Ambiente e Natura

Con un fiore, ti vengono a trovare quelli che non ci sono più

di Sandro Russo

 

La storia minima dei garofani bianchi di San Silverio l’abbiamo raccontata qualche anno fa  (leggi qui).
Nel frattempo Rosaria Di Fazio che ne era la protagonista, ci la lasciati – leggi qui Enzo Di Fazio che dà la notizia – il 20 febbraio scorso.


Ma non è vero che le persone quando muoiono, se ne vanno per sempre.
Aleggiano dentro di noi, nei nostri ricordi, e a volte (spesso) ritornano.
C’è stato un bel film d’animazione della PixarCoco (2017) – che mette in scena in maniera allegra e colorata la tradizione messicana dei defunti, secondo cui i morti scompaiono davvero quando più nessuno li ricorda. Noi abbiamo altre tradizioni, più serie e alquanto più tristi, ma in questo campo ognuno ha i suoi personali riti e le sue ricorrenze del ricordo.

Ho pensato a Rosaria stamattina alla scoperta del primo fiore della discendenza dei garofani di San Silverio di cui lei mi aveva dato i schiuopp’ da far attecchire qui al casale, a Lanuvio. È il primo della stagione, forse gli altri, più in ombra, dureranno fino a San Silverio. Ma questo è dedicato a Rosaria.

E già che c’ero, per fare la foto, ci ho messo vicino un vaso dei fiori di mamma, che anche lei mi è venuta a trovare qualche giorno fa.

Non so perché mamma amasse tanto questo fiore – forse neanche lei lo sapeva, e comunque non ce lo potrà più dire -, ma anche le mie cugine a Cassino lo chiamano “il fiore di zia Giovanna”. Io non ho mai pensato di chiederglielo… peccato, perché tutte le predilezioni floreali hanno qualche storia dietro. Così mi è rimasta la curiosita e ho potuto solo dargli un nome; di tratta di Lychnis coronaria, Fam. delle Cariofillaceae (la stessa dei garofani),

Lychnis coronaria – Erbacea perenne dal fiore rosso bordeaux intenso con foglie sempreverdi argentate e morbide come velluto

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