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Penso sia necessario un breve preambolo.
Il Progetto qui esposto appartiene alla “preistoria”: risale al giugno 2012, ma è sempre attuale e valido (e non costa nulla). Recentemente vi ho apportato delle piccole modifiche.
Ho cercato anche di contattare il nuovo direttore del Parco del Circeo per esporlo all’Ente e proporre una eventuale collaborazione, ma telefonicamente non ci sono riuscito.
Capisco bene che il referente naturale del Parco del Circeo debba essere il Comune di Ponza, ma al riguardo non ho un’esperienza incoraggiante. Negli anni passati avevo almeno identificato dei referenti interessati a sviluppare dei piani per Zannone, cosa che nella attuale Amministrazione neanche non riesco a fare. Va da sé che se il mio progetto fosse recepito dall’assessorato competente, sarei disponibile a una collaborazione, in primis con il Comune e poi con l’Ente Parco.
Sono molto legato all’isola di Zannone, per il fatto che mio padre era guardiano di fari, e vi ho vissuto lunghi periodi della mia infanzia.
Nel tempo ho potuto constatare che sull’isola sono state fatti diversi progetti, alcuni anche dispendiosi, con notevole spreco di risorse, ma con risultati scarsi, per non dire disastrosi, vista la situazione i cui versano il bosco, gli animali che vi vivono e – non ultimo – il degrado inarrestabile della “Casa del Guardiano”.
Spero che questo articolo susciti interesse e porti a proposte concrete. A questa bozza di progetto posso far seguire un’analisi più approfondita e circostanziata.
L’isola di Zannone: problematiche e potenzialità
L’isola di Zannone costituisce un territorio di grande potenzialità per la promozione del turismo naturalistico e culturale nell’arcipelago ponziano. Tuttavia, la concreta possibilità che questa potenzialità possa esprimersi è legata ad una serie di problematiche che si devono affrontate.
Come primo problema, occorre sottolineare come attualmente la visita all’isola di Zannone sia completamente decontestualizzata da un programma organico di sviluppo del turismo naturalistico-culturale nell’intero arcipelago ponziano. La promozione e valorizzazione dell’isola di Zannone ha significato soltanto se si crea prioritariamente questo sistema a rete che coniughi tra loro Zannone, Palmarola e con la stessa Ponza: a Ponza dovrebbe essere localizzato il centro programmatico-operativo del sistema di promozione turistico-ambientale. Ovviamente di concerto e in sinergia e confronto con l’Ente Parco e il Comune di Ponza.
Chi intende recarsi all’isola di Zannone deve essere messo nelle condizioni di acquisire a Ponza le informazioni necessarie per comprendere l’interesse naturalistico del sito ma anche le sue problematiche. Al riguardo, con il supporto di un gruppo di amici botanici, studiosi e appassionati dell’ambiente ponzese, è stato programmato da tempo un progetto di messa a sistema che faceva del Giardino Botanico Ponziano un punto fondamentale e propedeutico alla successiva visita dell’isola di Ponza.
Quanto sopra non soltanto in relazione al patrimonio naturalistico, archeologico e storico-architettonico di Zannone ma anche con riferimento al poco conosciuto ma estremamente rilevante interesse geologico e geo-morfologico insito nell’isola stessa. Con questa logica di sistema a rete il giardino ponziano viene ad assumere un ruolo nodale per comprendere le emergenze ambientali, botaniche e geologiche di Zannone, della quale non soltanto possono essere comprese gli aspetti botanici ma anche il particolare contesto geologico dell’isola. Ci sarebbe la disponibilità ad adattare lo stesso ipogeo sottostante il giardino botanico a Museo geologico, ambientale e naturalistico dell’intero arcipelago ponziano.
– Un secondo aspetto riguarda l’accessibilità dell’isola e la sua fruizione dal punto di vista escursionistica: attualmente la rete dei percorsi presenta gravi carenze e problematiche, possibile causa di incidenti, con diretta rivalsa civile e penale nei confronti degli accompagnatori. Questo anche in relazione all’escursionismo, alla segnaletica e alle dotazioni di didattica territoriale.
A tal fine, alcuni anni fa è stato predisposto un accurato progetto, che è stato anche consegnato al Parco, nel quale si evidenziavano le principali problematiche nell’intento di creare le condizioni per arrestare il degrado. Analoghe considerazioni valgono anche per l’ex caserma/vecchia casa di caccia della forestale con annessi ruderi del monastero medioevale: il tutto carente del punto di vista delle fondamentali norme di sicurezza che regolano l’accesso ai fabbricati, con grave rischio, anche in questo caso, di rivalse giudiziarie nei confronti degli accompagnatori, nell’eventualità di infortuni.
– Lo sviluppo di una strategia di valorizzazione basata su un sistema a rete di promozione degli aspetti ambientali, storici e culturali dell’arcipelago ponziano consentirebbe, oltretutto di superare l’ostacolo delle avversità atmosferiche che specialmente in periodo invernale potrebbero rendere problematica la visita all’isola di Zannone, proponendo in alternativa visite di altri luoghi nella stessa Ponza.
Quest’ultimo aspetto evidenzia un’altra necessità: quella di inserire il sistema di offerta dell’isola di Zannone e dell’arcipelago ponziano nei canali del turismo scientifico e culturale, nazionale ma anche internazionale; in tal modo si supererebbe il grave inconveniente della concentrazione della presenza soltanto durante pochi mesi, per proiettarle invece durante l’intero anno.
Zannone, il faro visto dai ruderi del Monastero