di Francesco De Luca
Per il giorno più atteso dell’anno dai Ponzesi presento la versione cantata dell’ Inno.
Fu registrato 7 – 8 anni fa a casa del compianto Nino Picicco, che suona la pianola.
Invitò per l’occasione, a rinforzare le voci, Vittorio Spignesi ( riconoscibile ). Gli altri sono i residui dei Duri: Nino, Antonio De Luca, Tonino Esposito e io.
L’inno riprodotto è quello introdotto a Ponza presumibilmente (non ho certezza) dal Maestro Titta, nativo nel napoletano, geniale nelle cose musicali, venne a Ponza e creò la Banda musicale del Comune. Trasse il motivo dall’inno a sant’Anna di Bacoli.
Questa rappresenta la versione alta dell’inno, le cui parole sono di anonimo. C’è anche una versione popolare dell’inno, che viene cantata all’interno delle devozioni della Novena. La versione alta è quella che trova espressione anche presso la Banda.
Quella popolare (anonima anche nella parte musicale) ha un andamento più fluido, semplice e orecchiabile.
Quella alta è mirabile nell’accordo fra parole e musica, più complessa nella costruzione del motivo, bella nell’insieme.
La versione cantata