati sul web su Ponza o attinenti a temi “caldi”, in sintonia con quelli del sito, e proposti in redazione.
Così è stato per La questione delle piante ‘furastere’ (alloctone); e altri articoli:
Carlo Greppi, scrittore ;
“Mussolini ha fatto anche cose buone?”.


E non è finita, perché l’ultimo articolo che mi ha proposto ha questo titolo: Che piante crescono nei giardini lunari?” che mi ha rapito e avrei già pubblicato, se non avessi avuto per le mani questa epicrisi. Ma avremo tempo! Tempo! …mò ‘nce vô!
Strana storia questa ricorrenza sul sito di alcuni contributori che “si accendono” per un periodo cui fanno seguire un lungo silenzio; e poi magari ancora una illuminazione…

Così è stato per Bixio, al secolo Antonino Feola, che periodicamente si ravviva; questo giro proponendo un argomento originale, quello del tramonto (personale e degli ideali): Bixio, l’ultimo soldato giapponese che ha dato innesco ad altri scritti e considerazioni attraverso cui siamo arrivati con Tramontare alla disfida Biden – Trump, all’intervento di Emilio Iodice (in Commenti) e, a considerare gli articoli in lista d’attesa per la pubblicazione, al declino dell’impero americano.

Siamo in chiusura. Cito ancora qualche articolo sfuggito alla griglia associativa sopra-delineata:
Casamicciola, avviata la delocalizzazione post terremoto e alluvione
Rachel Carson sulla biologia marina, la recensione di una vecchia pubblicazione della pioniera dell’ecologismo e di sacrosante battaglie ambientaliste, il cui ritratto è stato delineato da Serenella Iovino sul sito qualche tempo fa, ne: La serie ‘I guardiani della terra’, di Serenella Iovino (4). Rachel Carson


Un messaggio di pace per mare e per terra di Graziella Di Mambro da Latina Oggi, proposto da Guido Del Gizzo a sottolineare – in velata polemica con lo scrittore Björn Larsson (pubblicato la settimana scorsa) che l’amore per il mare, i viaggi e l’avventura non si spengono, neanche in età avanzata. Così ci piace pensare di noi.

Buona domenica

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