di Biagio Vitiello
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A seguito della segnalazione di un progetto di tutela di piante spontanee, di qualche settimana fa – Life Seedforce: facciamo fiorire il paese – Biagio Vitiello ha inviato una nota in redazione ricordando un suo articolo di anni fa, sul sito ai suoi inizi – del marzo 2011: leggi qui -, insieme a una breve nota di rammarico per quanto poco a Ponza si fa per la salvaguardia dell’ambiente naturale e delle essenze locali (cura e conoscenza).
La Redazione
A metà degli anni ’80, quarant’anni fa, circa, ero tra i pochi a Ponza che si interessava delle piante e del loro ambiente. In particolare organizzai una mostra fotografica sulle orchidee ponzesi di cui alcune immagini passarono poi anche sul Sito (vedi sopra).
Una orchidea molto particolare che si trova a Ponza, la Spiranthes spiralis, che ho trovato presentata nell’ultimo numero di inNatura
Nel 2008 ho costituito un’associazione denominata Eumorfia, iscritta nel registro regionale del volontariato, che si interessa di promozione e difesa dell’ambiente isolano. Le iniziative che ne sono seguite sono state tutte su base volontaria e personale, senza alcun interesse (né supporto) da parte delle amministrazione che si sono susseguite.
Riguardo all’altro articolo citato sopra, Life Seedforce ha dimenticato il grande patrimonio botanico di tutte le isole Ponziane, in primis di Ponza. Mi meraviglia il fatto che il Gladiolus palustris sia considerato in via di estinzione, mentre esso è molto comune a Punta Incenso e monte Guardia, mentre delle orchidee ponziane non si parla nemmeno. Si sa che esse sono in via di estinzione dappertutto; anche a Ponza a causa del cambiamento climatico, ma soprattutto per la scomparsa del prativo (non ci sono più a Ponza animali da pascolo come un tempo).
Ricordo che anche Ponza fu interessata da un progetto Life per il Limonium pontium che veniva dato erroneamente in via di estinzione. Ricordo che a cala Fonte ce n’era tanto.
Ho saputo che a Ponza sono venuti studiosi dell’Università della Tuscia, che con il Comune hanno una convenzione, ma non è dato sapere per cosa. Poche settimane fa, sempre personale di questa Università, cercava acqua nel suolo di Ponza; chissà con quale tecnologia. C’era l’acqua una volta a Ponza, alle Forna, al tempo dei romani grazie alla presenza di un bacino di bentonite, notoriamente impermeabile, con conseguente accumulo di acqua piovana. Era da lì che originava l’acquedotto. Ora ne è restato solo il toponimo: Cala dell’Acqua.
Purtroppo tutto è andato perduto con l’estrazione del suddetto minerale ai tempi della Miniera
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Sul sito, articoli sulle Orchidee e temi correlati:
Risultati nell’indice, alla ricerca per Orchidee –
N.B. con il titolo, è poi agevole trovare l’articolo in “Cerca nel sito”
Biagio Vitiello
16 Marzo 2024 at 10:27
Voglio ringraziare Sandro Russo per come ha “montato” il mio ultimo pezzo, anche con i riferimenti ai miei articoli (e realizzazioni) precedenti.
Il pezzo va bene, ma non penso che susciti interesse ai “piani alti”.
E con “piani alti” intendo soprattutto i politici (locali e nazionali, di destra e di sinistra) e vari ministeri (passati e presenti) a cui ho mandato i vari progetti per l’ambiente isolano e per l’occupazione giovanile ponzese; progetti innovativi e nuovi nel campo turistico-ambientale, non copie di quello che già c’è nella nostra isola.
Mi stanno facendo passare la voglia di impegnarmi.
Sto cercando di fare una cooperativa di giovani ventenni (amici di mio figlio Filippo), ma incontro molte difficoltà al Comune. Se le istituzioni non fanno nulla per aiutarmi – nel campo ambientale, intendo -, levo di mezzo tutto quello che ho creato con tanti sacrifici… e buonanotte!