segnalato dalla Redazione
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Abbiamo apprezzato e proponiamo ai nostri lettori due articoli – con focus sul voto dei giovani alle recenti elezioni europee -, di due opinionisti di Repubblica che spesso ospitiamo su queste pagine: Concita De Gregorio e Michele Serra.
Nella testa dei ragazzi
di Concita De Gregorio, da la Repubblica dell’11 giugno 2024
Un’analisi del voto dei giovani (elettori entro i 29 anni) mostra scelte nel cosiddetto “campo largo”
Sarete esausti di analisi del voto e d’altra parte non c’è molto da dire che non sia evidente. Solo di una cosa non mi stanco di dire: il voto dei più giovani. Avrete letto, avrete visto. Tra gli elettori che hanno fra 18 e 29 anni Pd, Cinquestelle e Alleanza verdi e sinistra sono i primi tre partiti, rispettivamente al 18, 17 e 16 per cento. Fratelli d’Italia al 9, la Lega al 5. Quello che nel linguaggio della politica si chiama il “campo largo” è la politica a cui chi ha meno di trent’anni affiderebbe il governo del Paese.
C’è poi il dato degli studenti fuori sede, un tema a cui abbiamo dedicato tante parole qui. Ebbene. Fra i ventimila studenti che hanno votato seguendo procedure burocratiche francamente ostili, dunque ventimila persone giovani molto motivate e politicamente attive, AVS (Verdi e Sinistra) è il primo partito italiano. Lo so, sento l’obiezione: se non sei di sinistra a vent’anni, eccetera. Ma era il ritornello di un altro secolo. In questo tempo influencer ventenni alla prima esperienza di voto, uno in Grecia, uno un po’ più anziano in Spagna, sono eletti a Strasburgo con programmi, chiamiamoli generosamente così, ispirati alla destra – più che altro al qualunquismo, al populismo e al complottismo.
E’ dunque un risultato interessante e rilevante, questa prevalenza della sinistra fra coloro che hanno il tempo davanti. Sarà che sento discorsi di expat e di figli e di amici dei figli da mesi. E’ una bolla pensavo. E’ la mia bolla, non rileva. Invece no, rileva. Uno di loro, ieri, mi ha detto: non c’è niente di strano. Chi torna per votare, chi studia fuori e si arrabatta per farlo ha ben presente la situazione. E’ normale.
Beh, dai. Una certa speranza si fa strada.
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L’amaca dell’11 giugno 2024
Qualcosa da imparare
di Michele Serra
I giovani, in Italia e in quasi tutta Europa, sono pochi. Fossero molti, il netto orientamento a sinistra del loro voto avrebbe ribaltato il tavolo delle elezioni europee. È l’ultima beffa di noi boomers a loro danno: come dice il nostro stesso nomignolo, siamo soverchianti oggi, da vecchi, perché lo eravamo già ieri, da giovani. Ci generarono a raffica, i nostri genitori usciti dalla guerra e pieni di vita, di progetti per il futuro.
Come è ovvio, nessuno di noi porta la responsabilità personale di questo sovrannumero. È andata così. Ma certo, se avessi oggi vent’anni, mi sentirei sopraffatto da una folla di anziani. L’unica cosa da fare, secondo me, è che la maggioranza canuta metta da parte il senso di colpa (non è una colpa essere al mondo) e si metta a disposizione, come fanno i nonni con i nipoti.
Non dobbiamo essere ruffiani con i giovani, se ne accorgerebbero. Nemmeno fingerci giovani a nostra volta, niente è più triste dei vecchi en travesti. Dunque dobbiamo dire la nostra, che non sempre è la loro. Ma ascoltare la loro, e ascoltare è la cosa più difficile del mondo.
Elly Schlein ha poco più della metà dei miei anni. Non ha avuto buona stampa (sorvoliamo sull’età media dei direttori di giornale e telegiornale) eppure il suo Pd sembra più vivo e vigoroso dei Pd precedenti. Come mai?
Invece di spiegarlo noi, dovremmo chiederlo a lei. Se ci è riuscita, vuol dire che qualche idea buona, su che cosa deve essere la sinistra, ce l’aveva. Ugualmente, dovremmo chiedere ai tantissimi ragazzi che lo hanno fatto, soprattutto quelli che vivono fuori Italia, perché in tantissimi hanno votato Alleanza Verdi e Sinistra.
Si rimane vivi fino a che si ha qualche cosa da imparare.
[Entrambi gli articoli ripresi da la Repubblica dell’11 giugno 2024]
Immagine di copertina da la Repubblica on line
Sandro Russo
11 Giugno 2024 at 16:42
Ho pensato per analogia alle analisi del voto in America. Dove per ogni scelta politica le città votano ‘progressista’ e ‘democratico’, mentre i ‘red neck’ dell’America profonda sono reazionari e ‘oscurantisti’ (un sicuro serbatoio di voti per Trump). E questa analisi si è sempre fatta, anche in epoca precedente a Trump. Il che ci consola, ma fino a un certo punto.
