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Poesia è…

segnalato da Sandro Russo

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Ecco perché la poesia fa respirare il mondo
di Morten Søndergaard – Da la Repubblica del 3 marzo 2024

L’autore danese sarà ospite della rassegna di Roma il 15 marzo all’Auditorium Conciliazione

Morten Søndergaard

Che cos’è la poesia? La poesia è tutto. Ho sempre scritto tanto e ora mi sono allontanato così tanto lungo il sentiero della poesia che è troppo tardi per tornare indietro. Scrivere poesie è l’unica cosa che so fare. La poesia è il luogo in cui vivo.

Da bambino ho scoperto che la lingua era una finestra che poteva aprirsi sul mondo. Ma prima dovevo imparare a leggere. Non è stato facile. Poi dovevo imparare a scrivere. Non è stato affatto facile. C’era un velo dislessico tra me e il mondo. Quando scrivevo nascevano errori di ortografia. Quando dovevo leggere ci voleva molto tempo. I miei occhi dovevano andare fino in fondo a ogni lettera e ci voleva molto tempo per risalire.

C’era bisogno di buoni muscoli delle braccia, perché il mondo non era altro che parole! C’erano così tante parole che il mondo sembrava impenetrabile. Ma poi ho scoperto che se una parola fosse stata troppo difficile, avrei potuto semplicemente sceglierne un’altra. Potevo percorrere un’altra strada attraverso la foresta delle parole. Quella strada si chiamava Poesia. Ho scoperto che le parole avevano una superficie fisica. Mi graffiavo. Inciampavo. Mi scontravo con le parole. La lingua era una materia fisica. La vita è dura, ma la poesia è più dura.

Mi piace camminare. Camminare è la modalità della poesia. Sempre un passo nella direzione giusta. Uno stretto sentiero di poesie attraversa le librerie del mondo. È largo circa un metro, ma è ancora lì. È lì che camminano i poeti. I poeti sono una piccola tribù della lingua, una tribù che parla poesia.

Cos’è che dicono i poeti? Dicono: in principio era la musica. Poi sono arrivati il ritmo, la grammatica e infine le parole. La poesia è sogno, giovinezza e opposizione. La poesia si scrive sui margini esterni del linguaggio, su foglietti di carta e sul retro delle liste della spesa. La poesia si scrive uscendo dalla porta.

La poesia è una scintilla che incendia la tua biblioteca e lo scaffale che hai davanti quando nell’estrema disperazione afferri dalla libreria una raccolta di poesie. Quel libro è la tua scialuppa di salvataggio, il tuo ultimo pasto. La poesia è la tua impotenza, la tua ultima bonaccia nel mondo. Ma la poesia parla dritto contro il potere e rende ridicoli re e presidenti. Perché è la poesia ad avere il potere. Il potere di cedere il potere. Invece la poesia fa destare il linguaggio e lo tempra affinché possa resistere anche al dittatore più cinico.

La poesia è abbastanza saggia da sapere che la poesia non è tutto. La poesia è l’opposto del flusso di informazioni e breaking news, perché la poesia è news that stays breaking. La poesia sa che ci sono in gioco cose ben più importanti. La poesia è la vita, l’amore e la morte. In altre parole, tutto ciò di cui nessun altro vuole occuparsi. Tutto ciò che hanno abbandonato da un pezzo, perché non c’è tempo, perché non ci si può permettere la poesia. La poesia è tutto ciò che il capitalismo ha dimenticato. Ma la poesia è l’opposto del denaro, delle azioni e del profitto, perché il suo valore è palese e può essere utilizzato da tutti. La poesia è gratis.

Poesia viene dal greco, da poiein, fare, creare qualcosa con le proprie mani. La poesia è un’ascia di pietra che raccogli sulla spiaggia o un sassolino che continua a rimbalzare sulla superficie del mare. La poesia è il viaggio che hai fatto fino alla fine del mondo, e quando sei tornato a casa hai scoperto che l’unica cosa che ti era rimasta era una foto sul telefono, una foto di foglie appassite e rametti spezzati su un sentiero nel bosco.

La poesia è lasciare che i nuclei atomici della lingua raggiungano la fusione esplodendo fino all’inizio dell’universo e facendo nascere nuovi elementi con parole e frasi. La poesia è un cane che continua a correre per le strade e ti segue finché ne ha voglia. Un giorno non vorrà più stare con te e se ne andrà. La poesia è un animale che non si lascia catturare, imbalsamare o attaccare su un cuscinetto con uno spillo. La poesia ti fa credere di essere la tua migliore amica, sussurra ti amo fino alle ginocchia delle stelle, ma poi è già andata avanti. Ecco perché la adoro. Ecco perché dipendo profondamente dalla sostanza della poesia e ogni giorno devo andare lì a prendermi la prossima dose.
La poesia mi fa respirare.

(Traduzione dal danese di Bruno Berni)

Il festival
La XVII edizione di Ritratti di poesia si terrà a Roma, all’Auditorium Conciliazione, il 15 marzo. La manifestazione, nata nel 2006, vedrà in scena più di 40 poeti da tutto il mondo. Per un giorno il palco diventerà un centro culturale capace di riunire e mettere in contatto arti diverse e realtà territoriali lontane tra di loro. Dalle 9.15, per 10 ore, si alterneranno letture di poeti italiani e stranieri, incontri con case editrici e riviste letterarie e confronti con altre espressioni artistiche. Info su ritrattidipoesia.com

https://www.repubblica.it/cultura/2024/03/02/news/poesia_ritratti_roma_ecco_perche_fa_respirare_il_mondo-422242408/?ref=RHVB-BG-P3-S1-T1

[Da la Repubblica del 3 marzo 2024

1 Comment

1 Comments

  1. Bixio

    7 Marzo 2024 at 19:30

    La poesia ci alleggerisce la vita, ci cambia l’animo in continuazione, a seconda del vissuto e dell’umore del momento. Sempre l’esperienza del passato preme per modificarci e adattarci al presente. È un condizionamento a senso unico, però: il passato ci può cambiare, ma noi non possiamo cambiarlo.

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