Canti

Chiacchierando

di Francesco De Luca

 

Ho scambiato quattro parole con Tonino Esposito. Chi è? Beh.. i lettori affezionati lo conoscono perché più volte sono comparsi sul Sito i suoi brani musicali.
Sempre ambientati a Ponza. Lui vive a dalle parti di Anzio, ma l’isola è nei pensieri, nei sentimenti, è nella scrittura musicale: malinconica, con rimandi alla musica religiosa. Di cui si nutrì fin da piccolo, come tutti noi: i giuvene d’ a Mmaculata.

Lui con una sensibilità maggiore e maggiore perizia. Polistrumentista, ha suonato il flicorno nella banda, la chitarra con gli amici, l’armonium in chiesa.
Una volta lo definii: la nostra anima musicale. Perché la sua finezza musicale gli fa trovare melodie accattivanti, e quando si canta con Tonino che accompagna, un diverso afflato avvolge.
A me poi ha dato il piacere di musicare talune poesie, in dialetto e in italiano.
Stamattina ha rievocato nelle chiacchiere la trasposizione in musica di una mia poesia: ‘a malavena.
Per chi non frequenta il dialetto ‘a malavena è quel celato malumore, quel sordo dispetto che talora domina lo spirito.

Già presentata nel 2014 oggi è mostrata nella versione musicale. E’ cantata da lui, Tonino. Voce appassita, andamento ‘moscio’, in sintonia sia con lo scritto sia col suo animo.
E’ na pena ‘a malavena.

Plaudo tuttavia a Tonino, alla sua creatività, e confido che lo stato di mollezza spirituale sia superato dal ‘nuovo verde’ che si sta impadronendo della natura.

‘A malavena

‘A malavena
roseca,
s’allarga,
nun pare
ma ‘ncatena.
Te fa sufferente,
stizze i nierve,
tiene tanto
e tiene niente.
Te fa passà ‘a voglia,
ammoscia ‘a fantasia.
Senza fune
t’arravoglia.
Sì scucciato,
sì sfastediato…

è na pena
‘a malavena

Questa la versione cantata

 

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