La differenza è che il quel caso le città sono più avanti come libertà di pensiero, e va bene, ma sono mondi distanti non interferenti col resto del paese; mentre i nostri giovani, secondo l’analisi di Serra e De Gregorio, sono il nostro futuro, il mondo che verrà..!
Tano Pirrone
11 Giugno 2024 at 17:14
Non ci sono molti motivi per essere contenti, o sereni, o almeno “moderatamente ottimisti”: il nostro mondo è sufficientemente a soqquadro per preoccuparci e farci distogliere l’attenzione dai fatti decisivi alla quotidianità sciapa e scordarella. Ci sono però fatti e persone che hanno la capacità di cogliere un particolare, una sfumatura, un segno appena per restituirci quello che poi è il comburente della speranza, che è, a sua volta, il filo rosso della Vita. Michele Serra è uno di questi: un amico trattorista che sa dire le parole in modo che tutti possiamo capirle, senza lasciarci possibilità di scampo; Paolo Rumiz che vive da millanta secoli in una broda di saggezza che ci porta nei lidi in cui fermarci, ragionare, fare il punto, sentirci ancora umani fra umani; Concita, che negli ultimi tempi si è trasformata in farfalla veggente che vola attorno a noi e ci distrae dalle fisse per mostraci piccole luci indispensabili. Tutto ciò è Poesia, di cui abbiamo fatalmente bisogno per illuminare il cammino, quello nostro e quello di milioni di giovani delle cui vite abbiamo, ci piaccia o no, una sfibrante responsabilità. Non facciamoci perdere quest’occasione.
Biagio Vitiello
11 Giugno 2024 at 21:42
Ma perché i giornali si sinistra dicono che i giovani hanno votato a sinistra? Dove hanno preso questi dati? Non mi risulta. Mi risulta invece che hanno votato Meloni (che a me non piace).
Ma perché, gli stessi giornalisti non si preoccupano della grande astensione del popolo e non ne analizzano le cause?
Secondo me vi dovrete sorbire il governo di destra finché campate!
Tano Pirrone
11 Giugno 2024 at 23:48
Cortese Signore, se avesse letto due o tre giornali di diverso orientamento culturale e politico, avrebbe rilevato che in modo uniforme la valutazione è quella data dagli autori degli articoli integralmente riportati e su cui ho espresso legittimamente il mio commento. Non credo che nessuno intenda appropriarsi di qualcuno; se lei lo ha avvertito, mi fornisca le opportune indicazioni e mi sottragga alla nebbia dell’ignoto. Io leggo quotidianamente Il Foglio, pur non sentendomi un uomo di destra, ma un piccolo borghese che ambisce ad uno stato ordinato e giusto governato da una trasparente socialdemocrazia di cultura europea. Per quel tanto che ne so anche il mio amico Sandro Russo, ha la stessa “species”, forse leggermente più movimentista della mia. A lei non piace la Meloni? Chi le piace? Salvini? Il Generale dei miei cabbasisi? Buonanotte e si trattenga, le fa bene alla salute.
Biagio Vitiello
12 Giugno 2024 at 08:18
Buongiorno.
Al sig. Tano, che non ho il piacere di conoscere personalmente, ma solo per i suoi articoli su Ponzaracconta, confermo che non leggo i giornali, ma seguo varie trasmissioni televisive di orientamento politico diverso, soprattutto “la 7”.
In una di queste trasmissioni (se non erro proprio “la 7”) c’era anche una analisi del voto secondo l’età.
Vuole sapere per chi voto? Io da tempo non vado a votare alle politiche e alle europee, perché nessuno mi rappresenta, nella più parte dei temi trattati, e come me (sicuramente anche per altri motivi) il 51% degli italiani.
Chiudo qui questo tema, perché a me piace avere l’interlocutore in presenza, per vari motivi.
Tano Pirrone
12 Giugno 2024 at 09:09
C’è un dibattito in corso con continue modifiche, anche sostanziali. Fermarsi all’accusa di speculare su di chi sono i giovani è superficiale e denota quella tronfia sicurezza che è una delle palle di piombo al piede della storia d’Italia, oggi in mano, democraticamente, ai meno provvisti di strumenti culturali e politici per invertire la rotta suicida dell’Europa e della sua ex bella provincia, la nostra vilipesa Italia. Ma sono parole regalate al vento, che le trascina lontano perché nessuno le colga. Buona fortuna.
Silverio Lamonica
12 Giugno 2024 at 16:27
Diversamente da altre tornate elettorali, Ponza Racconta non ha pubblicato i dati delle Elezioni Europee (numero di votanti e voti espressi ai vari partiti, bianche, nulle).
Almeno per azzardare un’analisi del voto e soprattutto l’astensionismo che credo superi, forse di gran lunga, la media nazionale.
Magari tentare un sondaggio su “perché io non voto”