Zannone

A proposito di Zannone

di Piero Vigorelli

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Trovo molto sconcertante che si sia svolta una riunione in Prefettura per ragionare su opere di restauro dell’area del faro di Zannone e in genere di interventi sull’isola (leggi qui – ndr)

In primo luogo, la Prefettura e la commissaria del Parco del Circeo, D.ssa Zappone,  dovrebbero sapere che il territorio dell’isola è di proprietà del Comune di Ponza, fatta eccezione per l’area del faro che appartiene al ministero della Difesa.
Il fatto che alla riunione non fosse presente il Comune proprietario è un atto di pura arroganza, sentimento che da sempre guida il Parco del Circeo nei confronti di Ponza.

Mi permetto anche di ricordare che nel 2015 c’era stato un altro intervento di restauro dei locali del faro e che tutti i detriti, i mobili dismessi, l’amianto e le vettovaglie erano state accumulate sull’isola, che era stata trasformata in discarica a cielo aperto. Una vergogna!

In secondo luogo, sarebbe ora che il Parco commissariato si preoccupi dell’unico immobile storico di Zannone, e cioè della Casa di Caccia che l’ignavia del Parco ha lasciato degradare lentamente, fino a ridurla a quasi un rudere. Questo è un peccato che grida vendetta al cospetto di Dio.

In epoca Ferraiuolo, c’erano i soldi e c’era un abbozzo di progetto. Poi – mi dicono dal Parco – tutto è andato per aria.

Adesso, se la commissaria del Parco e il nuovo direttore, dott. Donati, vogliono imprimere una svolta che cancelli gli anni nefasti dell’ex presidente Benedetto (insieme con il direttore Cassola e la Del Bove), dovrebbero riprendere quel progetto e concordare le operazioni con il Comune di Ponza, che sicuramente sarà ben lieto di lavorare per il restauro della Casa di Caccia, che è proprietà comunale.

In ogni caso, resto sempre dell’idea – sacrosanta! –  che il Comune di Ponza debba proporre e ottenere l’uscita dell’isola dall’area del Parco del Circeo. Riprendiamoci Zannone.

Allego alcune foto dei rifiuti abbandonati del restauro del 2015:

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