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Tutti i colori del verde

di Fabio Lambertucci

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Propongo per la pubblicazione quest’ultimo racconto breve, della mia Trilogia degli Artisti.
È intitolato “Tutti i colori del verde” e tratta del pittore e partigiano repubblicano romano Giordano Bruno Ferrari, fucilato dai nazisti il 24 maggio 1944 a Forte Bravetta assieme ai suoi quattro compagni di lotta.
F. L.

Forte Bravetta

Chissà se mio padre Ettore quando nel 1887 decise di chiamarmi Giordano Bruno, del quale stava scolpendo la famosa statua collocata in Campo de’ Fiori, avrebbe mai immaginato che anche suo figlio un giorno sarebbe finito al patibolo.
I nazisti, con i miei quattro compagni di lotta partigiana, mi hanno condotto su questi spalti per fucilarmi.

Anche se sono repubblicano ho deciso di partecipare alla Resistenza collaborando con il Fronte militare clandestino del colonnello Giuseppe Cordero Lanza di Montezemolo e quando questi fu arrestato dai tedeschi con il tenente Fabrizio Vassalli, cugino del socialista Giuliano Vassalli, capo dell’organizzazione delle Brigate Matteotti.
Il mio studio di pittura in via Margutta 97, dove avevo permesso di installare una ricetrasmittente, divenne la base della rete di spionaggio.

Purtroppo il 13 marzo 1944 i nazisti arrestarono il nostro gruppo: me, Vassalli, sua moglie Amelia Vitucci, il tenente Salvatore Grasso, il sergente maggiore elettromeccanico Corrado Vinci e sua moglie Jolanda Gatti, il radiotelegrafista Pietro Bergamini e Bice Bertini. Ci portarono nell’inferno di via Tasso e per due mesi ci torturarono. Nessuno di noi però ha mai tradito. Ci consideravano preziosi tanto che non ci uccisero con gli altri il 24 marzo dopo l’attacco di via Rasella. Poi nel braccio dei politici a Regina Coeli, cella 365. Tutti condannati a morte per spionaggio a favore degli Alleati.

Nato nella bella Roma dal celebre scultore Ettore Ferrari e da Maria Carolina Frey von Freienstein, figlia del pittore svizzero Johann Jakob, la mia via mi apparve subito chiara: pittore della mia amata Campagna Romana. Naturalmente i primi rudimenti di disegno mi vennero impartiti da mio padre. I miei maestri però furono i pittori Enrico Coleman e soprattutto Onorato Carlandi e Giuseppe Pellizza da Volpedo.

Dopo il diploma dell’Accademia di Belle Arti di Roma e la Grande Guerra, dove volontario combattei valorosamente, decorato alla presa di Gorizia, Coleman mi invitò a far parte del sodalizio dei XXV pittori della Campagna Romana, fondato anche da mio padre proprio il 24 maggio di quarant’anni fa nella trattoria “Pozzo di San Patrizio” sulla via Nomentana. Venni soprannominato “Capretto” per via della preponderante figura artistica di papà detto “Aquila reale” che morì nel 1929.

Che fantastici ricordi di quelle gite sociali della Domenica a dipingere e scattare foto dal vero all’aria aperta! Armati di cavalletti, ombrelloni e tavolozze si andava ai Castelli Romani, a Bagni di Tivoli, a Ponte Mammolo, Settebagni, Due Ponti, Settecamini, verso l’Aurelia o l’Appia Antica. O più giù a Terracina e alle Paludi Pontine non ancora bonificate. Infine in trattoria dove l’opera giudicata migliore veniva premiata con il rimborso del viaggio e del pranzo dell’autore e il pittore e poeta Cesare Pascarella detto “Scimpanzé” per la particolare agilità fisica che spesso e volentieri lo faceva saltare da un tavolo all’altro ci recitava i suoi sonetti in romanesco.

I soggetti dei nostri quadri più che sulle figure erano incentrati sulle atmosfere che trasfiguravano in poetici luoghi dell’anima: nel nostro amore per la Natura c’era come uno specchio magico del mistero vegetale e lacustre che inevitabilmente ci spingeva a dipingere con tutti i colori del verde. La nostra concezione dell’arte era tuttavia invisa al regime fascista che nel 1930 sciolse il nostro sodalizio.

È giunta l’ora: amici miei, il nostro ultimo pensiero sia per l’Italia finalmente libera e democratica!

Nota
Le tre donne del Gruppo Vassalli vennero liberate dagli Alleati il 4 giugno 1944.

 

La targa apposta all’esterno dell’atelier dell’artista

La sequenza dei tre racconti storici di Fabio Lambertucci pubblicati sul sito:

Del 13 aprile 2024:

Del 7 maggio 2024:

Dell’8 giugno 2024:

 

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