di Giuseppe Mazzella di Rurillo
Casamicciola in prima pagina solo quando c’è un morto o una tragedia, ma dimenticata quando si deve discutere e agire per la ricostruzione. Una antica cittadina dell’isola d’Ischia che faceva turismo quando pochi paesi in Italia lo facevano e sapevano cosa significasse, oggi vive una tristissima fase di declino sociale ed economico dopo il sisma del 21 agosto 2017, e l’alluvione e la valanga del 26 novembre 2022. Ci vuole un legge – ancora in discussione in Parlamento – per affermare che una ricostruzione è anche sociale ed economica, non solo materiale, che fra l’altro neanche c’è stata. Il commissario governativo Giovanni Legnini – attentissimo, da profondo giurista – lo dichiarò in una conferenza stampa del 22 ottobre 2022, 28 giorni prima della nuova tragedia: “Il mio compito è avviare la ricostruzione degli edifici. Attendo il nuovo disegno di legge del governo che prevede per le aree terremotate un commissariato nazionale impegnato anche nella ricostruzione del tessuto sociale ed economico”. Accade anche questo in Italia.
Ho una enorme esperienza di cronista locale per sapere che un morto fa notizia, ma non una piccola comunità in crisi economica. Ricordo la prima lezione (e il primo ‘cazziatone’) del redattore dell’Ansa Silvio Giovenco oltre 50 anni fa ad un mio servizio da Ischia su un convegno di medici, dove scrissi che l’incontro aveva commemorato un medico “recentemente scomparso”. Giovenco mi telefonò: “Mazzella, l’Ansa dice ‘morto’ non ‘scomparso’. Ricordati per l’avvenire. La dimensione della notizia è data dal numero dei morti”. Una lezione dura vera cinica. Una località fa notizia solo se c’è un morto, o ce ne sono due o 12. Tutti i problemi che una catastrofe crea non sono più notizia nazionale. A Casamicciola i giornali nazionali vendono una ventina di copie. Una comunità locale allora deve massimizzare la partecipazione democratica alla ricostruzione, perché è sola con sé stessa. La solitudine collettiva si manifesta nella solitudine individuale. Un dramma individuale è la spia di un dramma collettivo. Non ci vuole un sociologo per capirlo.