di Giuseppe Mazzella
In questo periodo così complesso per Ponza e per il nostro intero Paese, appare quanto mai opportuno l’incontro per questo fine settimana (leggi qui e qui), proposto dal Centro Studi Isole Ponziane, avente per oggetto la nostra Carta Costituzionale. Tanto più che alcuni dei padri costituenti furono confinati proprio da noi durante il ventennio fascista. Una riflessione e un approfondimento aperto a tutti, per meglio conoscere e apprezzare l’enorme lascito di democrazia e libertà.
E’, infatti, del tutto evidente, che stiamo vivendo una grande crisi della politica, ormai contaminata da ideologie che ne sopraffanno e distorcono il corretto andamento, generando un ginepraio di ripicche e contro ripicche che portano ad una conflittualità permanente. Più correttamente possiamo osservare che è l’uomo che è peggiorato, con la graduale perdita di umanità, così come lamenta anche nei suoi accorati interventi settimanali Franco De luca (leggi qui e qui). Non è solo la corruzione ad aver invaso ogni ambito del vivere sociale, ma una certa presunzione di poter tutto fare e determinare, senza tener conto delle ragioni degli altri. Il tutto in un quadro di conflitti in crescita che stanno insanguinando sempre di più il mondo in un clima di quasi indifferenza.
A me sembra – ormai avviato verso la “maggiore età”- che in questi ultimi decenni si sia parlato, giustamente, di diritti, ma pochissimo di doveri. Uno squilibrio che ha fatto pensare che vi possano essere persone esonerate. Tutti noi viviamo in una comunità, con cui interagiamo, alla quale chiediamo, ma dobbiamo anche dare. Solo così sarà possibile ricostituire una compagine armonica e solidale. Non vi è altra via. E basta così.
In questa ultima “settimana Incom” isolana ha tenuto banco la questione della mancata assegnazione alla nostra isola della “bandiera blu”, (leggi qui e qui), un riconoscimento ambito e conferito sulla base di offerte e servizi. Al di là delle valutazioni e accuse reciproche o di omissioni tra le diverse parti politiche, resta il fatto che oggi il completamento della rete nera resta ancora da realizzare. Una infrastruttura della quale, bandiere o vele, si avverte l’esigenza ineludibile.
Nota simpatica la rimpatriata, organizzata dall’insegnante Loredana Costanzo, con cena all’Acqua Pazza, (leggi qui e qui) di alunni e professori dell’istituto di ragioneria degli anni dal 1980 al 1990. Un incontro vissuto all’insegna dell’allegria e del ricordo, ma anche nel rinsaldamento di amicizie tra i banchi si scuola.
In questa stagione turistica che stenta a decollare, anche a causa di un tempo ballerino, Ponza offre nell’ultimo fine settimana di maggio, una tre giorni organizzata dalla Federazione Italiana Pallacanestro (leggi qui), per bambine e bambini del settore minibasket, che si svolgerà nel Piazzale di Giancos.
Un’occasione di festa all’insegna di uno degli sport più popolari, che a Ponza ha saputo catturare nel corso degli ultimi anni molti atleti e appassionati.