proposto da Sandro Russo
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Questo breve racconto, un semplice dialogo, l’ho tirato fuori dal web, da una piattaforma forum dove gli utenti possono pubblicare loro contributi su qualunque argomento (https://it.quora.com/)
È molto che aspetta?
di Gianni Dembech, segnalato da Sabrina Ferri su “Quora”
– “È molto che aspetta?” – domandò una donna a un uomo anziano seduto accanto a lei alla fermata del bus – “Sa, ho uno certa fretta, sto andando in vacanza e devo arrivare puntuale alla stazione altrimenti perderò il mio treno”.
– “Bella la vacanza, non è vero?” – rispose l’uomo.
– “Già, passi un anno intero ad aspettarla… Non vedevo l’ora che arrivasse questo giorno e finalmente eccomi qui”.
– “Poco fa mi ha chiesto qualcosa…” – disse l’uomo.
– “Esatto, le ho chiesto da quanto tempo sta aspettando”.
– “Ah, sì, beh, a dire il vero è una vita che aspetto. Ho atteso il bus per la vacanza, quello per il concerto del mio cantante preferito, quello che mi ha portato in ufficio ogni giorno fino alla tanto desiderata pensione, quello per andare a casa dei miei figli e nipoti per quei Natali e quelle feste di compleanno tanto sognate. Ho atteso centinaia di bus, ma poi… sa cosa succede dopo?”.
– “Cosa?” – si incuriosì la donna
“Succede che non c’è più nulla da aspettare. Passiamo una vita intera a desiderare di fare scorrere più in fretta il tempo per far sì che le cose belle ci travolgano subito, che da lontane diventino vicine in un batter d’occhio. La verità è che anche nell’attesa c’è vita. Si guardi intorno. Tutto qui è vita: quel bar all’angolo, quei due gabbiani in volo, quel sole che sta tramontando, il nostro cuore che batte, il cielo, i nostri pensieri… e così dimentichiamo a volte di vivere il presente divorati dall’ansia del domani finché quel domani arriva e allora vorresti riavvolgere il nastro, assaporare tutto al rallentatore perché ormai è tardi, non c’è più tempo”.
– “Sa che c’è? Credo che prenderò l’autobus successivo. Che ne dice di accompagnarmi a vedere questo piccolo mondo intorno?”.
Claudia Coppola
12 Luglio 2024 at 07:43
Colgo l’occasione per fare l’ennesimo appello per una pensilina sul Pantano che aspettiamo da quasi un anno (con domanda protocollata) per mia mamma che può ripararsi quando va alla dialisi. Ormai a Ponza funziona solo se qualcuno si lamenta su Facebook
N.B. – Il commento di Claudia Coppola, in evidente relazione con la foto di copertina scelta per l’articolo, è stata trasferito sul sito dalla nostra pagina Fb, a cura della redazione